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Martedì, 23 Aprile 2024
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Il nuovo Dpcm 2 marzo 2021 e le regioni verso la zona arancione scuro e rossa

Il decreto ministeriale è stato firmato dal presidente del Consiglio Mario Draghi e pubblicato sul sito del governo: cambia le regole per la zona rossa, arancione e gialla mentre molte regioni rischiano di cambiare colore con l'ordinanza di venerdì

Il Dpcm 2 marzo 2021, il primo di Mario Draghi, è stato firmato ieri dal presidente del Consiglio e il testo è stato pubblicato sul sito del governo e sulla Gazzetta Ufficiale durante la notte. Le norme del decreto ministeriale saranno in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile, includendo quindi la domenica di Pasqua. Nel nuovo Dpcm di Draghi viene ribadita la divisione dell'Italia in zone e cambiano le regole sulle scuole, chiuse in zona rossa mentre in quelle arancioni e gialle si chiuderà quando saranno riscontrati più di 250 contagi ogni 100mila abitanti in una settimane. Le prossime tappe sono il decreto Ristori e il piano vaccini. Intanto l'infettivologo Bassetti dice che è iniziata la Terza Ondata e che "farà male". 

Il nuovo Dpcm 2 marzo 2021 di Draghi: le regole e l'Italia che va verso la zona arancione scuro e rossa 

Il Dpcm, sul quale le Regioni sono state consultate in anticipo, in discussione fino a tre giorni dalla scadenza del precedente il 5 marzo, sarà in vigore dal 6 marzo, sabato prossimo, fino al 6 aprile, il martedì dopo Pasqua. Il governo ha pensato ai congedi parentali per chi non può mandare i figli a scuola in zona rossa e nelle altre aree: nel Decreto sostegno ci saranno risorse retroattive per i congedi parentali (200 milioni di euro), da gennaio in avanti, e anche risorse per la didattica a distanza. Tra le novità anche la cancellazione del divieto di asporto delle bevande dagli esercizi commerciali dopo le ore 18, ma resta quello di consumarle sul posto e, come anticipato nei giorni scorsi alle Regioni, le ordinanze di Speranza del venerdì sulle fasce colorate entreranno in vigore dal lunedì successivo e non più dalla domenica. Inoltre sarà prorogato fino al 6 aprile il divieto di spostamento tra territori, anche gialli (o bianchi, nel caso della Sardegna). Si potrà uscire solo per lavoro, salute e urgenza, con autocertificazione. Si potrà andare nelle seconde case, ma solo se sono in fascia gialla o arancione. Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l'apertura anche il sabato e nei giorni festivi. Sempre dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. Il nuovo Dpcm 2 marzo 2021 cambia soltanto in parte le regole già in vigore. Vediamo come: 

  • spostamenti: "Fino al 27 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione"; vietato anche ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori in zona arancione e rossa salvo che per comprovate esigenze;
  • seconde case: si può andare in zona gialla e arancione; ma può andarci solo il nucleo convivente che deve averne titolo da una data antecedente al 14 gennaio 2021 ma è vietato andare nelle seconde case se si trovano in zona rossa; chi vive in zona rossa non può andare nelle seconde case anche se si trovano in fascia bianca, gialla o arancione;
  • bar e ristoranti: la novità è l’asporto fino alle 22 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande. Rimane vietato il consumo sul posto". Le attività  sono consentite dalle 5 alle 18 in zona gialla ma al tavolino si può stare al massimo in 4 salvo che siano tutti conviventi; dopo le 18 è consentito l'asporto e la consegna a domicilio fino alle 22 per i ristoranti e fino alle 18 per i bar; in zona arancione e rossa i bar e i ristoranti sono chiusi;
  • negozi e centri commerciali: sono aperti in zona gialla e arancione; nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie". Nella zona rossa chiusi i negozi di abbigliamento, di calzature e le gioiellerie, i mercati, salvo la vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, parrucchieri, barbieri e centri estetici;
  • la deroga per parenti e amici è cambiata e adesso è declinata per zone. In zona gialla si può andare dalle 5 alle 22 a casa di amici e parenti una sola volta al giorno, nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, portando con sé minori di 14 anni, persone disabili o non autosufficienti conviventi, all’interno della regione di residenza. In zona arancione si può andare ma rimanendo nel comune di residenza; in zona rossa le visite sono vietate.

