Covid, aumentano le regioni in verde nella mappa Ecdc (ma il Sud è rosso)
Il quadro della situazione epidemiologica aggiornato dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie: salgono a quattro le Regioni in verde
Aumenta la presenza del colore verde per le regioni italiane, anche se ne restano ancora tre in rosso. Questo il quadro sulla epidemiologica Covid-19 nel nostro Paese, delineato nella mappa dell'Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, in base all'incidenza dei casi positivi a 14 giorni ogni 100mila abitanti, combinata con il tasso di positivi sui test effettuati.
Mappa Ecdc: quattro regioni in verde, tre in rosso
Nella mappa aggiornata oggi salgono a 4 le regioni in verde, concentrate in particolare a Nord, tranne una: alla Valle d'Aosta, già presente nella fascia di minor rischio, si aggiungono Piemonte, Lombardia e Molise. Il resto della Penisola ha una predominanza di giallo, mentre a Sud risultano ancora in rosso Basilicata, Calabria, e Sicilia.
Ampliando lo sguardo a livello europeo, spiccano in verde la Danimarca, la Repubblica Ceca tranne qualche piccola parte del Paese in giallo, buona parte dell'Ungheria e la regione delle Asturie in Spagna.
A cosa serve la mappa e come sono decisi i colori
I colori delle zone a rischio covid simulano l'applicazione della raccomandazione sulle restrizioni di viaggio interne all'Ue. Quelle dell'Ue sono raccomandazioni, e non obblighi, il cui obiettivo è ovviamente contrastare la diffusione del Sars-CoV-2 in Europa. Per chi proviene da una regione in "rosso scuro" gli Stati membri dovrebbero richiedere di effettuare un tampone prima dell'arrivo e trascorrere un periodo di quarantena. Si tratta di raccomandazioni e non di misure restrittive imposte dai governi.
Con il colore rosso scuro vengono indicati i territori in cui il tasso di notifica di nuovi casi negli ultimi 14 giorni è superiore a 500 persone ogni 100mila abitanti. Le regioni si trovano invece in zona rossa se l'incidenza è tra i 50 e i 150 casi ogni 100mila abitanti e il tasso di positività dei tamponi è superiore al 4% o quando l'incidenza è superiore ai 150 ma inferiore ai 500 casi ogni 100mila abitanti, anche in caso di minore tasso di positività ai tamponi.