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Giovedì, 25 Aprile 2024
I cambi di colore

Covid, le regioni messe peggio: incidenza e focolai, ecco chi è a rischio zona arancione

Dodici le regioni o province autonome oltre la soglia "gialla". Completamente fallito il tracciamento: la maggior parte dei nuovi contagi sono rilevati attraverso la comparsa dei sintomi

L'incidenza settimanale dei casi di Covid, negli ultimi sette giorni, è salita a 351, contro i 241 per 100 mila abitanti registrata nei sette giorni precedenti. Lo afferma l'Istituto superiore di sanità in un comunicato sui dati principali del monitoraggio della Cabina di Regia. Stabile invece l'Rt medio, pari a 1,13, ma al di sopra della soglia epidemica.

Completamente fallito il tracciamento

La maggior parte dei nuovi contagi sono rilevati attraverso la comparsa dei sintomi ed è infatti in forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: solo un caso su quattro viene intercettato con i tamponi effettuati sui contatti dei positivi. (45% contro 43%), aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (28% contro 26%).

Trento e Bolzano ad altro rischio, 10 Regioni sopra la soglia gialla

Due regioni o province autonome sono classificate a rischio alto, 18 Regioni o province autonome risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, cinque sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto: questo il monito del monitoraggio dell'Iss.

Se a livello nazionale il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 10,7% e il tasso di occupazione in aree mediche al 13,9% a Trento e Bolzano sono occupati oltre il 20% dei posti letto disponibili in terapia intensiva, rispettivamente al 24,4% e  21,0%. Dieci le regioni sopra soglia critica del 10%: Marche (18,7%), Calabria (16,6%), Veneto (15,9%), Friuli Venezia Giulia (14,9%), Liguria (14,2%), Emilia Romagna (12,4%), Toscana (11,6%), Piemonte (10,7%), Lombardia (10,6%), Lazio (10,3%).

Quanto alle ospedalizzazioni in area medica sono nove le regioni oltre la soglia del 15% per occupazione dei reparti di area medica: Calabria (25,9%), Liguria (24,8%), Valle d'Aosta (22,2%), Friuli Venezia Giulia (22%), Marche (19,5%), PA Trento (19,1%), Veneto (18,2%), PA Bolzano (16,4%), Sicilia (15,5%).

Con questi dati e con la progressioni dei contagi il rischio che il Trentino Alto Adige finisca in zona arancione è molto alto, così per Veneto, Calabria e Marche. La zona arancione anche nella peggiore delle ipotesi non scatterà comunque tra Natale e Capodanno, bensì a cavallo dell'Epifania, prima e dopo, i lunedì 3 e 10 gennaio 2022. A rischio maggiori restrizioni con l'anno nuovo anche la Liguria.

regioni zona arancione capodanno-2

Grafico di Vittorio Nicoletta

Oggi come oggi sono in zona gialla Friuli-Venezia Giulia, Alto Adige, Trentino, Calabria, Veneto, Liguria e Marche. Tuttavia con il nuovo decreto che stabilisce che anche in zona bianca è obbligatorio portare la mascherina anche all'aperto, le distinzioni tra zona bianca o gialla di fatto decadono. 

Il rischio Omicron

Quanto alla variante Omicron secondo gli ultimi dati dell'organizzazione mondiale di sanità è stata rilevata in 110 Paesi e continua a diffondersi in modo esponenziale: nelle comunità in cui penetra raddoppia i casi nel giro di due o tre giorni. Quanto alla presunta meno severità dei casi Covid indotti dalla variante omicron i dati delle epidemie in Sud Africa, Regno Unito e Danimarca sembrano suggerire un minor rischio di ospedalizzazione anche se l'Oms valuta questi dati con cautela. Altri studi preliminari in diversi Paesi indicano una riduzione della protezione dei vaccini come AstraZeneca o Pfizer-BioNtech contro la variante omicron, ma una dose di richiamo sembra aumentarne l'efficacia.

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