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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Lavagna / Genova

Costruisce una casetta sull'albero per i bambini, il comune la vuole demolire

Secondo il Tar della Liguria la casetta sull'albero costruita attorno a una palma da giardino è abitabile e costituisce un abuso edilizio

All'improvviso una seconda casa, gratis e sull'albero. Per il comune di Lavagna, in provincia di Genova, una casetta sull'albero che un uomo ha costruito per far giocare i bambini è abitabile e - costituendo un abuso edilizio - andrebbe abbattuta in quanto non regolamentata dal normale iter per la costruzione degli immobili. L'uomo residente nel comune genovese ha presentato ricorso perché sia annullata la decisione del Tribunale amministrativo della Liguria in merito all'abbattimento. 

La costruzione è stata realizzata su una palma nel giardino dell'abitazione dell'uomo. Il diametro largo dell'albero ha fatto da "fondamenta" per la costruzione portata avanti nei week end. L'avvocato del proprietario dell'immobile "abusivo" Giuliana Brambilla ha dichiarato che la casetta è stata costruita - ovviamente - soltanto per far giocare i bambini. Agli atti però la costruzione è descritta in questo modo: "La casetta, realizzata in economia dal ricorrente e da esso qualificata come opera edilizia libera, si sviluppa su due livelli: al piano inferiore è situato un terrazzino ad un’altezza di 2 metri circa da suolo; al piano superiore, raggiungibile con apposita scala a pioli, si trova un vano chiuso avente una superficie di circa 4 metri quadri, dotato di tre finestre, tavolo, sedie e impianto elettrico". 

Per "opera di edilizia libera" si intendono gli arredi da giardino e tutte quelle costruzioni in più che non richiedono di un'approvazione comunale per essere sistemate nel cortile di casa. Sebbene le casette sugli alberi spesso siano dentro a questa definizione, quella specifica nel cortile della villetta di Lavagna sembrerebbe essere un'eccezione. La casetta per i giudici "costituisce un vero e proprio manufatto" e il locale più grande è considerato "vano abitabile". Come se non bastasse, è stata costruita in una "zona rossa", cioè in un'area esondabile del comune e soggetta a particolari rischi. Per ora l'ordine del Tar chiede l'immediata demolizione e all'uomo non è arrivata alcuna multa. 

L'avvocato Giuliana Brambilla ha rilasciato una dichiarazione a Today.it spiegando come - secondo lei - il Tar abbia erroneamente inquadrato la costruzione come una casa che abbia necessità di un titolo abitativo comunale. "Tutto ciò è paradossale - spiega Brambilla - in quanto tale manufatto,  che ben può  considerarsi un'opera artistica artigianale di grande pregio e con un impatto ambientale gradevolissimo, altro non è  che un elemento di arredo dell'area pertinenziale dell'edificio cui il giardino fa parte, in cui un tronco reciso è  stato trasformato in un oggetto ludico". Ancora l'avvocato ci spiega come la situazione che coinvolge la casetta sull'albero sia "oggettivamente" nel campo delle opere di edilizia libera e che - sotto il profilo della sicurezza - in caso di un incidente a persone o bambini non facenti parte della famiglia interverrebbero le norme di responsabilità civile, trattandosi - quella a Lavagna - di un'abitazione privata. La casetta sull'albero - conclude Brambilla - non è  un abuso, non dovrebbe essere demolita e la sentenza meriterebbe sicuramente una revisione in sede di appello". Ancora non sono chiari i motivi che hanno spinto il Tar e il comune a interessarsi alla casetta sull'albero. 

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