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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le nuove misure in arrivo

Lo stop agli spostamenti fino a marzo nel primo decreto Draghi

L'area gialla rinforzata adottata dal governo Conte dovrebbe restare anche nel primo Dl Covid del nuovo esecutivo. Palazzo Chigi valutata la chiusura dei confini regionali fino al 31 marzo e non più al 5 marzo giorno di scadenza delle misure anti covid

Aggiornamento 23:00 - Proroga di 30 giorni del divieto di spostamento fra Regioni. La decisione anticipata dalla ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini durante il vertice, iniziato alle 19 e terminato alle 21.30, fra governo, Regioni e Comuni sulle nuove misure di contrasto al coronavirus. Lo stop agli spostamenti fino al 27 marzo sarà bollinato nelle prossime ore dal consiglio dei ministri. 

Regioni, confini chiusi fino a fine marzo

L'area gialla rinforzata adottata dal governo Conte pertanto dovrebbe restare anche nel primo decreto Covid del governo Draghi. La misura per arginare in particolare l'effetto delle varianti. L'ipotesi circolata negli ultimi giorni prevedeva uno slittamento dello stop fino al 5 marzo, quando sarebbero scadute anche le altre misure anti-Covid. Ma nelle ultime riunioni a Palazzo Chigi è stata valutata la linea che porterebbe allo stop fino al 31 marzo e che riguarderebbe tutte le regioni, a prescindere dall'appartenenza a zona rossa, arancione o gialla.

Lunedì il nuovo decreto legge Covid

Ieri nel primo incontro tra il nuovo esecutivo e i rappresentati delle regioni non sarebbe emersa una linea comune circa l'estensione dei divieti della zona arancione a tutta l'Italia. Ieri, dopo il confronto tra i governatori, le posizioni sono state illustrate da Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna. Le regioni invocano un "cambio di passo" sui vaccini anti Covid e una "revisione" di misure e regole del sistema a colori. I governatori chiedono "un incontro urgente" al governo di Mario Draghi.

Le regioni inoltre chiedono la revisione e la semplificazione dei criteri e dei parametri di classificazione. "Serve un respiro più lungo ed un’analisi approfondita dei luoghi e delle attività, anche in base ai dati di rischio già accertati. Non solo. Occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestività dai cittadini e dalle imprese. Tutte le Regioni hanno poi richiesto – ha concluso Bonaccini - che per i provvedimenti che introducono restrizioni particolari per singoli territori si attivino anche contestualmente gli indennizzi per le categorie coinvolte. Sia che si tratti di provvedimenti restrittivi regionali, sia che si tratti di provvedimenti nazionali".

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