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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il monologo della discordia

"Fedez dice il falso": il direttore di Rai3 spiega la "non censura" al concerto del 1 Maggio

Il direttore di Rai3, Franco Di Mare, in audizione in Commissione di Vigilanza sul caso della censura al monologo di Fedez difende la posizione dell'azienda: "La valutazione del contenuto è demandata alla agenzia che organizza l'evento perché è scritto nel contratto"

"Si tratta di una polemica basata sulla manipolazione dei fatti, che avrebbe dovuto dimostrare nelle intenzioni dell'autore l'esistenza di una censura che non c'è mai stata". Così il direttore di Rai3, Franco Di Mare, in audizione in Commissione di Vigilanza sul caso Fedez.

"La Rai non ha chiesto il testo di Fedez, quello che lui dice è falso. La Rai era all'oscuro. Fedez ha tagliato la frase in cui Capitani dice che la Rai non censura."

Come spiegato da Di Mare "la Rai ha il diritto di chiedere cosa accadrà perché la messa in onda è sua responsabilità, ma questo non significa censura". Quanto ad Ilaria Capitani, vicedirettore di Rai Tre, Di Mare ha sottolineato: "Pur avendo il diritto di chiedere il testo dell'intervento di Fedez, non lo ha fatto anche se avrebbe potuto. È stata l'organizzazione dell'evento a chiedere il testo, come previsto dal contratto". 

Vigilanza Rai, l'audizione del direttore di Rai 3 Franco Di Mare

"Questo intervento mi consentirà di chiarire una vicenda che ha creato molto rumore - spiega Di Mare aprendo il proprio intervento in Commissione vigilanza - ma basata sulla manipolazione dei fatti che avrebbe dovuto dimostrare la censura di un'artista da parte della Rai. Censura che non è mai avvenuta". 

Il direttore di Rai3 è tornato sulle polemiche sorte sull'intervento del cantante Fedez nel corso del concerto del primo maggio spiegando come la Rai non avesse chiesto il testo. "Dunque la prima affermazione di Fedez, che afferma che la Rai avrebbe chiesto il testo, non è vera. Il testo è stato chiesto dall'agenzia che organizza l'evento".

La valutazione del contenuto "è demandata alla produzione perché è scritto nel contratto", ha aggiunto Di Mare ricordando che "i testi vengono chiesti dalla società di produzione. Questo si configura nella responsabilità di chi organizza l'evento: è un atto doveroso".

"La Rai nel caso del Primo Maggio - spiega Di Mare - fa un acquisto di ripresa per un evento e non ha alcuna responsabilità diretta su quanto avviene in quel luogo. Le scelte editoriali di chi produce l'evento non competono alla nostra azienda. I temi da veicolare sono di esclusiva pertinenza degli organizzatori che decidono il tono da dare alla serata e lo comunicano alla Rai".

"La telefonata con Fedez non l'ha chiesta l'azienda, ma il presidente della società che ha organizzato il 'concertone' del primo maggio" ha affermato Di Mare. Ilaria Capitani, vicedirettore di Rai Tre, interviene alla telefonata quando "l'artista afferma 'che il servizio pubblico ha il potere di censurare chi volete' - ha proseguito Di Mare -. Un'affermazione inaccettabile: la dottoressa Capitani ha dunque chiarito la posizione dell'azienda che viene chiamata in causa in maniera diffamante".

"Fedez ha tagliato la parte in cui Ilaria Capitani dice che la Rai non censura, quello che ha fatto vedere lui non è nemmeno il riassunto di quanto avvenuto" chiosa Di Mare.

Durissima la chiusura del direttore di Rai3: "Un complotto di Fedez? Non so, non sono complottista. Forse c'é stato un calcolo dell'artista per ottenere più like, visualizzazioni e consensi. La Rai è stata crocifissa e condannata prima ancora che Fedez salisse sul palco. Possiamo rimediare? Mi auguro di sì, ma il danno è gigantesco. La Rai e Ilaria Capitani si aspettano delle scuse che non arriveranno mai, io temo".

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