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Venerdì, 29 Marzo 2024
Orfani speciali

Gli aiuti per gli orfani di femminicidio: quali sono e come averli

Chi perde un genitore perché ucciso dall'altro ha diritto a una serie di agevolazioni. Quali sono e come fare

Gli orfani di femminicidio hanno diritto, per legge, a una serie di aiuti. Quali sono e come ottenerli. 

Quali aiuti spettano agli orfani

La legge 4/2018 ha previsto delle modifiche al codice civile, al codice penale, al codice di procedura penale e tutele ad hoc "in favore degli orfani per crimini domestici". La legge interviene in favore dei "figli minorenni e maggiorenni economicamente non autosufficienti della vittima di un omicidio commesso dal coniuge (anche se separato o divorziato), dal partner di un’unione civile (anche se cessata) o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva e stabile convivenza".

Si equipara quindi l’omicidio del coniuge a quello compiuto dal partner dell’unione civile e dal convivente, tutelando così i figli nati da qualsiasi tipologia di unione, anche non coniugale. La legge inoltre non ha una connotazione di genere per vittime e autori del reato, quindi non è riferita solo al “femminicidio”, anche se è la casistica più diffusa.

In particolare secondo la legge 4/2018:

  • i figli hanno diritto al patrocinio a spese dello Stato, anche in deroga ai limiti di reddito previsti;
  • il pubblico ministero deve verificare la presenza di figli e richiedere, in ogni stato e grado del procedimento, il sequestro conservativo dei beni dell’indagato a garanzia del diritto al risarcimento dei danni civili subiti dai figli della vittima;
  • è sancita "l’indegnità a succedere" per colui il quale è indagato per omicidio volontario o tentato nei confronti dell’altro coniuge, anche legalmente separato, o nei confronti dell’altra parte dell’unione civile. L’indagato è sospeso dalla successione fino al decreto di archiviazione o alla sentenza definitiva di proscioglimento;
  • scatta la sospensione della pensione di reversibilità ovvero l’indennità una tantum del coniuge per il quale sia stato chiesto il rinvio a giudizio per l’omicidio volontario nei confronti dell’altro coniuge, anche legalmente separato o divorziato, ovvero dell’altra parte dell’unione civile, anche se l’unione civile è cessata, fino alla sentenza definitiva. Durante tale periodo la pensione, senza obbligo di restituzione, sarà percepita dai figli della vittima;
  • ai figli spetta una provvisionale in misura non inferiore al 50 per cento del presumibile  danno, da liquidare in separato giudizio civile; 
  • il giudice, nella procedura di nei provvedimenti di affidamento affidamento, deve valorizzare la continuità delle relazioni affettive consolidatesi tra il minorenne e i parenti non oltre il terzo grado, anche con riferimento alla presenza di fratelli o sorelle;
  • agli orfani spetta l'assistenza gratuita di tipo medico-psicologico a cura del Servizio sanitario nazionale "per tutto il tempo occorrente al pieno recupero del loro equilibrio psicologico, con esenzione dei beneficiari dalla partecipazione alla relativa spesa sanitaria e farmaceutica". 
  • per i figli è prevista l'erogazione di borse di studio. Si prevede poi il finanziamento di iniziative di orientamento, di formazione e di sostegno per l'inserimento degli orfani nell'attività lavorativa;
  • i figli della vittima possono chiedere la modificazione del proprio cognome se uguale a quello del genitore condannato in via definitiva.

Nel mese di luglio 2020 è entrato in vigore il "Regolamento recante l'erogazione di misure di sostegno agli orfani di crimini domestici e di reati di genere e alle famiglie affidatarie".

Le agevolazioni per gli orfani dei femminicidi

Cosa devono fare gli orfani per ottenere gli aiuti dello Stato

Il ministero dell'Interno sul suo sito internet spiega che "gli orfani di madri uccise in ambito domestico, o a seguito di violenze sessuali o di stalking, possono ottenere dallo Stato un contributo, che consiste in un assegno alle famiglie affidatarie, in borse di studio e contributi per l’inserimento al lavoro". Il tutore o l’affidatario di un minore orfano di tali crimini o un orfano maggiorenne deve presentare la domanda alla prefettura di residenza allegando:

  • i documenti di iscrizione all’anno scolastico;
  • il provvedimento di affido e la sentenza penale o la documentazione penale di cui si è possesso.

La prefettura inoltrerà la documentazione al Comitato di solidarietà che valuterà se ricorrono i requisiti. Se la documentazione è sufficiente l'interessato sarà contattato dalla prefettura e riceverà un versamento sul conto corrente indicato nell’istanza. Per informazioni è stato anche attivato il numero verde 800.191.000.

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