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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La nuova variante Covid è arrivata in Italia

La variante Arturo identificata a Pavia. Bassetti: "Assomiglia più al raffreddore o ad un virus parainfluenzale che non al Covid-19"

È stata identificata a Pavia la variante Covid XBB.1.16 denominata 'Arturo'. A comunicarlo è l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, che aggiunge: "Al momento non sono presenti notizie di altre identificazioni di 'Arturo' a livello italiano. Abbiamo prontamente avvisato il ministero della Salute e i nostri laboratori sono in continuo contatto con l'Istituto superiore di sanità, con il quale collaborano alla sorveglianza nazionale".

L'identificazione a cura dell'équipe di Fausto Baldanti, direttore dell'Unità di microbiologia e virologia dell'Irccs San Matteo di Pavia. La variante Arturo, spiega Baldanti in una nota, "è stata identificata attraverso lo screening attivo presso l'ospedale che include sia pazienti ricoverati sia i pazienti che accedono al Pronto soccorso". Quanto alle qualità del nuovo mutante di Sars-CoV-2, l'esperto aggiunge: "Il Centro europeo per il controllo delle malattie infettive Ecdc nel report del 23 marzo non ha ancora associato la variante a caratteristiche di maggior impatto né sulla gravità, né sulla capacità di infettare. Al momento stiamo valutando attentamente la situazione".

"Per questa nuova variante - interviene Bertolaso - non sono presenti evidenze per prevedere misure aggiuntive: rimane sempre importante come prevenzione, non solo per il Covid, ma per tutti i virus respiratori, una corretta igiene delle mani e l'utilizzo di mascherine in presenza di persone fragili/malate e quando si hanno i sintomi dell'influenza".

Covid, la variante Arturo colpisce i bambini: c'è un nuovo sintomo 

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova spiega come in India la variante Arturo ha contagiato moltissimi bambini e che l'infezione colpisce particolarmente gli occhi causando una congiuntivite come quasi tutti i virus influenzali e parainfluenzali. "Arturo è una sottovariante di Omicron ed è quindi molto contagiosa ma questo virus di oggi non ha più alcuna caratteristica clinica di quello visto nel marzo del 2020. Assomiglia più al raffreddore o ad un virus parainfluenzale che non al Covid-19" chiosa Bassetti.

Covid, la pandemia è finita?

"Possiamo guardare avanti con un certo ottimismo" spiega il virologo Roberto Burioni. Il professore della Facoltà di Medicina dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano firma con Renata Gili, medico, specialista in sanità pubblica, una 'review' pubblicata sull'importante rivista scientifica Journal of Translational Medicine che aiuta a comprendere com'è il mondo dopo Omicron.

"Tutte le sottovarianti attualmente circolanti di Sars-CoV-2 discendono sempre da Omicron e nessuna di esse riesce a prendere il sopravvento sulle altre, segno che non è ancora emersa una nuova caratteristica evolutiva veramente diversa e importante da rendere una di queste forme virali predominante".

Analizzando tutte le caratteristiche evolutive della variante Omicron, effettivamente sembra proprio che il virus stia progressivamente evolvendo verso una forma che causa infezioni sempre più localizzate (per esempio al naso o alla gola), con minore coinvolgimento dell'intero organismo, come invece succedeva con Delta e con le varianti prima. Cosa riserva il futuro si vedrà. Ma, seguendo il suggerimento di Burioni, dal punto in cui ci troviamo adesso possiamo provare a guardare oltre l'orizzonte con la lente dell'"ottimismo".

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