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Martedì, 19 Marzo 2024
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Il nuovo Dpcm e cosa succede a Pasqua con le zone rosse, gialle e arancioni

Il sistema a fasce verrà mantenuto. Verso la conferma molte delle misure varate dal Conte 2, dal coprifuoco alla chiusura di piscine e palestre. Non si può escludere una proroga del divieto di spostamento tra regioni. Cosa dobbiamo aspettarci

Quali saranno le novità del primo Dpcm del governo Draghi? Il nuovo decreto ministeriale sostituirà quello in scadenza il 5 marzo e avra validità fino al 6 aprile, e dunque sarà in vigore fino a dopo Pasqua. Quanto ai contenuti, sarà un Dpcm quasi certamente in continuità con gli ultimi varati dal governo Conte. Nessuna rivoluzione, almeno per ora. ''Il sistema a fasce verrà mantenuto'' avrebbe detto, a quanto apprende l’AdnKronos, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini  nel corso dell'incontro con le Regioni. ''Finora è stato scongiurato un lockdown generalizzato e questo deve essere l'obiettivo principale anche per le prossime settimane e per i prossimi mesi. State certamente notando un cambio di metodo. Ci siamo visti domenica e ci stiamo rivedendo oggi. Gli incontri saranno sempre più frequenti e costanti". Il ministro avrebbe però comunicato una prima e importante novità. "Le nuove eventuali misure di chiusura (ovvero le ordinanze firmate da Speranza, ndr) non scatteranno più dalla domenica, ma dal lunedì successivo. Questo  avevano chiesto le Regioni, e lo avevo condiviso, questo abbiamo ottenuto " avrebbe poi sottolineato il ministro. "Così aiutiamo anche le attività economiche che non perderanno il weekend di lavoro''. Il sistema dei colori resterà dunque in vigore ma resta in piedi l’ipotesi di rimodulare i parametri che decidono la classificazione delle fasce di rischio. 

Sulla revisione dei criteri con cui vengono stabilite le zone rosse, arancioni e gialle Draghi e Speranza si sono detti disponibili al confronto. "Abbiamo apprezzato l'apertura del governo sulla possibilità di rivedere i parametri per il passaggio di fascia su cui il governo ha dato la sua disponibilità a un cambio di passo" ha detto all'Adnkronos il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga parlando del confronto avuto questa mattina con il governo sul nuovo Dpcm. "Per stabilire aperture e chiusure serve un'evidenza scientifica che consenta di ponderare l'impatto della scelta e prendere decisioni consapevoli, senza penalizzare attività che non comportano un ampio rischio di contagio".

Per Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni,  "è essenziale che il nuovo Dpcm chiarisca meglio il ruolo dei diversi livelli istituzionali in materia di contenimento della pandemia", ma occorre "un'accelerazione ulteriore. Primo: fare il punto Stato-Regioni sul piano vaccini". Secondo "lavorare da subito, anche in un'ottica di respiro lungo, per identificare settori ed attività che, al verificarsi di determinate condizioni epidemiologiche e in condizioni di sicurezza, possano riaprire in sicurezza. Terzo: a fronte di una possibile terza ondata, dovuta in particolar modo alla maggiore contagiosità delle varianti che sembra colpire in particolare i giovani, abbiamo la necessità di avere dati certi e previsioni d'impatto per concordare un'azione congiunta in settori fondamentali per la vita delle famiglie e delle comunità, come la scuola". 

Il nuovo Dpcm e cosa dobbiamo aspettarci per le vacanze di Pasqua

Che cosa dobbiamo aspettarci per le vacanze di Pasqua? Se il sistema dei colori verrà confermato, le restrizioni saranno diverse a seconda delle regioni in base a quanto disposto con apposita ordinanza dal ministero della Salute. A meno che il governo non decida di intervenire con misure ad hoc valide per tutto il territorio nazionale. Come del resto aveva fatto l’esecutivo Conte a pochi giorni dalle festività natalizie. Ma si tratta di un’ipotesi che per adesso sembra remota. E il motivo è semplice. Sul “metodo” il premier Draghi ha infatti già fatto capire che intende marcare una nettà discontinuità rispetto al Conte 2: più programmazione, meno decisioni prese in extremis.

A quanto si apprende, le Regioni avrebbero chiesto, nel corso del vertice con il governo sul nuovo Dpcm, un parere del Comitato tecnico scientifico sull'apertura delle scuole alla luce della particolare situazione epidemiologica, legata alla diffusione delle varianti e in particolare della variante inglese.

Il governo sta lavorando intensamente in queste ore sul nuovo provvedimento anti-Covid e già domani, “con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo” ha sottolineato Gelmini, la bozza potrebbe arrivare alle regioni. Che cosa ci sarà nel Dpcm? Iniziamo dalle certezze.

  • Il Dpcm sarà valido fino al 6 aprile e dunque sarà in vigore anche a Pasqua e Pasquetta;
  • Il sistema dei colori non verrà accantonato;
  • Le ordinanze sul cambio di fascia entreranno in vigore il lunedì e non la domenica;

Nuovo Dpcm: la novità sulle seconde case e cosa succede con gli spostamenti tra regioni

Non si può escludere la proroga del divieto di spostamento tra regioni che stando all’ultimo decreto scade il 27 marzo. Se così fosse anche durante le vacanze di Pasqua le famiglie potrebbero essere divise come è già successo a Natale. Ma su questo punto non ci sono molte certezze. Potrebbero esserci invece delle novità sulle seconde case verso cui, stando alle ipotesi circolate nelle ultime ore, sarà possibile muoversi in zona gialla e in zona arancione ma non in zona rossa. Molte delle misure approvate dal governo Conte sembrano comunque destinate a rimanere in vigore, dal coprifuoco all’obbligo di mascherina, fino alla chiusura di bar e ristoranti dopo le 18. Secondo le indiscrezioni, per almeno un altro mese non potranno riprendere le attività di piscine e palestre, nemmeno per le lezioni singole come prevedeva il protocollo elaborato dal ministero dello Sport. Secondo il parere del Comitato tecnico-scientifico potranno riaprire soltanto quando arriveremo a un rapporto di 50 contagiati ogni 100 mila abitanti.

Cinema e teatri aperti dal 27 marzo?

Nel corso dell’incontro con le Regioni, Gelmini ha fatto anche sapere che il governo sta  ''lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate". Per la riapertura di cinema e teatri il ministro avrebbe dato anche una data: quella del 27 marzo. Sul protocollo dovrò però esprimersi il Cts. "È un percorso - ha detto Gelmini -, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione. E che speriamo possa presto coinvolgere anche altre attività economiche''. Per adesso dunque tutto dovrebbe restare com’è. In attesa di conoscere se e quanto l’impatto delle varianti farà aumentare i contagi. ''Non dobbiamo correre il rischio di dare un messaggio sbagliato ai cittadini, bisogna assolutamente scongiurare la terza ondata'' avrebbe poi sottolineato Gelmini. ''Ma lavoriamo, con fiducia, per un graduale,responsabile e attento ritorno alla normalità''.

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