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Giovedì, 25 Aprile 2024
I dati

Covid, sospiro di sollievo: "Ricoveri in calo, i nostri reparti si stanno svuotando"

Si continua intanto a discutere sul superamento del sistema a colori per le regioni

"C'è un indubbio calo dei ricoveri. I nostri reparti si stanno svuotando, come previsto. Siamo in una fase di recupero dei posti letto e ci aspettiamo che si vada migliorando. Il personale sanitario è molto provato, la quarta ondata è stata durissima anche per il grande impegno, psicofisico e di tempo, dedicato ai pazienti no vax, non sempre semplici da gestire". Così in un'intervista al Corriere della Sera Antonello Giarratano, presidente di Siaarti, la società italiana anestesia e rianimazione.

Per Giarratano ora il sistema a colori delle regioni "va cambiato ma non cancellato. La colorazione aveva senso prima della vaccinazione" e l'idea di abolire giallo e arancione e lasciare il rosso "sarebbe una follia. In caso di nuova ondata si aspetterebbe di raggiungere il 30% di letti occupati in terapia intensiva prima di introdurre misure di contenimento e il 30% sarebbe calcolato su posti non reali ma attivabili". "Non ha senso introdurre restrizioni in base ai colori quando gli ospedali si sono già riempiti e dunque l'emergenza è scattata. Semmai ha senso farlo prima: sarebbero oggi limitate a quel 10% della popolazione non vaccinata che poi sovraccarica i nostri ospedali", conclude il presidente di Siaarti.

I dati sui ricoveri negli ospedali

Come va la pandemia in Italia? Nessun cambio di colore per le regioni: tredici i territori che restano in zona gialla, cinque in arancione e tre in bianco. "Non succedeva da settimane" che non si verificassero passaggi di fascia in Italia, ha detto venerdì scorso il ministro della Salute Roberto Speranza. Si continua intanto a discutere sul superamento del sistema delle fasce di rischio legate alla diffusione del coronavirus. Da tempo i governatori chiedono infatti un cambio di passo, che vedrebbe rimanere solo una divisione tra zone rosse e le altre fasce - eliminando quindi la distinzione tra bianca, gialla e arancione - da determinarsi con nuovi parametri su cui è al lavoro l'esecutivo.

A oggi, lunedì 31 gennaio, le regioni in zona gialla sono Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, le province autonome di Bolzano e di Trento, Puglia, Sardegna, Toscana e Veneto. Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia e Valle d'Aosta sono in zona arancione. Resistono invece in zona bianca Basilicata, Molise e Umbria. A livello nazionale, guardando ai dati Agenas aggiornati al 29 gennaio, le terapie intensive risultano occupate al 16%, i reparti ordinari al 30%. Per quanto riguarda le terapie intensive, i dati più alti sono in provincia di Trento (27%), seguita da Friuli-Venezia Giulia e Marche (24%).

Ecco i dati regione per regione: Abruzzo (20%, -2%); Basilicata (6%, -2%); Calabria (16%, +1%), Campania (11%, -1%), Emilia-Romagna (16%, -1%); Friuli-Venezia Giulia (24%, +2%); Lazio (22%), Liguria (17%, -1%), Lombardia (14%), Marche (24%, +2%), Molise (8%), provincia autonoma di Bolzano (11%, -1%), provincia autonoma di Trento (27%, -1%), Piemonte (19%, -2%), Puglia (12%, -1%), Sicilia (17%), Sardegna (17%), Toscana (19%, -1%), Umbria (9%, +2%), Valle d’Aosta (21%, +3%), Veneto (16%, -1%).

Gli ospedali italiani con il tasso di occupazione più alto nei reparti ordinari sono quelli della Valle d'Aosta (45%) e della Sicilia (39%). Questi i numeri regione per regione: Abruzzo (31%); Basilicata (27%, -1%); Calabria (36%), Campania (31%), Emilia-Romagna (29%); Friuli-Venezia Giulia (37%, -1%); Lazio (33%), Liguria (38%, -1%), Lombardia (29%, -1%), Marche (30%), Molise (23%), provincia autonoma di Bolzano (21%, -1%), provincia autonoma di Trento (27%), Piemonte (31%), Puglia (25%), Sardegna (23%), , Sicilia (39%, +1%), Toscana (27%), Umbria (30%, +1%), Valle d’Aosta (45%, -4%), Veneto (25%, -1%).

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