rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità

"Io, donna lavoratrice che ha paura di diventare mamma"

L'Italia non è un paese per donne mamme e lavoratrici. La testimonianza di Eleonora: "Devo coprirmi il volto, non ho la libertà di farmi vedere perché ho paura"

Tra disoccupazione, gap salariale, molestie sessuali e problemi connessi alla maternità, oggi in Italia la discriminazione della donna nel mondo del lavoro è una realtà ancora troppo diffusa. Perché oltre al fenomeno della 'fuga dei cervelli' oggi si assiste anche alla 'fuga delle pance'. Ce lo racconta Eleonora, una donna che non vuole svelare il suo volto e che sta vivendo un momento particolarmente delicato: la scelta legittima di diventare mamma e il timore per le conseguenze sul posto di lavoro.

In tutte le articolazioni del vivere quotidiano continuano ad essere presenti quei meccanismi che portano le donne a occupare ruoli meno qualificanti che non agevolano la loro mobilità professionale verso l’alto, verso incarichi dirigenziali e di responsabilità. Eppure il lavoro delle donne fa bene alla crescita, genera altro lavoro, favorisce la scelta di maternità e protegge la famiglia dal rischio povertà. 

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un rapido aumento della presenza delle donne in ruoli che prima erano quasi del tutto inesistenti: oggi ricoprono il 30% delle presenze nei cda delle aziende italiane. "Ma c’è ancora tanto da fare - sostiene Liliana Ocmin, Responsabile nazionale del coordinamento donne CISL -. L’Italia è il fanalino di coda dell’Europa in termini di occupazione femminile anche se le donne italiane sono le prime per qualifica professionale".

"Lavorano in pochi e troppo": un paradosso tutto italiano

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Io, donna lavoratrice che ha paura di diventare mamma"

Today è in caricamento