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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il decreto di Draghi sulle riaperture dal 26 aprile: lo scontro sullo stato d'emergenza fino a luglio e sul coprifuoco

Il Consiglio dei ministri previsto per martedì o mercoledì. Il ritorno della zona gialla rafforzata e le nuove regole per ristoranti e bar. Il pass per gli spostamenti tra regioni e il calendario della ripartenza

Il decreto del governo Draghi con le riaperture dal 26 aprile potrebbe vedere la luce già martedì o mercoledì. Porterà con sé il ritorno della zona gialla rafforzata nelle regioni che hanno oggi i numeri dell'epidemia in diminuzione, nuove regole per ristoranti e bar e il pass per gli spostamenti tra regioni. Che però all'inizio potrebbe essere un semplice certificato medico. Che dimostri una delle tre condizioni richieste: vaccinazione, test negativo nelle ultime 48 ore, avvenuta guarigione. In seguito tra le ipotesi c'è anche quella di una app con un codice Qr da esibire sul modello del pass europeo che Bruxelles intende attivare dall'estate.

Il decreto di Draghi per le riaperture dal 26 aprile: coprifuoco e stato d'emergenza

Sul tavolo del governo però ci sono ancora tre nodi. Il primo è quello del coprifuoco. La Lega vuole abolirlo direttamente ma tra ieri e oggi alcune voci fuggite da Palazzo Chigi hanno messo uno stop. E ricordato che sul coprifuoco, nonostante le critiche di FdI e della pressione di Matteo Salvini e di alcuni presidenti di Regione, sarà mantenuto il limite delle 22. Che però rischia di andare a cozzare con le riaperture dei ristoranti. Anche sul no alle attività al chiuso al Governo sembra prevalere la linea rigorista, con una possibile rivalutazione in base ai dati dei contagi nella seconda metà di maggio. 

Ma c'è maretta interna alla maggioranza anche sullo stato d'emergenza, che dovrebbe essere prorogato dal decreto delle riaperture dal 26 aprile visto che scade il 30. Su questo però non c'è accordo riguardo la data. Anzi. Il Fatto Quotidiano scrive oggi che l'intenzione del governo Draghi è quella di prorogare lo stato d'emergenza fino al 31 luglio prossimo, come è successo lo scorso anno. Ma l'intero centrodestra, che sul punto ha dato battaglia in ogni occasione, è contrario. "Chi lo dice che bisogna arrivare per forza a metà estate?", avrebbe detto secondo il quotidiano un big leghista critico.

Dietro la polemica c'è una ragione di consenso. Nessuno vuole cancellare i poteri straordinari del governo e della struttura commissariale. Ma l'anno scorso quella della lotta alla proroga dello stato d'emergenza è stata una questione politica sollevata a più riprese proprio da Salvini oltre che da Giorgia Meloni. "Non c'è alcuna emergenza, stanno creando un danno economico devastante al nostro Paese", disse in Senato rivolgendosi anche al Quirinale. Se oggi la proroga dello stato d'emergenza arriva e passa liscia, Salvini si troverà ancora una volta scoperto di fronte agli attacchi di Giorgia Meloni. Che già con la mozione di sfiducia nei confronti di Roberto Speranza ha segnato un punto importante nella battaglia con il Carroccio per la leadership di centrodestra. 

Zona gialla rafforzata: quando arriva e quali sono le nuove regole

Lasciare la bandiera della lotta allo stato d'emergenza a Fdi potrebbe essere troppo per la Lega. Ma intanto il governo Draghi ha altri problemi sul tavolo. Le Regioni chiedono un passo in più sulle riaperture, dalle palestre ai ristoranti, dal coprifuoco al pass. Ma l'esecutivo, dopo l'uscita sul "rischio ragionato" di Draghi e le critiche ricevute da immunologi come Massimo Galli ("Rischio calcolato?Calcolato male") mantiene per ora la roadmap annunciata dal premier, con le ripartenze graduali a partire dal 26 aprile di diverse attività.

"Guardiamo al futuro con fiducia - ha detto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza a Che tempo che fa - ma serve ancora tanta prudenza: se si fa un passo troppo lungo si rischia poi di dover tornare indietro". A rafforzare gli inviti alla cautela sono i dati delle ultime 24 ore che danno conto di una salita del tasso di positività, arrivato al 5,5% (+0,9% rispetto a ieri). I nuovi contagiati sono stati 12.694 e 251 le vittime, in calo rispetto alle 310 di ieri. 

Ma le Regioni chiedono al governo di essere più ottimista nelle riaperture dal 26 aprile. Nel mirino, in particolare, il coprifuoco alle 22 ed il pass per gli spostamenti. Se prima, spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, "senza vaccini" si mangiava nelle zone 'gialle' "all'interno di bar e ristoranti", con tutte le norme di prudenza previste, "dobbiamo poterlo fare anche ora, quando riapriremo". Inoltre, aggiunge, "se apriamo i ristoranti la sera, non può restare il divieto di movimento dopo le 22. In Italia si va a cena alle 20.30 o alle 21. Non vedo il bisogno di fare ingozzare gli avventori in pochi minuti perché deve scappare a casa".

Quanto al pass, rileva il governatore ligure, "non tutti i cittadini potranno avere il vaccino nelle prossime settimane, e non per loro scelta. Quindi una persona deve potersi spostare per lavoro, studio e tutte le altre motivazioni già previste. Altrimenti fino a luglio almeno potranno muoversi solo le persone con più di 60 anni, mentre tutti gli altri dovranno aspettare il proprio turno del vaccino, paralizzando il Paese". Un confronto con il governo le Regioni, insieme ad Anci e Upi, lo chiedono anche sul tema delle scuole, in vista delle riaperture del 26 in presenza e dei relativi problemi legati all'uso dei mezzi pubblici da parte dei ragazzi. "Bisogna rivedere gli orari di entrata ed uscita dalle scuole", osserva il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. 

Il calendario delle riaperture dal 26 aprile

Il governo ha delineato una road map di progressive riaperture a partire dal 26 aprile quando sarà anticipato il ripristino delle zone gialle, deciso oggi dalla cabina di regia. Saranno consentiti gli spostamenti tra regioni gialle e si introduce la novità del pass per gli spostamenti tra regioni di diverso colore. Il pass attesterà la sussistenza di una delle seguenti condizioni: avvenuta vaccinazione, esecuzione di un test covid negativo in un arco temporale da definire, avvenuta guarigione dal Covid. Chi ottiene il pass ha la possibilità di: spostarsi liberamente nel territorio nazionale e di accedere a determinati eventi (culturali, sportivi) riservati ai soggetti muniti del documento.

Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell'anno scolastico, nelle zone gialle e arancioni, la didattica sarà in presenza tutte le scuole di ogni ordine e grado. Sempre dal 26 in zona gialla riaprono ristoranti a pranzo e a cena solo con tavoli all'aperto, i musei, i teatri, cinema e spettacoli aperti con misure di limitazione della capienza. Per le piscine occorrerà attendere il 15 maggio e la riapertura sarà consentita solo alle strutture all'aperto. Per giugno sono previste nuove linee guida e in base a queste ultime dal 1 giugno potranno riaprire i ristoranti con tavoli al chiuso solo a pranzo e le palestre. Dal 1 luglio le fiere e congressi, stabilimenti termali e parchi tematici. Queste decisioni, specificano fonti di palazzo Chigi, attiveranno con un nuovo decreto legge e con la modifica di alcune regole della zona gialla. 

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