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Sabato, 20 Aprile 2024
La marea dei diritti civili

Ddl Zan: "In 10mila in piazza, siamo un Paese ferito"

All'Arco della Pace, a Milano, la manifestazione dopo lo stop al Senato. I Sentinelli: "Sangue sulle mani di chi ha applaudito"

Il tam tam ha portato in piazza a Milano più di diecimila persone, secondo gli organizzatori. Diecimila luci accese, nel buio della sera e "contro il buio dell'intolleranza". La protesta - quella contro lo stop al disegno di legge Zan sulla lotta all'omofobia decretato dal Senato - si è diffusa attraverso i social network e le 'reti' di associazioni e movimenti come il Coordinamento Arcobaleno, che raggruppa i gruppi Lgbtqia+ di Milano, ma anche i Sentinelli, e naturalmente numerosi partiti politici.

L'appuntamento era giovedì sera, alle sette di pomeriggio all'Arco della Pace. “Il ddl Zan è stato fermato. La politica ha avuto paura. Giovedì sera alle 19 in Arco della Pace invitiamo tutta la città a scendere in piazza con noi per dire vergogna a chi ha giocato sulla nostra pelle usando il pretesto della paura”, aveva scritto in una nota Fabio Pellegatta, presidente di Cig Arcigay Milano.

Le voci sul palco

"Abbiamo un sentimento d'indignazione che ferisce un pezzo di Paese", ha detto Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli, come riferisce MilanoToday. "Non sarà una serata di troppe parole perché ne abbiamo già spese tante, anche proprio qui in due momenti di speranza a maggio e a giugno. Una speranza tradita con quello che è successo ieri al Senato". 

Poi Paladini si è riferito agli applausi dei senatori di centrodestra al termine del voto: "Oggi mi ha colpito una frase che ho letto: 'il sangue non è solo sulle mani di chi tira un pugno, ma anche sulle mani di chi applaude', come è avvenuto ieri nella curva sud del Senato della Repubblica. Forse non è sufficientemente chiara la responsabilità morale di chi ha fatto queste scene, di chi ha negato una legge di civiltà per milioni di persone". E ancora: "Le persone intolleranti si sono legittimate ancora di più, perché c'è un pezzo delle Istituzioni che ha esultato, come dopo un gol, di fronte all'affondamento di una legge sui diritti".

La bocciatura del ddl Zan al Senato

Con la tagliola del voto segreto, a Palazzo Madama, 154 senatori hanno affossato il ddl Zan. Ora il regolamento del Parlamento prevede che si possa ricominciare a parlare del tema, ma non prima di sei mesi e comunque con una nuova legge, ripartendo dalla Camera. Per molti osservatori questo significa, di fatto, archiviare il tema.

Le parole di Sala sul Ddl Zan

“Il Parlamento sta discutendo della materia da ben 25 anni (esattamente dal 1996) e nel frattempo la società è profondamente cambiata, senza che la politica sia stata in grado di tutelare i diritti di tanta parte della nostra comunità”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato sui social “lo stop al Senato della Legge Zan, tra esultanze da stadio di una parte significativa dei senatori presenti”. “Alessandro Zan non ti arrendere – ha concluso – nel mio piccolo io sarò al tuo fianco e al fianco di chi continuerà a essere discriminato. Ci riproveremo e ci riusciremo”.

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