Gas, ecco il piano di razionamento: il 20 luglio la data chiave
Se Gazprom non riaprirà il Nord Stream dopo la fase di allerta inizierà una fase di allarme che precede solo quella dell'emergenza conclamata: tutti gli Stati Ue sono chiamati a limitare l'uso dell'energia secondo un piano di razionamenti che prevede compensazioni per le aziende che ridurranno la produzione
La Commissione Ue si appresta a presentare mercoledì prossimo un piano per affrontare l'eventuale riduzione o taglio delle forniture di gas all'Ue da parte della Russia. Se infatti la chiusura dei rubinetti oltre a non essere certa potrebbe arrivare solo tra qualche mese, l'esecutivo comunitario spiega che il piano partirebbe al più presto. "Agendo ora - scrive la Commissione si potrebbe ridurre di un terzo l'impatto di un'improvvisa interruzione dell`approvvigionamento".
Il piano che sarà discusso dai ministri Ue dell'energia il prossimo 26 luglio è basato principalmente sulla "solidarietà" tra gli Stati membri per una reazione "coordinata", che presuppone anche una "cooperazione transfrontaliera" per definire criteri di priorità ottimali "in modo da ridurre gli effetti a cascata attraverso le frontiere e il mercato interno dell'Ue". Nella bozza del piano Bruxelles invita a un "risparmio coordinato della domanda" per limitare gli effetti di un eventuale razionamento alle industrie.
Nelle linee guida sono individuati tre stadi nella crisi del gas: ci troviamo già in una fase di allerta con 12 Paesi Ue che stanno già vivendo un taglio parziale o totale delle forniture di gas russo e hanno invitato famiglie e aziende a ridurre l'uso di riscaldamento e condizionatori, così come è stata modificata la temperatura negli edifici pubblici, ad eccezione delle case di cura e degli ospedali.
Una seconda fase inizierà dal 20 luglio con una riduzione dei consumi a fronte dell'alto rischio di "un deterioramento significativo della situazione dell`approvvigionamento". Gazprom ha già fatto sapere che non sarebbe in grado di garantire "il funzionamento sicuro" del Nord Stream 1 dopo il 22 luglio, quando dovrebbero terminare i lavori di manutenzione. La Commissione propone l'obbligo per gli edifici pubblici di limitare il riscaldamento a 19 gradi e il raffreddamento a 25. Sono previsti inoltre bonus per le aziende che possono ridurre la domanda e lo decidessero volontariamente. Viene suggerita la possibilità per i clienti industriali, compatibilmente con l`Antitrust, di concordare in anticipo scambi contrattuali della loro produzione da una regione esposta a interruzioni a una regione meno esposta che si attivano in caso di allerta o di emergenza comunitari. Si invita anche all`uso dei contratti di interrompibilità e all`introduzione di incentivi per il cambio di combustibile per l'industria e l'elettricità. L'invito è a prolungare, quando possibile, la vita delle centrali nucleari e a carbone e di allentare temporaneamente i limiti ambientali. Vengono indicate le linee guida per stabilire le priorità tra i clienti non protetti in caso di gravi interruzioni, che tengono conto di criteri sociali ed economici (catene di approvvigionamento transfrontaliere, danni agli impianti, industrie strategiche, valore aggiunto, addetti).
Infine è prevista una terza fase, quella dell`"emergenza", che vedrebbe applicato il nuovo regolamento sullo stoccaggio del gas che prevede il taglio fino al 35% dei consumi.