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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il vertice di Versailles

Tetto al prezzo del gas, la mossa di Draghi poi l'affondo: "Putin non vuole la pace"

"Consiglio Ue un successo, mai così compatti" così Mario Draghi in conferenza stampa dopo il vertice di Versailles

"Questo consiglio è stato veramente un successo: raramente ho visto l'Ue così compatta, specialmente nelle discussioni ieri c'era uno spirito di solidarietà su tutti gli argomenti che non credo di ricordare". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa dopo il vertice Ue di Versailles che ha introdotto importanti novità per contrastare gli effetti economici della crisi derivata dalla guerra in Ucraina. Se per l'accesso dell'Ucraina all'Unione europea servirà tempo Draghi rilancia verso una idea di esercito europeo da affiancare alla Nato. "Nella difesa - spiega -è fondamentale il coordinamento: dobbiamo costruire una strategia di difesa europea, la nostra sicurezza europea e transatlantica è irrinunciabile. Serve una difesa europea che si affianchi con complementarietà alla Nato".  

"Non si è parlato di eurobond, io ho ritenuto che non fosse il momento. Ho presentato l'esigenza e la Commissione poi presenterà una proposta su come organizzare una riposta. Questi bisogni finanziari hanno una tale dimensione che non ha posto in nessun bilancio nazionale. La congiuntura deve prevedere una politica fiscale che continui ad essere espansiva, centrata sugli investimenti. Oppure gli obiettivi climatici e quelli della difesa non vengono conseguiti".

"Putin non vuole pace ma continueremo a cercarla"

"Oggi, da quello che si può capire, Putin non vuole la pace, il piano sembra essere un altro" ha detto il presidente del Consiglio. "Mentre dico questo mi auguro che al più presto si arrivi a qualche spiraglio e personalmente faremo di tutto per esserci, per chiedere si arrivi presto alla pace e faremo di tutto perchè Putin e Zelensky arrivino a un accordo che però salvi la dignità dell'Ucraina".

Draghi respinge anche l'ipotesi che il nostro paese sia stato tenuto fuori dalle mediazioni diplomatiche: "Tutti i riscronti avuti in questi giorni vanno verso una richiesta di coinvolgimento e di un desiderio di presenza italiana. Il problema generale - ha concluso - non è cercare un ruolo ma cercare la pace, è differente".

Draghi: "Non siamo in economia di guerra, ma prepararsi"

"Dobbiamo prepararci ma non è assolutamente un'economia di guerra - ha detto Dragh - Ho visto degli allarmi esagerati. Prepararsi non vuol dire che ciò debba avvenire sennò saremmo già in una fase di razionamento. Dobbiamo ri-orientare le nostre fonti di approvvigionamento e ciò significa costruire delle nuove relazioni commerciali".

La crisi energetica

Il vertice Ue di Versailles ha discusso dell'ipotesi di "introdurre un tetto di prezzi del gas, un tema molto complesso ma credo che qualche effetto importante lo possa avere tanto che da quando abbiamo cominciato a discuterne il prezzo caduto. Ci sono pareri vari e quindi la commissione al prossimo consiglio europeo presenterà" una proposta ha detto Draghi.

La direzione è quella di una tassazione degli extraprofitti delle società elettriche che produrrebbe un gettito di circa 200 miliardi: "Un dato forte a cui guardare con molta attenzione - spiega Draghi - Io lo dico da tanto tempo, ora c'è anche il parere positivo della commissione Ue e molti paesi membri pensano di perseguire questa strada".

Tra i temi quello di staccare il prezzo dell'energia elettrica da fonti rinnovabili dal mercato del gas: "Oggi c'è un solo prezzo e arriva al consumatore allo stesso prezzo anche se costa molto meno, è la ragione principale della lievitazione delle bollette" spiega Draghi. La risposta alla crisi energetica sarà "la diversificazione nei confronti di altri fornitori di gas e la sostituzione di fonti fossili con rinnovabili". "Questa è l'unica strada su cui contare nel lungo periodo ma occorre fare molto di più per aumentare visibilmente gli investimenti" chiosa Draghi.

La crisi alimentare

Sul fronte dell'agroalimentare se permane la crisi in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia la soluzione sarà quella di importare da altri paesi: "Stati Uniti, Canada, Argentina" quelli prospettati da Draghi.

"Le sanzioni sono molto pesanti - spiega - e possono diventare più pesanti, ma occorre essere consapevoli che hanno un impatto come vediamo, sulle famiglie, in termini di potere d'acquisto e sulle imprese per la competitività e per il mantenimento della produzione".

"Questa situazione se non affrontata ha il potenziale di fratturare sistema economico europeo conducendoci verso il protezionismo: un altro tema su cui 'è stata l'unanimità al vertice è per respingerlo ma non basta, bisogna anche sostenere famiglie e imprese" chiosa.

++ articolo in aggiornamento ++

draghi vertice ue 11 marzo 2022-2

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