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Sabato, 20 Aprile 2024
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Che cosa succede con il via libera alle trivelle

Saranno sfruttati giacimenti di gas tra le 9 e le 12 miglia. Il Consiglio dei ministri ha approvato la norma sulle nuove concessioni per aumentare l'estrazione di gas da mettere a disposizione delle aziende più energivore a prezzi calmierati

Nuove trivelle in mare, per rendere l'Italia più indipendente sul fronte del gas e metterlo a disposizione delle aziende più energivore a prezzi calmierati. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla norma sulle nuove concessioni per aumentare l'estrazione di gas in Adriatico e anche a partire dalle 9 miglia dalla costa. La norma sarà inserita, sotto forma di emendamento del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, nel decreto aiuti ter all'esame del Parlamento dalla prossima settimana che contiene, tra l'altro, "misure urgenti in materia di politica energetica nazionale".

L'obiettivo è aumentare l'estrazione di gas dai giacimenti già esistenti da cui nel 2021 sono stati ricavati 3,3 miliardi di metri cubi per contribuire a ridurre l'importazione dalla Russia e rendere l'Italia più indipendente sul fronte energetico. Anche per contenere i costi delle bollette.

"Potenzialmente si stima una quantità di 15mld mc sfruttabili nell'arco di 10 anni", ha detto il ministro dell'ambiente e sicurezza energetica Gilberto Pichetto. L'emendamento sulle trivelle prevede "il rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia, in deroga al decreto legislativo del 2006 che invece precludeva nuove attività in materia di idrocarburi nelle aree marine protette e nelle 12 miglia da dette aree e dalla costa". La deroga è prevista solo con riferimento "a siti con elevato potenziale minerario (riserva certa superiore a 500 milioni metri cubi) e a condizione che i titolari delle nuove concessioni aderiscano a sostegno dei clienti finali industriali a forte consumo di gas" a prezzo calmierato.

Come si legge nella norma si può estrarre idrocarburi da pozzi nel tratto di mare compreso "tra il 45° parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po, a una distanza dalle linee di costa superiore a 9 miglia".

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