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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'appello

"Non venite in ospedale": il drammatico appello dei pronto soccorso

L’intasamento provocato da persone con sintomi lievi o addirittura assenti

Anche se il tasso di ospedalizzazione resta basso rischiamo di arrivare a 2 milioni di positivi e 20mila persone in ospedale. La stima della fondazione Gimbe che spiega come ogni 100mila persone positive, in media 1100 vengono ricoverate in area medica e 120 in terapia intensiva. Una situazione che vede pressione sul sistema sanitario sopratutto quando i contagiati sono persone non vaccinate come spiega il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Una pressione che è difficile da gestire per i sanitari ancor più quando oltre al crescente numero di pazienti, sia Covid che non-Covid, si aggiunge l’intasamento provocato da persone con sintomi lievi o addirittura assenti che, non rivolgendosi o non trovando supporto sul territorio, si recano ai pronto soccorso per esigenze sanitarie prive di qualunque elemento di urgenza.

L'allarme è della Società Italiana di Medicina d'Emergenza e Urgenza che lancia un appello a impegnare le strutture dell’Emergenza Urgenza (112, 118 e Pronto Soccorso) solo in caso di reale necessità, senza utilizzarle come soluzione alternativa alle strutture destinate all’assistenza non urgente.

pronto soccorso covid-3

"La situazione nei Pronto Soccorso è in peggioramento: oltre al crescente numero di pazienti, sia Covid che non-Covid, si aggiunge l’intasamento provocato da persone con sintomi lievi o addirittura assenti che, non rivolgendosi o non trovando supporto sul territorio, si recano ai PS per esigenze sanitarie prive di qualunque elemento di urgenza. Le ambulanze e i Pronto Soccorso sono risorse preziose per l’intera popolazione, un patrimonio che deve essere tutelato e difeso dagli stessi cittadini, nell’interesse di tutti".

A portare tante persone verso la richiesta di aiuto in ospedale è la situazione che si registra presso i medici di famiglia che tanti non stanno riuscendo a contattare. Come spiegato da Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) i medici condotti sarebbero sopraffatti da un vero e proprio profluvio dei telefonate e adempimenti burocratici.

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