Altre novità riguardano cinema, teatri, mostre e musei: a partire dal 27 marzo gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, liveclub e in altri locali o spazi anche all’aperto "sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi". "La capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 400 per spettacoli all’aperto e a 200 per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala".

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"Dal 27 marzo 2021, il sabato e i giorni festivi, nei musei e negli altri luoghi il servizio è assicurato a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo". Per quanto riguarda l'attività motoria, rimangono "sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali" mentre è consentita "l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati», ma «nel rispetto delle norme di distanziamento interpersonale e senza alcun assembramento". In zona arancione è consentita l’attività motoria e sportiva. In zona rossa le attività "anche se svolte nei centri sportivi all’aperto, sono sospese". È consentito "svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione con obbligo di mascherina e attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale". Infine, i viaggi: chi torna dall'estero deve sottoporsi al test molecolare o antigenico. La quarantena per chi torna da  Stati Uniti, Austria, Brasile, Regno Unito e Irlanda è obbligatoria. A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l’ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.

Il testo del Dpcm 2 marzo 2021 in pdf

Intanto si registra la soddisfazione delle enoteche per la "liberazione": "Con la massima soddisfazione e legittimo orgoglio accogliamo la soppressione, nel primo Dpcm del governo Draghi, dell'iniqua disposizione che obbligava gli enotecari Italiani a non poter vendere al dettaglio le bottiglie di vino dopo le ore 18", dice Andrea Terraneo, presidente dell'Associazione delle enoteche Italiana Vinarius, commenta l'eliminazione del divieto di asporto dopo le ore 18 per i codici Ateco 47.25 "ingiustamente inseriti nel precedente Dcpm tuttora in vigore fino al 5 marzo". "La battaglia che Vinarius ha iniziato e portato avanti in ogni sede e a favore dei suoi associati e di tutte le Enoteche Italiane - continua Terraneo - ha visto premiati gli sforzi profusi per cancellare quello che fin dall'inizio ci era parso un equivoco e denunciato fin dal 15 gennaio con l'invio di una nostra lettera aperta al Presidente del Consiglio Conte e ai Ministri Speranza e Patuanelli che evidenziava il clamoroso errore del codice Ateco utilizzato. Un ringraziamento doveroso va ora all'On Dara e al Sen. Centinaio i quali hanno prodotto l'interrogazione parlamentare prima alla Camera e poi al Senato e un altrettanto doveroso grazie va al Ministro Giorgetti e al Presidente del Consiglio Draghi per aver accolto le nostre istanze e portato ad una positiva risoluzione del problema. Un sincero riconoscimento va anche a tutti quanti nella filiera vino ci hanno dimostrato vicinanza e sostegno in particolare Fivi (Federazione vignaioli indipendenti) e i tanti Consorzi di tutela che ci hanno appoggiato".

Il nuovo Dpcm 2 marzo 2021 e le regioni che vanno verso la zona arancione scuro e rossa

Nelle zone bianche si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l'obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi). Si istituisce un "tavolo permanente" presso il ministero della Salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell'Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell'allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori. È istituito un tavolo di confronto presso il Ministero della salute, con componenti in rappresentanza dell’Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Comitato tecnico-scientifico, con il compito di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in considerazione anche delle nuove varianti.

Il nuovo Dpcm contiene una stretta a partire dalla chiusura delle scuole nelle aree rosse e arancioni e anche in quelle gialle in cui sarà superata per una settimana la soglia dei 250 infetti ogni 100 mila abitanti. Intanto presidenti di regione e sindaci mettono in campo misure restrittive, anticipando le decisioni che saranno prese durante la cabina di regia di venerdì quando dopo il report #42 dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute molte regioni potrebbero finire in zona arancione e rossa. Da giovedì 4 marzo l'intera area metropolitana di Bologna sarà zona rossa fino a domenica 21 marzo. Il sindaco Virginio Merola ha annunciato che vieterà gli alcoolici dopo le 18: "Nelle città grandi dove c'è la movida - ha spiegato Merola intervistato a 24 Mattina su Radio 24 - permettere questo crea problemi. Se rimarrà questa disposizione io ripeterò la mia ordinanza che vieta al pubblico di bere alcolici dopo le 18. Noi abbiamo potere restrittivo rispetto ai provvedimenti nazionali quindi penso che, al di là delle polemiche, la possiamo risolvere come sindaci", ha concluso.  Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha firmato un'ordinanza che istituisce la zona arancione scuro per tutti i comuni dell'Ausl Romagna, esclusi quelli del distretto di Forlì, e quindi quelli delle province di Rimini, Ravenna e del Cesenate. Un atto analogo a quelli già adottati per l'Imolese e la Città metropolitana di Bologna. In più, nelle zone rosse di Bologna e Modena, nidi e materne saranno chiusi a partire da lunedì 8 marzo. A confermarlo, durante una videoconferenza stampa della Regione, il sottosegretario alla presidenza, Davide Baruffi. A restare aperti, fino a venerdì 5, anche barbieri e parrucchieri. La Regione, insieme ai sindaci, ha deciso di allineare i provvedimenti col nuovo Dpcm, attendendo che questo entri in vigore. "È evidente che se venerdì tutta l'Emilia-Romagna entra in zona rossa il provvedimento lo si applicherà per tutta la regione", precisa Baruffi.

