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Giovedì, 28 Marzo 2024
Pericolo scorte inutili

"La carenza di farmaci c’è ma parlare di allarme è sbagliato"

La dichiarazione di Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, che mette d'accordo un po' tutti

Da quanto il ministro della Salute Schillaci ha deciso di istituire un tavolo di lavoro permanente sull'approvvigionamento dei farmaci per far luce sulla carenza di alcuni medicinali nelle farmacie italiane si sono susseguite dichiarazioni dei principali attori del settore apparentemente contrastanti, ma forse non troppo.

Carenza di farmaci, c’è davvero un'emergenza in Italia?

Secondo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), "non c’è un allarme reale" sulla carenza di farmaci in Italia, si tratta più di una "distorsione comunicativa. I farmaci di cui c'è una vera carenza, tra i 3.197 che l'Aifa mette sul sito, sono 30 e vengono usati in sala operatoria", mentre "degli antinfiammatori, dei cortisonici, dei miorilassanti e degli antibiotici abbiamo sempre valide alternative".

Andrea Mandelli, presidente della Federazione ordini farmacisti italiani (Fofi), in un'intervista a Today.it  ha dichiarato che "la difficoltà è mondiale e non solo italiana". Per Mandelli "è in atto una 'tempesta perfetta' che continua a incidere sul problema della carenza di medicinali di uso comune, iniziata già nella scorsa primavera”, dettata dal "sovrapporsi dell’influenza al Covid, dall’aumento dei casi Covid in Cina, dalla guerra in Ucraina e dal caro energia". Il presidente della Fofi parla di emergenza: "Credo che l’emergenza sia sotto gli occhi di tutti e sia rappresentata dagli italiani che corrono da una farmacia all’altra per trovare un determinato medicinale. Il ministero ha aperto un tavolo e quindi credo che il problema ci sia", ha concluso.

La situazione non può che mettere in allarme Silvestro Scotti, segretario generale nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). In un’intervista a Today.it, ha dichiarato: "È evidente che gli allarmi, sottolineati dal sottoscritto a partire dal 4 gennaio 2023, hanno una valorizzazione, anche perché a mio avviso c’è una complessità di situazioni che stanno creando il problema", riferendosi alle difficoltà di approvvigionamento dei principi attivi visto che siamo fortemente dipendenti da India e Cina, ma anche delle materie prime per il packaging, ai problemi di distribuzione dei medicinali sul territorio nazionale e alle speculazioni dettate dal caro energia.

Farmacie a corto di Tachipirina e Nurofen: cosa fare

A mettere d’accordo un po’ tutti ci ha pensato Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, che in un’intervista a Il Sole 24 Ore ha chiosato: "La carenza di farmaci c’è ma parlare di allarme è sbagliato". Ci sono delle carenze per "gli antinfiammatori per la cura dei sintomi degli stati influenzali così come gli antibiotici per le forme batteriche si possono registrare delle difficoltà per gli antidepressivi o per gli antipertensivi oltre che neurolettici e diuretici". "La domanda di farmaci a partire dalle prime ondate del Covid nel 2020 è esplosa su scala mondiale e così le filiere sono sotto stress già da allora e in più c'è il ritorno dell'influenza mancata per tre anni", ha spiegato. Il presidente di Farmindustria, però, ha rassicurato gli italiani dichiarando che "i farmaci ci sono. Rispetto alle oltre 3mila carenze indicate dall'Aifa quelle effettive sono alcune centinaia e per queste ci sono terapie alternative altrettanto valide. Le carenze davvero critiche, quelle appunto che non si possono sostituire con altri medicinali, sono alcune decine e sono spesso farmaci molto specifici e particolari come alcuni che si usano in sala operatoria o in rianimazione", proprio come spiegato da Palù.

"No ad allarmi ingiustificati: i farmaci ci sono, non bisogna spaventare le persone che altrimenti potrebbero correre a fare scorte inutili e questo sarebbe davvero insensato", questa la sintesi del suo pensiero. Nessun allarme dunque: se non si trova un medicinale è bene affidarsi al medico o al farmacista che può valutare un farmaco equivalente o alternativo altrettanto valido e disponibile, su questo Palù, Mandelli, Scotti e Cattani concordano.

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