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Venerdì, 26 Aprile 2024
La malattia / Cremona

Gianluca Vialli ricoverato in clinica a Londra

Le condizioni di salute dell'ex calciatore e allenatore si sono aggravate: mercoledì scorso l'annuncio di dover sospendere il proprio impegno con la nazionale italiana di calcio

Preoccupazione per Gianluca Vialli. Le condizioni di salute dell'ex giocatore di calcio si sono aggravate e ora si trova ricoverato in clinica a Londra, dove vive con la moglie e la figlia. Anche la madre 87enne del capo delegazione azzurro è partita ieri per Londra dove nel 2017 era stato curato per un tumore al pancreas. Appena una settimana fa aveva annunciato la sospensione del suo impegno dalla Nazionale per riprendere le cure: "Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri" aveva detto. 

Gianluca Vialli, 58 anni, "combatte" contro un tumore al pancreas da cinque anni. Nel 2017 gli arrivò la diagnosi e da quel giorno ha sempre condiviso il suo percorso senza nascondere le paure derivanti dalla malattia. In un'intervista con Alessandro Cattelan aveva confessato di "aver paura di morire". "Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall'altra parte. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita", aveva aggiunto.

"Spero che il cancro si stanchi di me"

Vialli ha sempre sperato che la sua storia possa essere d'esempio per gli altri: "Sono stato un giocatore e un uomo forte ma anche fragile e penso che qualcuno possa essersi riconosciuto. Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante", ha raccontato l'anno scorso. "Io con il cancro non ci sto facendo una battaglia perché non credo che sarei in grado di vincerla, è un avversario molto più forte di me. Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, però non posso farci niente - ha aggiunto -. È salito sul treno con me e io devo andare avanti, viaggiare a testa bassa, senza mollare mai, sperando che un giorno questo ospite indesiderato si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora per tanti anni perché ci sono ancora molte cose che voglio fare".

Non bastava la terribile notizia della morte di Sinisa Mihajlovic, salutato ieri per l’ultima volta a Roma. Anche Gianluca Vialli è tornato a combattere la sua partita più dura contro quello che lui stesso ha definito "un compagno di viaggio che avrei evitato volentieri".

Per il ct della nazionale italiana Roberto Mancini - che solo ieri ha portato fuori dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli di Roma il feretro di Mihajlovic - un momento tremendo: ha perso un fratello come Sinisa e adesso è in ansia per le condizioni di Gianluca, che insieme a lui, a fine novembre, era stato ospite di Fabio Fazio, a "Che tempo che fa", per presentare il docufilm "La Bella Stagione" sull’anno dello scudetto blucerchiato. I due avevano sorriso ricordando l’abbraccio a Wembley, dopo i rigori contro l’Inghilterra che avevano sancito il trionfo all’Europeo: sentendoli parlare, il forte legame che c’è tra di loro è parso evidente anche ai telespettatori che non li conoscevano bene. "In quell’abbraccio – aveva ammesso sorridendo Gianluca – c’era il ricordo del ko a Wembley nella finale di Coppa Campioni contro il Barcellona, la gioia per aver raggiunto un traguardo inaspettato e la paura per le mie condizioni di salute. Tanti sentimenti in un colpo solo ed è venuto tutto fuori. Un abbraccio più bello dei passaggi che facevo a Mancini per fare gol".

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