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha firmato intanto tre ordinanze - in vigore dal 3 marzo fino al 10 marzo - per introdurre ulteriori restrizioni con la zona "arancione rafforzato" che prevede la chiusura di tutte le scuole, tranne gli asili nido. Il provvedimento riguarda la provincia di Como, diversi comuni della provincia di Mantova, della provincia di Cremona (incluso il capoluogo), di quella di Pavia e dieci comuni della Città Metropolitana di Milano. Resta in questa fascia anche la provincia di Brescia (oggi 844 casi), già interessata dal provvedimento. Nelle Marche la provincia di Ancona va in zona rossa fino a venerdì, come ha deciso il governatore della Regione Francesco Acquaroli. In Sardegna ci sono focolai in tre comuni del sassarese, finiti in zona rossa: Bono, la Maddalena e San Teodoro. In Campania 27 comuni del Casertano rischiano la zona rossa. In fascia arancione sono già finiti Lusciano e Francolise. E ancora: l'Alto Adige, formalmente arancione, ha misure più restrittive. Il Piemonte ha istituito la zona rossa per otto comuni, la maggior parte nella Valle Vigezzo, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Restrizioni valide fino al 5 marzo. In Toscana in zona rossa sono finte le province di Pistoia e Siena. I provvedimenti restrittivi varati dal presidente della Toscana Eugenio Giani saranno in vigore fino a domenica 7 marzo. Nel Lazio tutta la provincia di Frosinone è in zona arancione. Sono due i comuni in zona rossa in Sicilia. In Abruzzo c'è la zona rossa in provincia di Pescara mentre nella Liguria gialla resta la zona arancione rinforzata per le zone della regione confinanti con la Francia.

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 In base alle ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza del 27 febbraio scorso sono attualmente ricomprese:

  • nell'area bianca: Sardegna;
  • nell'area gialla: Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto;   
  • nell'area arancione: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Umbria;
  • nell'area rossa: Basilicata, Molise. 

Il Dpcm di Draghi e quelli di Conte: il confronto

Il problema riguarda soprattutto la scuola: Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo «Mauro Picone» del Cnr ieri ha detto: "Ci sono numerosi studi relativi a decine e decine di Paesi che dimostrano che il passaggio dalla didattica a distanza a quella in presenza fa crescere l’indice Rt del 25%, mentre il passaggio inverso lo fa abbassare nella stessa misura". Anche se secondo Sebastiani "il problema non è la scuola in sé, che è sicura, quanto il complesso delle attività connesse, come i trasporti e la stessa socialità".

Per quanto riguarda il piano vaccinale, l’obiettivo è arrivare a 400 mila somministrazioni al giorno tra aprile e giugno, quando le forniture dovrebbero aumentare anche con Johnson & Johnson. Il Fatto Quotidiano mette a confronto il Dpcm di Draghi con quelli di Conte: stessi colori, stessi paragrafi, stesse formulazioni, stesse parole, contenuti quasi identici. 

L’ultimo Dpcm contiano del 14 gennaio 2021 era di 29 pagine suddivise in 14 articoli più 25 allegati. Il primo Dpcm del governo dei migliori è di 38 pagine, però divise in 57 articoli molto più snelli, con meno commi, suddivisi a loro volta in 7 capi riassuntivi. Per adesso la rivoluzione draghiana è una riorganizzazione degli spazi all ’interno di un documento in pdf.

