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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Il punto di non ritorno del virus": terapie intensive, qual è la soglia da non superare

Il virologo Fabrizio Pregliasco: "È necessario scovare più positivi possibile, soprattutto gli asintomatici. Il rischio di un secondo lockdown esiste"

"Le terapie intensive sopra il 50-60% dei posti letto è un dato che può essere considerato il punto di non ritorno" perché la situazione diventerebbe "difficile da gestire e il rischio è di passare da una crescita lineare a una esponenziale". Lo ha detto Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell'Istituto Galeazzi di Milano, intervenendo questa mattina su Rai Radio2 a 'Non è un paese per giovani'. 

Secondo il virologo, il rischio di un secondo lockdown prima di Natale "c'è, ma se prendiamo provvedimenti credo che potremmo convivere con la presenza del virus. È necessario scovare più positivi possibile, soprattutto gli asintomatici; più li controlliamo e meno contagiano" e fare tesoro del "galateo che abbiamo usato nel primo lockdown per scongiurare il secondo".

Pregliasco: "Tra un anno con il vaccino il virus sarà più gestibile"

Pregliasco ha parlato anche del vaccino anti-Covid che arriverà "da metà del prossimo anno in una quantità disponibile per tutti". E tra un anno come staremo? "Tra un anno avremo ancora effetti e ferite. Il virus potrà essere declassato a più gestibile e governabile anche da un punto di vista terapeutico e dell'assistenza ai pazienti".

Infine un passaggio sul vaccino antinfluenzale, "che è un'opportunità per tutti", sottolinea Pregliasco, "ma che diventa necessario per i soggetti a rischio. Risolve in parte la diagnosi differenziale, riduce la quota di complicanze per l'influenza quindi l'impatto dei servizi sanitari e addirittura sembra che aumenti le difese immunitarie riducendo le possibilità di infezione da Covid"

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