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Giovedì, 25 Aprile 2024
Un arrivederci

Gianluca Vialli e la malattia: come sta e perché ha lasciato (per ora) la Nazionale

L'ex calciatore e allenatore 58enne, adesso membro dello staff azzurro, combatte contro un tumore al pancreas da 5 anni. Il suo racconto della malattia e i messaggi di solidarietà e vicinanza da parte di tanti volti noti

Gianluca Vialli ieri ha annunciato la sua assenza alle prossime gare degli azzurri, lasciando momentaneamente l'incarico da capo delegazione della Nazionale italiana di calcio. Vialli, che ha assunto questo ruolo nel novembre 2019 al posto di Gigi Riva, non sarà presente al fianco di mister Roberto Mancini nei prossimi impegni ufficiali dell'Italia, in programma a marzo, per due match di qualificazione all'Europeo 2024: il 23 a Napoli contro l'Inghilterra, il 26 in trasferta a Malta. "Al termine di una lunga e difficoltosa trattativa con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri", ha dichiarato con una nota alla Figc (Federazione italiana giuoco calcio).

"L'obiettivo - ha aggiunto - è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia". Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha espresso vicinanza a Vialli in questa fase: "Gianluca è un protagonista assoluto della Nazionale e lo sarà anche in futuro. Grazie alla sua straordinaria forza d'animo, all'azzurro e all'affetto di tutta la famiglia federale sono convinto tornerà presto. Può contare su ognuno di noi, perché siamo una squadra, dentro e fuori dal campo". Vialli avrebbe anche inviato un messaggio vocale ai vertici della Nazionale, per spiegare la sua decisione: "Devo fermarmi per le cure. Spero di tornare presto".

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Gianluca Vialli e "la paura di morire"

Gianluca Vialli, 58 anni, "combatte" contro un tumore al pancreas da cinque anni. Nel 2017 gli arrivò la diagnosi e da quel giorno ha sempre condiviso il suo percorso senza nascondere le paure derivanti dalla malattia. In un'intervista con Alessandro Cattelan aveva confessato di "aver paura di morire". "Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall'altra parte. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita", aveva aggiunto.

"Spero che il cancro si stanchi di me"

Vialli ha sempre sperato che la sua storia possa essere d'esempio per gli altri: "Sono stato un giocatore e un uomo forte ma anche fragile e penso che qualcuno possa essersi riconosciuto. Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante", ha raccontato l'anno scorso. "Io con il cancro non ci sto facendo una battaglia perché non credo che sarei in grado di vincerla, è un avversario molto più forte di me. Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, però non posso farci niente - ha aggiunto -. È salito sul treno con me e io devo andare avanti, viaggiare a testa bassa, senza mollare mai, sperando che un giorno questo ospite indesiderato si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora per tanti anni perché ci sono ancora molte cose che voglio fare".

L'annuncio dell'autosospensione per malattia ha scatenato messaggi di solidarietà e vicinanza da parte di tanti volti noti, dalla politica allo spettacolo. Anche da chi la malattia la conosce bene. "Il conforto e la forza che mi ha dato Gianluca Vialli durante la malattia non li scorderò mai, spero un giorno di riuscire a sdebitarmi per quello che ha fatto per me", ha scritto Fedez, ribadendo come l'ex calciatore gli sia stato d'esempio per affrontare il tumore neuroendocrino al pancreas. Anche il ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli ha dovuto lottare contro il cancro. Il ministro ha definito Vialli "campione quotidiano per come ha affrontato questa durissima battaglia, la partita più dura, che combatte con coraggio da cinque anni. Nessuno può capirlo meglio di chi, come me, purtroppo combatte la stessa battaglia da dieci anni. Forza Vialli, siamo tutti con te e ti aspettiamo presto di nuovo alla guida della delegazione azzurra!".

Anche stavolta, nel triste "arrivederci" alla Federazione, l'ex attaccante di Juventus e Sampdoria ha voluto lasciare uno spiraglio di speranza. Vialli si ferma, per il momento, ma solo "per poter essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi". Rivedere al più presto Vialli sulla panchina dell'Italia al fianco del commissario tecnico Mancini è l'auspicio di tutti.

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