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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Giappone

Il Paese che attende la terza ondata di coronavirus

Sale l'allerta in Giappone, dove i contagi sono tornati ad aumentare per la terza volta: le autorità sanitarie hanno chiesto al Governo di introdurre nuove misure restrittive

Mentre l'Europa sta affrontando la seconda ondata di epidemia, in altri Paesi c'è chi attende addirittura la terza. Come abbiamo potuto notare dall'inizio dell'emergenza coronavirus, la pandemia ha viaggiato con velocità e tempistiche diverse per ogni zona: così il Giappone, dopo aver raggiunto il minimo di contagi lo scorso 26 ottobre, adesso sta assistendo ad una nuova impennata, con le autorità sanitarie che stanno già correndo ai ripari.

Coronavirus, il Giappone attende le terza ondata

''La terza ondata di coronavirus è in arrivo'': questo l'avvertimento delle autorità nipponiche, riportato anche dal Guardian. La task force di esperti ha già chiesto al Governo di imporre delle nuove misure restrittive per evitare un nuovo picco nei mesi invernali. Intanto il premier Yoshihide Suga spera di ottenere abbastanza dosi di vaccino da poterlo somministrare a tutta la popolazione giapponese. Ma il vaccino ancora non c'è e i contagi sono tornati a salire: nell'ultima settimana sono stati superati per tre giorni consecutivi i mille nuovi casi. Numeri così alti non si vedevano in Giappone dallo scorso agosto. Il bollettino di oggi parla chiaro: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.284 nuovi contagi per un totale di 111.222. I decessi totali salgono invece a 1.864. 

Giappone, le  possibili cause della terza ondata

Ma cosa ha provocato questa nuova ondata in Giappone? Secondo gli esperti, anche se il Giappone è riuscito a contenere le vittime e le infezioni meglio di altri Paesi, aver deciso di promuovere il turismo nei mesi estivi potrebbe aver contribuito alla circolazione del virus e a questa terza ondata che, come dichiarato la scorsa settimana governatore di Aichi, Hideaki Omura, ''è già arrivata''. I contagi sono in aumento non soltanto a Tokyo, dove si registrano 33mila casi, ma anche in altre prefetture molto popolose come Osaka e Kanagawa.

Anche sull'isola di Hokkaido, che in questi mesi era riuscita a contenere l'epidemia al meglio, i casi giornalieri sono saliti sopra i 200: non succedeva dall'inizio dell'emergenza. Secondo gli esperti anche il calo delle temperature avrebbe contribuito al contagio:  il freddo ha infatti costretto le persone in case o ambienti chiusi e la scarsa ventilazione, in cui il virus si propaga più facilmente. I contagi aumentano e il Governo giapponese sembra intenzionato a giocare d'anticipo, per evitare gli errori fatti in passato (o altrove).

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