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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Diritto allo studio

Scuola negata ai disabili: 2 su 3 sono inaccessibili

Scale ripide, ascensori stretti, bagni non adeguati e ancora insegnanti senza formazione specifica. L'Istat fotografa tutte le difficoltà degli alunni con difficolta motorie, sensoriali e cognitive

"La scuola è aperta a tutti" recita l'articolo 34 della Costituzione, ma nei fatti non è così. Per i disabili il diritto allo studio è spesso un miraggio. Solo un edificio scolastico su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria e solo il 16% delle scuole dispone di segnalazioni per studenti che non vedono o non sentono. Mancano poi docenti specializzati e tecnologie ad hoc. I dati si riferiscono all'anno scolastico 2021/2022 e sono diffusi dall'Istat oggi 2 dicembre in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità.

Quanti sono gli alunni disabili in Italia

Nell’anno scolastico 2021/2022 sono più di 316mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (pari al 3,8% degli iscritti fonte Miur), circa 15mila in più rispetto all’anno precedente (+5%). Per loro è un percorso a ostacoli: scale ripide, ascensori piccoli, bagni non adatti, pochi insegnanti specializzati, ancora meno le tecnologie specifiche. E i problemi, per i disabili che vivono al Sud aumentano.I disabili nelle scuole italiane

Accessibile solo una scuola su tre

Nell’anno scolastico 2021-2022 nelle scuole sono ancora presenti molte barriere fisiche: soltanto una su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria.

Al Nord le scuole sono più accessibili che al Sud. La regione più virtuosa è la Valle d’Aosta con il 58,4% di scuole accessibili, di contro la Provincia autonoma di Bolzano si distingue per la presenza più elevata di barriere fisiche (soltanto il 19% di scuole accessibili). L’assenza di un ascensore o la mancanza di un ascensore adeguato al trasporto delle persone con disabilità rappresenta la barriera più diffusa (45%). Numerose anche le scuole sprovviste di servoscala interno (31%) o di bagni a norma (24%). All’interno degli edifici, invece, raramente le scale o le porte non sono a norma (rispettivamente 6% e 3 % dei casi).

Solo il 16% delle scuole poi dispone di segnalazioni visive per studenti con deficit della vista e dell'udito, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili sono presenti solo nell’1,5% delle scuole. Solo il 19% delle scuole ha effettuato, nel corso dell’anno scolastico, lavori per l'abbattimento delle barriere architettoniche mentre il 17% dichiara di non averlo fatto anche se l’edificio ne avrebbe avuto bisogno.Disabili, l'accessibilità delle scuole

Cosa succede ai disabili con la dad

La didattica a distanza nata per l'emergenza Covid è stata un punto a sfavore per l'integrazione dei disabili. Le complessità di carattere tecnico e organizzativo, la necessità dello studente di avere un supporto adeguato durante il collegamento online e le difficoltà di interagire attraverso un monitor hanno reso difficile la partecipazione alla dad, soprattutto per gli studenti con disabilità. 

La situazione è migliorata con le nuove disposizioni che hanno limitato il ricorso alle lezioni a distanza e hanno consentito a molti studenti con disabilità di partecipare in presenza durante i periodi di restrizioni. Nelle scuole che hanno attivato la Dad (64%), più di 86mila studenti con disabilità hanno preso parte alle lezioni in presenza mentre il resto della classe era collegata da remoto; quasi 76mila hanno invece partecipato a distanza al pari dei compagni, la quota di esclusi si è attestata all’1,7% contro il 2,3% dell’anno precedente e il 23% dell’anno scolastico 2019-2020 (per il resto degli iscritti la quota di esclusi è pari allo 0,4%).

Nonostante si sia registrato un aumento dei livelli di partecipazione alla didattica, gli aspetti di socializzazione restano penalizzati: degli oltre 86mila alunni con disabilità che hanno partecipato in presenza nei periodi in cui la classe era in Dad, solo uno su tre ha potuto interagire con i coetanei collegati da remoto, gli altri hanno partecipato con il solo insegnante per il sostegno, in totale isolamento dal gruppo classe.

Disabili a scuola - I dati Istat

Più insegnanti di sostegno, ma spesso non specializzati

Sono oltre 207mila gli insegnanti per il sostegno impiegati nelle scuole italiane nell’anno scolastico 2021/2022: quasi 200mila nella scuola statale (fonte Miur) e più di 7mila nella scuola non statale (fonte Istat), in crescita di oltre 16mila unità rispetto all’anno scolastico precedente (+8% registrato quasi esclusivamente nella scuola statale).

A livello nazionale, il rapporto alunno-insegnante, pari a 1,5 alunni ogni insegnante per il sostegno, è più favorevole di quello previsto dalla Legge 244/2007 che raccomanda un valore pari a 2.

Di questi docenti, più di 70mila (il 32%) sono stati selezionati dalle "liste curricolari". Si tratta di insegnanti senza formazione specifica ma impegnati nelle classi con disabili per far fronte alla carenza di figure specializzate. Questo fenomeno è più frequente nelle regioni del Nord. 

All’insufficienza di insegnanti con formazione specifica si affianca spesso un ritardo nell’assegnazione: a un mese dall’inizio della scuola, infatti, circa il 14% degli insegnanti per il sostegno non risulta  ancora assegnato. Tale quota sale al 17% nelle regioni del Nord e tocca le punte massime in Lombardia (20%) Friuli Venezia Giulia e Liguria (19 e 20%).

In una scuola su 10 nessun insegnante per il sostegno ha mai frequentato un corso specifico di aggiornamento per l’utilizzo di tecnologie specifiche.

Si è cercato nel tempo di porre rimedio a questi problemi. Negli ultimi tre anni la quota di insegnanti specializzati per il sostegno è passato dal 63% dell’anno scolastico 2019-2020 al 68% dell’anno scolastico 2021-2022. Nell’anno 2021 è stato introdotto un sistema formativo rivolto al personale docente non specializzato su sostegno e impegnato nelle classi con alunni con disabilità.

Sono poi pochi, soprattutto al Sud, gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione che affiancano gli insegnanti. Nelle scuole italiane sono più di 65mila, di questi il 4,6% conosce la lingua italiana dei segni (LIS). La disponibilità di assistenti all’autonomia varia molto sul territorio con un rapporto alunno/assistente pari a 4,5 a livello nazionale. Nel Mezzogiorno il rapporto sale a cinque, con punte  massime in Campania dove supera la soglia di 12 alunni con disabilità per ogni assistente. La presenza di assistenti aumenta invece nelle regioni del Centro e del Nord (con un rapporto rispettivamente di 4,1 e 4,3 alunni per assistente). Il rapporto più basso si ha invece nelle Marche ( 2,8), seguono la Provincia Autonoma di Trento (3,2) e la Lombardia (3,2)-

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