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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La stima

A quanto ammontano i danni dell'alluvione in Emilia-Romagna

Governo e Regione hanno realizzato una prima previsione dei costi per ripristinare strade e ferrovie. Coldiretti: "Compromessa agricoltura da 1,5 miliardi l'anno"

È ancora presto per avere una visione d'insieme dei danni provocati dall'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna. Ma una prima stima realizzata da Regione e governo nazionale, e le indicazioni che arrivano dai settori produttivi, fanno presagire che il conto sarà salatissimo. 

Al momento, il focus è sulle infrastrutture. A margine di un vertice in prefettura a Bologna tra il governatore Stefano Bonaccini e i ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, è stata comunicata la prima stima ufficiale: oltre 620 milioni di danni alle infrastrutture, tra rete viaria e ferrovie. È una prima stima, molto sommaria, tenuto conto che manca gran parte della viabilità comunale. 

Strade e ferrovie

Per quanto riguarda la Città metropolitana di Bologna, i danni alla viabilità ammonterebbero a 110 milioni di euro, si legge in una nota della Regione. Per la provincia di Forlì-Cesena, si parla di 95 milioni, a cui si aggiungono, per la sola viabilità comunale, 42,5 milioni a Cesena, 2-3 milioni a Bertinoro e
1,7 milioni a Galeata. Nel ravennate, una prima stima oscilla tra 120 e 150 milioni di euro. Nel Riminese, al momento ci sarebbero 8 milioni di danni, a cui vanno aggiunti per la viabilità comunale 1 milione a Rimini, 700mila euro a Maiolo e 4 milioni a Sant'Agata Feltria. Per quanto riguarda la parte di competenza di Anas (viabilità statale), a oggi la stima è di 100 milioni di euro di danni. Poi c'è tutta la parte delle ferrovie, con una previsione totale dei danni che al momento arriva a 105 milioni, di cui 90 per infrastrutture in capo a Rfi e 15 di competenza di Fer.

''Si tratta di un totale molto parziale, perché manca ancora la maggior parte della viabilità comunale - spiega l'assessore Andrea Corsini - Ancora incompleta anche la stima per quella provinciale, su cui nei prossimi giorni partirà la verifica. Serviranno indubbiamente molte risorse dal governo per ripristinare nel più breve tempo possibile la viabilità di accesso e collegamento alle località collinari e appenniniche, partendo da quelle frazioni e quei paesi completamente isolati. Abbiamo bisogno del governo - conclude l'assessore - non solo per le risorse ingenti che serviranno ma anche per strumenti e norme speciali per velocizzare gli iter di ricostruzione''.

I danni all'agricoltura

Oltre alla questione viabilità, ci sono gli ingenti danni che stanno subendo famiglie e attività produttive. Uno dei settori più colpiti è senza dubbio l'agricoltura: "È andata perduta quest'anno la produzione di almeno 400 milioni di chili di grano nei terreni allagati, dove si ottiene circa un terzo del grano tenero nazionale, mentre il raccolto della frutta sarà compromesso per i prossimi quattro o cinque anni perché l'acqua rimasta nei frutteti ha soffocato le radici degli alberi fino a farle marcire con la necessità di espiantare e poi reimpiantare intere piantagioni", ha avvertito Coldiretti.

Alluvione in Emilia-Romagna: la diretta

Secondo l'organizzazione, l'alluvione "ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti in Romagna, una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile di circa 1,5 miliardi di euro all'anno, senza contare la filiera dove lavora un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare fortemente pregiudicato". A questo si aggiungono "i danni alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali dove si moltiplicano frane e smottamenti". Una decimazione dei raccolti, che "rischia di pesare fortemente sui bilanci delle aziende ma anche sull'approvvigionamento nazionale di grano in un momento di grandi tensioni internazionali", avverte Coldiretti.

Gli altri settori

Il comparto agroalimentare non è l'unico ad aver patito l'alluvione. Grandi aziende come la Marcegaglia di Ravenna sono state costrette a sospendere la produzione. Senza dimenticare il turismo, con le disdette che sono già iniziate ad arrivare anche se la zona costiera, gli alberghi e le spiagge, sono stati relativamente risparmiati e si sta pensando a una campagna di comunicazione con Enit e ministero. Infine il fronte dei beni culturali, con smottamenti e frane che, ricorda l'Ansa, hanno rovinato giardini storici e palazzi, infiltrazioni in un luogo come la Biblioteca malatestiana di Cesena e l'acqua arrivata a minacciare le ceramiche di Faenza e Casa Fellini a Gambettola.

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