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Venerdì, 29 Marzo 2024
Fact check

Quanto sono efficaci i vaccini anti covid

Tra il 21 giugno e il 4 luglio delle 215 persone morte dopo una diagnosi di Covid, 169 non erano vaccinate. Eppure c'è ancora chi mette in dubbio l'importanza del vaccino

Sta facendo molto discutere una intervista rilasciata a Repubblica del capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Francesco Lollobrigida che fa intendere che gli under 40 possono fare a meno di vaccinarsi e che rappresenterebbe poco più di un "atto di generosità" verso i soggetti più a rischio, strizzando così l'occhio ad una compagine no vax che tende a ridimensionare l'importanza della campagna di vaccinazione proprio in vista dell'atteso allargamento dell'uso del green pass per contrastare la netta risalita dei contagi. Ma è davvero così? Qual è la vera efficacia dei vaccini in Italia e quali i rischi si corrono a non vaccinarsi?

Lo si legge in modo chiaro dagli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanità: tra il 21 giugno e il 4 luglio delle 215 persone morte dopo una diagnosi di Covid, 169 non erano vaccinate, 29 avevano ricevuto solo la prima dose ma avevano più di 60 anni, 17 avevano completato il ciclo vaccinale ma avevano oltre 80 anni. 

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In pratica in una condizione in cui la variante delta non era ancora dominante, il vaccino sarebbe efficace nell'88% dei casi nel prevenire l'infezione, e in percentuali superiori al 90% nel prevenire forme gravi di Covid e decessi. L'unico modo per definire nulla nelle classi di età under 40 il rischio di decesso è la vaccinazione con uno dei 4 vaccini approvati in Europa.

Analizzando i dati il bollettino di sorveglianza ISS del 14 luglio fornisce una tabella precisa su vari aspetti che riguardano l’efficacia dei vaccini usati (Pfizer, AstraZeneca, Moderna e Johnson & Johnson) sempre nel periodo che riguarda i casi diagnosticati tra 4 aprile e l’11 luglio in confronto ai casi diagnosticati tra i non vaccinati.

  • I vaccini prevengono dall'infezione dopo una sola dose nel 71,33% dei casi, ma l'efficacia al completamento del ciclo vaccinale con la seconda dose sale al 88,52%
  • I vaccini prevengono inoltre dallo sviluppare casi gravi di covid dopo una sola dose nell’80,83% dei casi, dopo 2 dosi del 94,57% in ogni fascia d'età.
  • Crollano anche i ricoveri in terapia intensiva: dopo una sola dose nell’88,08% dopo 2 dosi del 97,3%
  • Quanto alla prevenzione dei decessi l'efficacia dopo una dose è del 79,01% dopo 2 dosi del 95,8%.

Spiace quindi contraddire l'onorevole Lollobrigida, ma la probabilità di sviluppare il Covid tra gli under 40 non è nulla senza il vaccino. E i dati confermano la protezione maggiore solo nei completamente vaccinati e la minore efficacia nei confronti del semplice contagio dato che i vaccini sono studiati per proteggere dalle gravi conseguenze del Covid. La minore efficacia registrata sui decessi è dettata dal fatto che i casi gravi si sviluppano in maniera maggiore tra la popolazione tendenzialmente più fragile e anziana.

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Una considerazione va tuttavia posta a chiosa: il periodo di osservazione è riferito ad una situazione epidemiologica in cui la prevalenza della variante delta molto più trasmissibile e capace di sviluppare una maggiore carica virale, era decisamente minoritaria. Occorre un confronto con dati che vengono dal Regno Unito dove i vaccini AstraZeneca e Pfizer mostrano una simile efficacia contro le ospedalizzazioni dovuti alla variante delta (80% dopo la prima dose dell’80%, 96% dopo la seconda). Da Israele tuttavia arrivano dati un po' più contrastanti: il ministero della Salute riferisce che l’efficacia di Pfizer per la protezione dall'infezione da variante Delta scende al 64%, e al 93% dallo sviluppo di casi gravi. 

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