rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità

"Brigatisti in giro per il mondo e noi in solitaria agonia": la figlia di Moro fa causa allo Stato

"Danni innumerevoli ed ingiustificati, morali e materiali", dice Maria Fida Moro, figlia primogenita di Aldo Moro in un video diffuso su YouTube

"Insieme a mio figlio Luca ho dato mandato al nostro legale, avvocato Valerio Vartolo, di intraprendere una serie di azioni legali nei confronti dello Stato italiano per i danni innumerevoli ed ingiustificati, morali e materiali riguardanti il caso Moro".

Maria Fida Moro, figlia del leader della Democrazia cristiana ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, legge un messaggio sottoscritto anche da Luca Moro, nipote di Aldo. E lo fa nei giorni dell'arresto di Cesare Battisti e mentre si torna a parlare di Alessio Casimirri, ex Br che ha fatto parte del commando di via Fani e che è latitante in Nicaragua dal 1982.

"Mentre ex brigatisti facevano i vacanzieri in giro per il mondo noi vivevamo una solitaria agonia ad oggi lunga quarantuno anni. Lo Stato italiano deve essere chiamato pesantemente in causa a rispondere delle proprie "inadempienze". Le vittime sembrano proprio non interessare allo Stato tranne che per qualche applauso nelle ricorrenze di rito".

Dopo Battisti caccia aperta a Casimirri: chi è il brigatista fuggito in Nicaragua

Il duro affondo della figlia di Aldo Moro è contro le istituzioni: "Lo Stato non si è limitato a voltarci le spalle, ma ci ha trattato - nel migliore dei casi - con indifferente sufficienza. È dunque giunta l'ora che questo Paese - che era anche il nostro - faccia la figura orribile che si merita agli occhi di tutto il mondo".

Qui sotto, il video di Maria Fida Moro da YouTube

In occasione del 40esimo anniversario della scomparsa del padre, Maria Fida Moro - primogenita del presidente della Dc - aveva annunciato l'intenzione di voler denunciare lo Stato italiano al Tribunale Internazionale dei Diritti dell'Uomo dell'Aja. Alle telecamere di Matrix la donna aveva lanciato pesanti accuse alla politica di allora e a quella attuale. "Non solo non hanno voluto salvare mio padre ma, quattordici anni fa, si sono anche permessi di fare una legge (206 del 3 agosto 2004, ndr) in favore delle vittime del terrorismo e di applicarla per tutti tranne che per lui. Ho intenzione di fare causa alle istituzioni dello Stato quantomeno per complicità, favoreggiamento e omissione. E se non basta voglio andare alla Corte dell'Aia - visto che il terrorismo è equiparato a una guerra - perché mio padre è vittima di un crimine di guerra". Poi aveva chiosato: "Se dovesse succedere qualcosa a mio figlio o a me, di qualunque genere, in cinque diversi continenti saranno pubblicati documenti che con cura ho raccolto per quarant’anni".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Brigatisti in giro per il mondo e noi in solitaria agonia": la figlia di Moro fa causa allo Stato

Today è in caricamento