C'è però una differenza: nel decreto di Draghi il vecchio articolo 12 è spostato all’articolo 3; il vecchio articolo 5 è diviso a metà tra l’articolo 5 e l’articolo 6; il vecchio, lunghissimo articolo 1 è diluito nei nuovi articoli 1, 2, 7, 8, 9, 10, 11. Ieri intanto per la prima volta dal 6 gennaio sono stati superati i 200 ingressi in terapia intensiva, arrivati 220: i malati gravi aumentano da due settimane. La sola variante inglese, con una maggiore trasmissibilità del 35-40%, è ormai “prevalente”, cioè al 54% dei contagi del 18 febbraio analizzati dall’Iss (è al 64% in Lombardia). La Stampa invece fa sapere che è previsto sia il passaggio al lavoro agile per genitori di ragazzi sotto i 16 anni malati di Covid per il periodo della «Dad» o della quarantena del figlio, sia la riproposizione del congedo (pagato al 50%) per i genitori con figli minori di 14 anni. Intanto l'infettivologo del San Martino di Genova  Matteo Bassetti, componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria, spiega all'AdnKronos Salute: "Purtroppo sembra inizia la terza ondata, ieri abbiamo avuto un aumento significativo dei ricoveri in terapia intensiva e non mi pare quindi che ci si siano più dubbi. Questi numeri in risalita riguardano solo alcune Regioni e quindi sono ancora più gravi, ma se dovessero aumentare uniformemente in tutto il Paese la situazione sarebbe più complicata. Dobbiamo fare attenzione. Temo che questa terza ondata farà male e dobbiamo avere molta pazienza per tutto il mese di marzo, correre con le vaccinazioni e sperare che le misure di contrasto ci aiutino a ridurre il contribuito di vittime".

Il Dpcm 2 marzo 2021: quali scuole verranno chiuse in mezza Italia e i congedi parentali in arrivo

Quanti studenti rimarranno a fare didattica a distanza da lunedì 8 marzo con il nuovo Dpcm? Secondo una proiezione della rivista specializzata Tuttoscuola potrebbero essere oltre 6 milioni se i governatori regionali disporranno la sospensione delle attività in presenza dove vi siano più di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. Il numero sarebbe quindi raddoppiato rispetto agli oltre 3 milioni di alunni che dallo scorso primo marzo risultano in DaD. Repubblica spiega oggi che per effetto delle nuove regole gli studenti di mezza Italia che stanno frequentando tra venerdì e lunedì dovrà ricominciare con la didattica a distanza. Le nuove restrizioni del dpcm 2 marzo aggiungeranno alle sei regioni più una provincia autonoma già in Dad (sono 25 province in tutto, quasi tutte con lezioni a distanza dalle elementari alle superiori) altre 18 province che già superano almeno uno dei tre nuovi parametri del Dpcm: hanno più di 250 contagi sul territorio ogni 100.000 abitanti da almeno una settimana oppure negli ultimi sette giorni hanno osservato esplodere i casi; oppure, con provvedimenti restrittivi già presi, scoprono in casa una delle varianti. Tra queste: la provincia di Imperia, quella di Verbano-Cusio-Ossola, Brescia, Como, Mantova e Monza, Trento e Udine, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, proseguendo con Pistoia e Siena, Frosinone, Bolzano, Chieti e Pescara, Ancona e Macerata, Salerno e Bari. In totale 43 province italiane su 107 (più alcune centinaia di comuni autonomamente) da sabato terranno alunni e studenti a distanza.

Secondo le stime YouTrend citate oggi dal Corriere della Sera sono invece al momento 24 le Province in cui si supera la soglia settimanale di contagi che richiede la chiusura: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Chieti, Como, Forlì, Frosinone, Imperia, Macerata, Mantova, Modena, Monza e Brianza, Pescara, Pistoia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Siena, Trento, Udine, Verbano-Cusio-Ossola. A queste Province vanno poi aggiunte le Regioni di Basilicata e Molise, che come detto sono in zona rossa e quindi vedranno la chiusura automatica delle scuole a prescindere dalla soglia di contagi. Ci sono poi altre 20 Province che hanno tra i 200 e i 250 casi ogni 100.000 abitanti e sono quindi molto vicine al rischio chiusura: Arezzo, Ascoli Piceno, Caserta, Cremona, Cuneo, Ferrara, Gorizia, Lecco, Lucca, Massa-Carrara, Milano, Napoli, Parma, Pavia, Perugia, Prato, Taranto, Torino, Varese, Vercelli.

