rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
La campagna vaccinale

Gli adolescenti italiani? Generazione "sì vax"

Il pediatra Italo Farnetani loda i ragazzini dai 12 anni in poi: "Sanno guardare alla loro salute e sono una speranza e una risorsa per l'intera nazione". Ferme al palo le vaccinazioni dei più piccoli, dai 5 agli 11 anni. Ma per loro decidono i genitori

"Non chiamateli bamboccioni". I teenager italiani "meritano un plauso" per il pediatra Italo Farnetani. Motivo? "La loro scelta pro vax - dice all'Adnkronos Salute - testimoniata dal fatto che oggi gli adolescenti del nostro Paese sono vaccinati oltre il 90% contro Covid. In un quadro piuttosto negativo" in cui le vaccinazioni dei più piccoli, i 5-11enni sono al palo, "emerge questo aspetto estremamente positivo".

"Nella classe di età 12-19 anni - spiega Farnetani, che è ordinario di Pediatria della Libera università Ludes di Malta - cioè in una fascia in cui progressivamente diminuisce l'influenza dei genitori e prevalgono le scelte individuali spesso influenzate anche dalla tendenza del gruppo dei coetanei, sono vaccinati nell'86% dei casi. E nella fascia superiore, da 20 a 29 anni (l'adolescenza termina a 25), quando ormai prevale l'autonomia dei giovani, si è vaccinato il 93%. E' un'immagine estremamente positiva degli adolescenti e dei giovani e non è giusto pensare che balzino alle cronache solo quando compiono atti negativi". Quella degli under 30 italiani per Farnetani appare come una "generazione di pro vax, che sanno guardare alla loro salute e che sono una speranza e una risorsa per l'intera nazione. In base a queste considerazioni è sbagliato, come spesso viene fatto, aggregare i dati sulle vaccinazioni riferendosi ai minori, cioè agli under 18, perché prima e dopo i 12 anni abbiamo due categorie con una netta differenza di copertura vaccinale". 

Ieri, 13 marzo, è stata invece una "domenica nera" per i vaccini nella fascia 5-11 anni, "con un numero di dosi mai così basso dall'inizio delle somministrazioni in tutto il Paese. Le somministrazioni si sono dimezzate rispetto alla domenica e alla settimana precedente: sono state 4.843 contro le 9.109 di domenica scorsa".

Farnetani spiega che in tutta la scorsa settimana ono state effettuate 44.973 vaccinazioni rispetto alle 81.949 della settimana precedente (28 febbraio-6 marzo). La diminuzione è costante ed è ancora più preoccupante perché le somministrazioni riguardano quasi esclusivamente seconde dosi. Infatti, dalla fine di febbraio il numero di bambini non vaccinati è rimasto intorno al 63% (ieri il 62,64%), mentre il 28 febbraio erano in attesa della seconda dose il 6,3%, quota scesa ieri al 4,3%, a dimostrazione del fatto che si sono recati nei centri vaccinali principalmente i genitori di bambini che stavano continuando il percorso di somministrazione già avviato, piuttosto che altre famiglie che si sono convinte a immunizzare i propri figli". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli adolescenti italiani? Generazione "sì vax"

Today è in caricamento