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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso / Australia

Djokovic bloccato in aeroporto: "Visto non valido", a rischio gli Australian Open

Il tennista serbo ha presentato un modello sbagliato che non consente di lavorare in Australia con esenzioni mediche per mancata vaccinazione

Novak Djokovic in aeroporto dopo essere atterrato a Melbourne con un volo Emirates da Dubai intorno alle 23:30 ora locale, appena 24 ore dopo la conferma dell'esenzione che gli consente di partecipare agli Australian Open anche senza essersi vaccinato. "Le regole sui confini dell'Australia si applicano a tutti" spiega la ministra degli Interni del governo australiano Karen Andrews ribadendo come chiunque arrivi in territorio australiano senza essere vaccinato, deve presentare delle prove che dimostrino l'ammissibilità dell'esenzione vaccinale. "A nessun giocatore sarà riservato un trattamento speciale".

I funzionari della Federal Border Force hanno contattato il governo del Victoria per un supporto formale sulla domanda di visto presentata dallo staff del campione serbo, necessaria per consentirgli di "lavorare" in Australia, e quindi di giocare il torneo. Il visto richiesto tuttavia non consente esenzioni mediche per non essere vaccinato, e quindi contraddice la stessa esenzione motivo di bufera mediatica in tutto il mondo. "Potrebbero respingerlo, o addirittura metterlo in stato di fermo per immigrazione irragolare", ha detto una fonte all'Herald Sun di Melbourne. 

Il ministro dello sport ad interim Jaala Pulford ha dichiarato che il governo statale non sosterrà la domanda di visto di Djokovic: "Non forniremo a Novak Djokovic supporto per la richiesta di visto individuale per partecipare all'Australian Open Grand Slam 2022 - ha twittato - Siamo sempre stati chiari su due punti: l'approvazione dei visti è di competenza del governo federale e le esenzioni mediche sono di competenza dei medici".

Il governo dello Stato di Victoria lavora con Tennis Australia per gestire il torneo, l'evento per cui serve il visto gli avrebbe permesso di lavorare. Il governo federale aveva quindi bisogno che quello statale supportasse formalmente la domanda di visto.

Djokovic aveva annunciato ieri di aver ricevuto un'esenzione per giocare gli Australian Open, primo torneo del Grande Slam in programma a Melbourne dal 17 al 30 gennaio prossimi. La federazione tennistica australiana e il governo dello Stato del Victoria - dove si trova Melbourne - hanno affermato che Djokovic rientra tra le 26 persone (tra giocatori e staff tecnico) che hanno chiesto l'esenzione dalla vaccinazione. 

Il governo federale, che ha la responsabilità dei confini internazionali e dei visti, non faceva parte del processo di valutazione delle esenzioni. I primo ministro australiano Scott Morrison aveva precisato che Djokovic avrebbe dimostrare di avere un'autentica esenzione medica una volta atterrato in Australia o sarebbe stato rispedito "sul prossimo aereo verso casa". Infatti la decisione di concedere a Djokovic un'esenzione dalla vaccinazione per partecipare al torneo aveva suscitato aspre critiche in Australia, dove oltre il 90 per cento delle persone con più di 16 anni ha ricevuto due dosi di vaccino contro il Covid-19. Melbourne ha conosciuto il blocco più lungo al mondo per contenere il la pandemia e ora la diffusione della variante Omicron sta portando ad un'impennata di contagi a livelli record. 

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