"L'innovazione più rilevante di questo Dpcm nel merito riguarda le scuole. La variante inglese in modo particolare, che lo ribadisco in questo momento è prevalente, ha una particolare capacità, purtroppo, di penetrazione nelle fasce generazionali più giovani", ha detto ieri il ministro Speranza durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Questo ci ha portato, dopo aver ricevuto un parere da parte del Comitato tecnico scientifico, a determinare una scelta, cioe' che in area rossa le scuole di ogni ordine grado saranno con didattica a distanza". All'incontro hanno partecipato anche il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, il presidente dell'Istituto superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts), Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di Sanità e membro del Cts, Franco Locatelli. "La stessa didattica distanza - ha spiegato Speranza - avverrà nei territori dove il tasso di incidenza su 100mila abitanti in sette giorni sara' pari o superiore a 250. Abbiamo scelto quindi una caratterizzazione ancora una volta legata ad un modello scientifico, che ci consente anche su questo ambito delle scuole di provare a mettere sotto controllo la curva del contagio". Intanto anche parrucchieri, barbieri e centri estetici tornano a chiudere in zona rossa, come era previsto nei primi Dpcm. Restano invece aperti in tutte le altre fasce di colore.

In merito al prossimo DPCM del 6 marzo e la chiusura delle scuole in zona rossa, la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti ha annunciato i congedi parentali e le altre azioni che andranno nella direzione di "assicurare sostegno alle famiglie. Ho ripristinato- ha detto- la normativa dei congedi straordinari, il diritto allo smart working e una misura per i lavoratori liberi professionisti e a partita iva, sia per evitare situazioni di difficoltà lavorativa che ricadono di piu sulle donne, ma anche per assicurare ai figli a casa quel bisogno di accompagnamento da parte di una figura adulta. È diritto dei ragazzi", ha sottolineato Bonetti. Sulla scuola la ministra ha aggiunto: "Il ministro Bianchi condivide la stessa sensibilità e nel prossimo decreto ci saranno risorse per potenziare la didattica a distanza, non solo in termini di strumentazione". Quanto al Family Act si avrà "il primo pezzo, l'assegno unico universale, da luglio. Spero che in Senato- ha aggiunto- nel rispetto del percorso istituzionale si proceda alla stesura dei decreti attuativi". Quanto ai "patti di comunità, ai servizi educativi con il terzo settore- ha spiegato Bonetti- confermo per il 2021 l'impegno per questi progetti, come i bandi che sono usciti contro la povertà educativa, al fine di risanare il gap educativo per bambini e adolescenti". Ha ribadito Bonetti a proposito del Family Act: "È fondamentale l'approvazione di tutto iter, dai servizi per l'infanzia, al sostegno alla genitorialità, al lavoro femminile e alla conciliazione tra la scelta lavorativa e quella di cura per uomini e donne, per un futuro migliore, generativo, e- ha concluso- di speranza". 

Il testo del Dpcm 2 marzo 2021 in pdf

Queste le misure del testo del Dpcm 2 marzo 2021 relative alla zone bianca, gialla, arancione e rossa:

Art. 7 (Zona bianca)


1. Con ordinanza del Ministro della salute, adottata ai sensi dell'articolo 1, comma 16-bis, del decretolegge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, sono individuate le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, nelle quali cessano di applicarsi le misure di cui al Capo III relative alla sospensione o al divieto di esercizio delle attività ivi disciplinate. A tali attività si applicano comunque le misure anti contagio previste dal presente decreto, nonché dai protocolli e dalle linee guida allo stesso allegati concernenti il settore di riferimento o, in difetto, settori analoghi. Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all'aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso, e la partecipazione di pubblico agli eventi e alle competizioni sportive.
2. Presso il Ministero della salute è istituito un Tavolo tecnico permanente, composto da un rappresentante del Comitato tecnico-scientifico, da un rappresentante dell’Istituto superiore di sanità e da un rappresentante delle Regioni e Province autonome interessate, cui è affidato il compito di verificare, attraverso il monitoraggio degli effetti dell’allentamento delle misure anti contagio nei territori di cui al comma 1 , il permanere delle condizioni di cui al comma 1 e la necessità di adottare eventuali misure intermedie e transitorie.

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