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Venerdì, 19 Aprile 2024
La storia / Firenze

Daniele Terenzi, il ballerino senza una gamba si racconta: "I limiti non esistono"

La storia del primo ballerino in Europa che danza grazie all'ausilio di una protesi all’arto inferiore

Volteggia su una protesi. Un incidente nel 2018 gli ha portato via una gamba ma la passione per la danza lo ha fatto rialzare, prima per camminare e poi per tornare a ballare. Daniele Terenzi, romano di 34 anni, il prossimo weekend parteciperà a Danzainfiera (a Firenze) con l’intento di gareggiare nei concorsi e portare un messaggio. Infatti è il primo ballerino in Europa che danza anche grazie all'ausilio di una protesi all’arto inferiore. Non solo. Tempo per la sua passione che divide con gli altri impegni: lavora come infermiere anestesista, e si fa immortalare come fotomodello quando non corre i cento metri.

Il ballo è stata una molla dopo quello che è successo?

“L’incidente mi ha costretto per nove mesi a letto. Ma mi sono fatto forza. Dopo due anni sono tornato a ballare”. “Nella mia vita ho sempre ballato. Quando ero più giovane ero appassionato di balli caraibici. Arrivai fino all’Havana per seguire dei corsi di aggiornamento alla Casa della Musica”. “E proprio a Cuba ho conosciuto le basi del ballo classico”.  “Ora spazio tra classico, moderno, contemporaneo e neoclassico”.

Quanto tempo dedica alla sua passione?

“Mi sono guadagnato le mie mezze punte e mi alleno fino a 24 ore settimanali”. 

Lei è uno dei testimonial dell’associazione Bionic People, fondata nel 2019, che aiuta disabili e non a non mollare mai…

“Aiutiamo ragazzi e adulti con amputazioni così da favorire una ripresa facilitata. Per esempio, adesso portiamo nostri associati grazie all Inclusive Padel Tour (IPT) nei campi di padel al fianco di persone del mondo dello spettacolo in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi”. “Crediamo che lo sport sia un'opportunità fondamentale”.

International Dance Association (IDA), OPES settore nazionale danza e Assodanza Italia ospiteranno per la prima volta in gara e in rassegna alla Fortezza un atleta con una disabilità di questa tipologia.

“Parteciperò al concorso internazionale IDA di venerdì, sabato pomeriggio toccheranno a quelli di ADI e OPES.  E, grazie ad  Assodanza di Miriam Baldassari, terrò un speech sulla disabilità”

Cosa pensa delle gare?

“Vorrei che esistesse una categoria apposita per chi ha una disabilità come la mia, i concorsi prevedono ballerini normodotati oppure su sedia a rotelle. Peraltro io e il mio team, ringrazio l’ortopedia Somp e la mia insegnante Martina De Paolis (titolare dell'Emphaty ballet Studio di Pomezia), stiamo appuntando le difficoltà per chi come me ha una protesi alla gamba e intende ballare così da creare delle linee guida e gettare le basi per facilitare quanti si approcceranno a questa disciplina”. 

Diceva dello speech, discorso rivolto a chi?

“Ai ragazzi, voglio raccontare la mia storia. L’intento è lanciare un messaggio positivo, donare un qualcosa: prima ballavo per me, adesso lo faccio per gli altri”. 

Capisco.

“Voglio lanciare un messaggio d'inclusione e far capire come la passione possa trainare le persone. Un motore che può farle sentire vive. Spesso mi capita che alcune ragazze mi avvicino e confessino di essere tornate a ballare, dopo aver assistito ai miei spettacoli teatrali, dopo aver smesso perché avevano qualche chilo in più su glutei e cosce”. “In verità io credo che i limiti siano quelli che noi stessi ci poniamo, dico solo questo”.

Per vedere i progetti sulla danza inclusiva potete vedere la pagina Ig di Daniele Terenzi

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