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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nuovo Dpcm e feste private: perché il ministro Speranza vuole vietarle

Il responsabile della Salute ha annunciato lo stop per il pericolo Covid. Cosa vuol dire questo divieto e perché sarà difficile rispettarlo. L'opinione degli esperti

Stop alle feste private e più controlli nel Dpcm in preparazione per oggi, lunedì 12 ottobre. Lo ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza a 'Che tempo che fa' scatenando anche perplessità in Fabio Fazio, il quale durante la trasmissione ha giustamente chiesto come si fa a vietare una festa privata in un appartamento. 

Feste private: perché il ministro Speranza vuole vietarle e cosa succede adesso

Il ministro ha risposto facendo sapere che ha intenzione di aumentare i controlli e ricordando che gli italiani in questi mesi hanno dimostrato di non avere bisogno di un carabiniere che li controlli. Ma soprattutto ha aggiunto che attualmente "il 75% dei contagi avviene tra le relazioni più strette, ovvero tra chi si conosce e si fida dell’altro finendo per abbassarsi la mascherina".

Ma l'agenzia di stampa Ansa fa sapere che sullo stop totale Giuseppe Conte avrebbe più di un dubbio. Anche perché, annunciando il Dl Covid lo scorso 7 ottobre, il premier spiegava: "Lo Stato non può entrare nelle abitazioni private, lo ritengo un principio sacrosanto". Eppure gli scienziati sono con il ministro: Ranieri Guerra, vice direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità e componente del Comitato tecnico scientifico, intervenendo a 'The Breakfast Club' su Radio Capital, ha detto che il divieto di feste private ha un senso: "È un messaggio di grande allerta perché la maggior parte dei contagi avviene a livello familiare, quando incontri un parente o persone conosciute. Come sia poi applicabile e quanto sorvegliata, si vedrà anche da quanto la gente capisce l'elemento di allarme". E un ok è arrivato anche  dal'immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell'Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e docente di Humanitas University, intervenuto ad 'Agorà' su Rai3: "Mi spiace, se è vero, che non si potrà giocare a calcio. Fin quando ho potuto ho giocato in modo amatoriale - confida Mantovani - I miei due figli maschi e i miei nipoti giocano a calcio, ma se questa è la regola", se non si potrà più fare, "la seguiremo. Mi piace andare a teatro, al cinema e anche alla Scala - aggiunge - ma se queste sono le regole", se verranno messe limitazioni, "seguirò le regole".

Lo stop "per gradi" alle feste private

Lo stop alle feste private, così come quello al calcetto e insieme alla spinta sullo smart working, avverrà per gradi, così come con la quarantena più corta e le nuove regole sui tamponi, tema sul quale, come spiega oggi il Corriere della Sera, Speranza riconosce i problemi per le file ai drive in, «un’immagine sicuramente non buona». Sull’obbligo della mascherina all’aperto resta invece l’esenzione per chi fa sport o va in bici. Il premier Giuseppe Conte dice che la «pandemia è ancora in corso e per questo la soglia di attenzione deve restare altissima». Ma anche Silvio Brusaferro dell'Istituto Superiore di Sanità conferma che è questa la strada giusta in un'intervista a La Stampa:

Con quali limitazioni dovremo fare i conti?
«Con quelle che riducono i rischi insiti nelle aggregazioni. Anche informali, come i raduni troppo estesi in famiglia, feste di compleanno, cerimonie, matrimoni. Dobbiamo limitare le presenze come nei luoghi della movida e davanti alle scuole. Sapendo che rispettare le regole oggi significa evitare misure più restrittive domani».

Intanto su Twitter c'è chi chiama in causa la Stasi, ovvero la polizia segreta della Germania Est che amava controllare "le vite degli altri". Andrà così anche stavolta?

Il nuovo Dpcm anticipato a lunedì 12 ottobre e i lockdown nelle regioni

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