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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Distanze sui treni, che caos: cancellazioni e disagi, bufera sul Governo

Treni cancellati, a terra 8mila passeggeri mentre Liguria e Lombardia sfidano il governo e non ritirano le ordinanze che permettono ai mezzi pubblici di viaggiare al 100% della capacità. I gestori: "Non sappiamo cosa fare"

"Quello che è certo è che non ci siamo mossi in modo autonomo". È l'amministratore delegato di Italo, Gianbattista La Rocca ad interviene dalle pagine del Corriere della Sera sul caso dell'ordinanza con cui il governo ha stabilito che il distanziamento a bordo dei treni debba continuare. "Lo scorso 14 luglio con un decreto della Presidenza del Consiglio sono state approvate delle misure che permettevano di andare in deroga rispetto al distanziamento, misure che, tengo a specificare, sono state approvate anche dal ministro della Salute Speranza."

Secondo La Rocca inoltre "il treno presenta strutturalemente condizioni migliori rispetto ad altri mezzi di trasporto come ad esempio l'aereo". Per questo il manager ravvisa una discriminazione per il treno rispetto ad altri mezzi che viaggiano a capacità piena. "Se c'è un'emergenza ed è necessario il distanziamento la regola deve valere per tutti".

L'ordinanza inoltre ha creato grandi disagi: Italo ha infatti dovuto sopprimere dei treni con inevitabili disagi per circa 8000 passeggeri a causa della cancellazione di 8 treni di questa mattina e numerosi biglietti per i treni del pomeriggio "per ottemperare a quanto previsto dall'ordinanza emessa improvvisamente ieri dal Ministro della Salute".

Anche Trenitalia si è adeguata alle disposizioni confermando il limite del 50% di posti da occupare a scacchiera su tutte le Frecce e gli Intercity. Previsto per i passeggeri un safety kit distribuito a bordo contenente mascherina, poggiatesta e gel igienizzante per mani. Inoltre nelle stazioni dove fermano Frecciarossa e Frecciargento è prevista la misurazione della temperatura. 

Diversa la situazioni sui treni regionali. In Liguria si continuano a occupare tutti i posti su autobus e treni dopo che la Regione ha deciso di applicare una sua ordinanza, che contraddice quanto stabilito dal ministro della Salute Speranza

La stessa decisione presa dalla Regione Lombardia che conferma l'ordinanza che permette di occupare tutti i posti a sedere sui mezzi pubblici. L'agenzia confederale dei trasposti e dei servizi, intanto, esprime perplessità sulla vicenda: "Oggi, di fronte alle diverse ordinanze emanate negli ultimi giorni  - ha affermato il Presidente di Agens, Arrigo Giana - i gestori del trasporto non sanno a quale doversi attenere".

Intanto dall'esecutivo trapela un certo disagio sulla piroetta delle ordinanze. Il portavoce del ministro della Salute, Roberto Speranza, ha smentito le presunte divergenze con il ministro De Micheli spiegando che ogni decisione è stata assunta nella piena condivisione e con l`obiettivo di tutelare la sicurezza dei viaggiatori.

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