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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il cardinale riattacca la luce agli abusivi, il Pd lo difende. Ira Salvini: "Paghi le bollette"

Il gesto dell’elemosiniere pontificio Konrad Krajewski divide la politica. Zingaretti e Di Maio non parlano, ma il Pd romano si schiera: "Prima le persone"

Il gesto dell’elemosiniere pontificio Konrad Krajewski, che ieri ha riattaccato la luce in un palazzo occupato di Roma, spacca la politica. Nello stabile, che si trova nel centro di Roma e a quanto sembra ospita anche un locale notturno, vivono 450 persone, delle quali 180 famiglie e 98 minori. Per il 30 per cento si tratta di italiani.,

L'edificio è occupato dal 2013 ed ha accumulato pendenze per circa 300mila euro solo per quanto riguarda l’energia elettrica. Un gesto, quello di Krajewski, che secondo fonti vaticane, "è stato compiuto nella piena consapevolezza delle possibili conseguenze d'ordine legale cui ora potrebbe andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie".

Sul caso a quanto pare sarà depositato un esposto in Procura contro ignoti: si tratta però di un atto dovuto da parte del Gruppo Acea, la cui società di distribuzione, Areti S.p.A., era stata obbligata a interrompere la fornitura su incarico del gruppo Hera, cui fa capo il contratto del palazzo.

Alzetta (Action): "Esagerazione giornalistica"

Secondo Andrea Alzetta, attivista dello Spin Time Labs e volto noto di Action e delle occupazioni romane, il fatto che l'elemosiniere vaticano abbia "fatto il miracolo" rappresenta però "un'esagerazione giornalistica". E questo perchè "nella vicenda si è interessata la responsabile della distribuzione del cibo dei poveri, quella di medicina solidale, le persone che lavorano lì - ha dichiarato Alzetta - l'elemosiniere del Papa non credo faccia l'elettricista, oltretutto non c'erano sigilli, semplicemente avevano staccato la corrente. Anche questa è una fantasia giornalistica". Ma al di là delle diverse ricostruzioni il gesto del cardinale resta, così come i distinguo tra le varie forze politiche.


Salvini contro il gesto del cardinale: "Paghi le bollette"

Tra i leader nazionali Salvini è stato l’unico a esporsi. Il leghista ha attaccato frontalmente Krajewski: "Conto che dopo aver riattaccato la luce, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate che ci sono" ha affermato ieri a caldo il vicepremier.  Che poi ha aggiunto: "O paghi come tutti gli altri italiani nel mondo, o non ti dò il servizio". "Penso che voi tutti, facendo sacrifici le bollette le pagate. Se qualcuno è in grado di pagare le bollette dei milioni di italiani in difficoltà economica siamo felici e aspettiamo la sua disponibilità economica. Se si paga per chi occupa un palazzo abusivamente, si paghi per tutti gli italiani che ne hanno bisogno".

Questa mattina Salvini ha rincarato la dose: "Ma allora tutti gli italiani che pagano bollette, mutui e stanno nelle case popolari sono fessi?". Il ministro ha poi affermato che in Italia "la proprietà privata è sacra a prescindere da qualche cardinale".

La replica di Alzetta: "Se ci intestano le bollette saremo felici di pagare"

"Se ci intestano il contratto noi siamo ben felici di pagare" ha replicato Andrea Alzetta all'AdnKronos. "Salvini la 'butta in caciara' - sottolinea Alzetta - Anche la proprietà del palazzo ha una responsabilità sociale: se lascia un bene degradare fa un danno alla collettività".

Secondo quanto ricostruito dal Messaggero le cose non stanno come racconta Action. La Investire Sgr, che gestisce il Fondo Immobili Pubblici, era in trattativa per la vendita del palazzo (del valore di 50 milioni di euro). L'obiettivo era aprire un hotel che avrebbe dato lavoro a 150 famiglie. 

Zingaretti e Di Maio non parlano, ma il Pd romano si schiera con gli occupanti

Sul tema né Zingaretti, né Di Maio hanno invece voluto esporsi, temendo probabilmente un “effetto-boomerang” in vista del voto del 26 maggio. Del resto l’argomento delle occupazioni illegali è molto sentito tra gli elettori di sinistra e il rischio di perdere voti è concreto.

Sulla questione si sono però espressi la Presidente del Municipio Roma I Centro Sabrina Alfonsi (Pd) e l'Assessore alle politiche sociali Emiliano Monteverde: "Fin dal primo momento - spiegano - e in occasione dell'assemblea di martedì a cui abbiamo partecipato, abbiamo ribadito che davanti a 450 persone private da un momento all'altro della luce elettrica la priorità non poteva che essere una sola: restituire la luce e la dignità a queste persone. Per questo ringraziamo la straordinaria azione promossa dal Vaticano che, per mezzo del suo elemosiniere cardinal Krajewski".

"Nei prossimi giorni - concludono Alfonsi e Monteverde - saremo a disposizione per aprire un tavolo che permetta di regolarizzare la situazione degli arretrati con la stipula di regolare contratto di fornitura elettrica. Un tavolo che potrà essere occasione per aprire un confronto strutturale tra tutti i soggetti coinvolti per costruire un progetto di rigenerazione insieme a una comunità che ha saputo coinvolgere diverse realtà del territorio, come dimostrato dalle manifestazioni di solidarietà pervenute in questi giorni dal mondo della cultura, dalle associazioni dei genitori, fino ad arrivare alle parrocchie".

Il post dell'assessore alle politiche sociali del I° Municipio

Emiliano Monteverde è poi intervenuto anche con un lungo post su facebook, condiviso anche dall'assessore alle politiche sociali di Milano Pierfrancesco Majorino, sempre del Pd:

"Lo abbiamo detto e pensato sin da subito e intervenendo martedì all'assemblea del palazzo occupato in via Santa Croce in Gerusalemme, 24 ore dopo il distacco della luce" scrive l'assessore lanciando l'hastag #primalepersone. "Ci siamo messi a disposizione per cercare soluzioni e contatti. Perché di fronte ad oltre 450 persone con 98 bambini prima si garantisce vita e sicurezza e poi si battono le strade del confronto e del progetto. L'intervento dell'elemosiniere del Papa è stato semlice e dirompente. È un rialzare la testa di tutti coloro che credono che nel nome del consenso, dell'odio, della ricerca del nemico che è sempre il più debole non può più essere tollerato tutto. La povertà, il disagio sono divenuti una colpa da imputare a qualcuno".

"Questo gesto semplice e dirompente ci ha detto che i poveri esistono" continua Monteverde. "E io queste famiglie le conosco, le frequento, i servizi sociali municipali se ne occupano da tempo. Cercano ogni giorno di dare un futuro ai loro figli. Hanno occupato un palazzo abbandonato di proprietà, oggi, di un fondo gestito da una SGR di una banca.

Che fine ha fatto tutta quella retorica della destra sullo stare dalla parte dei cittadini e non delle banche? Ecco oggi cerchiamo di stare con i cittadini, proprio questi che nel rione Esquilino sono sempre in prima fila per partecipare, fare parte della comunità. Non hanno una casa cercano di costruire un futuro, possiamo immaginare come parlarne anche con la proprietà del palazzo? Possiamo immaginare in futuro per loro e con loro senza guerre tra poveri per stabilire chi viene prima?".

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