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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Redazione

Douglas Emhoff, professione “second gentleman”

Il marito di Kamala Harris, l’avvocato Douglas Emhoff, ha fatto sapere che lascerà presto il proprio lavoro all’interno di una multinazionale dei servizi legali di Los Angeles per concentrarsi sull'inedito ruolo di “secondo gentleman” e sul nuovo incarico che assumerà all’interno dell’amministrazione Biden. Quand’è stata l’ultima volta che un uomo di potere ha messo da parte la propria carriera per sostenere quella della moglie? Il più delle volte succede il contrario, lo si dà quasi per scontato, e ci si stupisce anche quando questo non avviene, come nel caso di Jill Biden, che ha continuato a lavorare durante l’incarico del marito come vicepresidente di Barack Obama e che sembra intenzionata a continuare a farlo anche adesso.

In attesa di quel tempo in cui smetteremo di stupirci di cose come queste, non si può non notare la singolarità (e il forte “simbolismo”, come ha detto all’AP Kim Nalder, docente di scienze politiche presso la California State University-Sacramento esperta di studi di genere) della scelta di Emhoff. Una scelta che sembra sicuramente influenzata dalla necessità di voler sgomberare il campo da eventuali conflitti “etici” legati alle attività dello studio, ma che comunque riflette le dichiarazioni che Emhoff, avvocato di alto profilo nel settore dello spettacolo in California, aveva rilasciato in precedenza. “Voglio più donne in carica, e voglio che più partner, chiunque siano, le supportino e creino opportunità e condizioni perché ci riescano”, aveva detto Emhoff lo scorso ottobre in un’intervista a NowThis News. Il marito dell’ex candidato alla presidenza Pete Buttigieg ha raccontato di aver stretto amicizia con Emhoff durante i vari eventi ai quali hanno partecipato, riconoscendosi entrambi un po’ come “pesci fuori dall’acqua” rispetto all’esperienza politica dei propri coniugi, e di aver visto visto in lui un marito attento e orgoglioso della moglie. 

È lui che ha registrato il video di Harris che chiama Biden dopo la notizia della vittoria (“We did, Joe!”) poi condiviso da lei sui social. Lui su Twitter ha pubblicato una foto di loro due abbracciati e il commento: “Son così fiero di te”. Nato 55 anni fa da una famiglia di origine ebraica (cosa che fa di lui anche il primo coniuge ebreo di un presidente o di un vicepresidente come ricorda AP) ha sposato Kamala Harris nel 2014, un anno dopo essersi conosciuti. Da un suo primo matrimonio Emhoff ha avuto due figli, oggi ventenni, molto legati a Harris tanto da aver coniato per lei il soprannome “Momala” per non usare il termine ben più aspro di “matrigna”. Emhoff ha sostenuto professionalmente la moglie, ha fatto campagna elettorale con lei.

Non sfugge a nessuno il paragone tra quella che sarà l'amministrazione Biden e il machismo esasperato di Trump. Inoltre tradizionalmente le second ladies sono chiamate a occuparsi di temi “soft” come educazione e salute. Emhoff può far saltare tutti gli schemi, liberando anche chi verrà da eventuali pregiudizi o “gabbie”, ma è anche un forte messaggio per tutte le donne che un giorno potranno scegliere liberamente cosa fare e dove voler arrivare sapendo che ci sono uomini come Doug Emhoff capaci di sostenerle ed essere orgogliosi di loro. 

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