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Giovedì, 28 Marzo 2024
A Venaria Reale / Torino

"Per me esiste una sola famiglia, il resto sono schifezze": bufera su un consigliere comunale di Forza Italia

L’intervento di Rosario Galifi durante il consiglio comunale di Venaria Reale, nel torinese. Il sindaco prende le distanze e c’è chi ne chiede le dimissioni

"Ho passato 50 anni con la stessa donna. Ognuno faccia quel che vuole, per me esiste una sola famiglia: padre, madre, figli. Il resto sono porcherie, schifezze". E, ancora: "Se continuiamo di questo passo, chissà quando verrà fatto il primo Gay Pride a Venaria". Queste le parole del consigliere comunale forzista di Venaria Reale, Rosario Galifi, mentre era in corso la discussione della mozione sull'adesione alla carta d'intenti "Re.a.dy.", la Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti-discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Una mozione che aveva fatto seguito a quella approvata poco prima e in cui le componenti di maggioranza (Venaria Riparte, Lega, Fratelli d'Italia e anche Forza Italia) chiedevano al sindaco e alla giunta azioni e politiche per "Venaria, una città contro tutte le discriminazioni", visti alcuni episodi discriminatori avvenuti in città nell'ultimo periodo. Dichiarazioni, quelle di Galifi,  in contrasto con le azioni portate avanti dalla sua stessa maggioranza, come ricostruisce Claudio Martinelli su TorinoToday. Immediate le reazioni. 

"Dopo le dichiarazioni del consigliere comunale Rosario Galifi, che ha etichettato le famiglie arcobaleno e i 120mila bimbi e bimbe che ne fanno parte come un surrogato di una schifezza, chiediamo le immediate dimissioni dal suo incarico istituzionale", ha commentato il candidato sindaco di Torino, Davide Betti Balducci, del Partito Gay.  Dura la replica di Venaria Possibile: "Ormai siamo abituatə agli scivoloni di questa maggioranza, ma ieri sera, in Consiglio comunale, sono comunque riuscitə a stupirci. Non crediamo serva nemmeno commentare certe uscite, imbarazzanti e vergognose, specialmente se pronunciate in sede istituzionale. E nemmeno ci stupiamo, se pensiamo che questa è la stessa maggioranza che in campagna elettorale parlava di 'famiglie tradizionali' e 'teoria gender'. Queste frasi, però, ci ricordano quanto è importante il lavoro che facciamo, ogni giorno, per promuovere amore, rispetto, uguaglianza e diritti per tutte e tutti. A quando il Gay Pride a Venaria? Noi speriamo molto presto".

Non è stata da meno la consigliera Rossana Schillaci (PD): "Probabilmente il consigliere Galifi non sa cosa stesse votando. Perché poco prima vota a favore di una città inclusiva e poco dopo esce con queste affermazioni così gravi. C'è molto controsenso in tutto ciò. Se un nipote o un parente del consigliere fosse omosessuale, cosa farebbe? Lo cancellerebbe dal ramo genealogico? Toglierebbe l'eventuale eredità?".

"Sono rammaricato e prendo le distanze dalle parole del consigliere Galifi. Siamo amministratori di tutti i cittadini venariesi. Tutti, senza fare distinzioni di alcun tipo", ha concluso il sindaco Fabio Giulivi.  

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