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Martedì, 23 Aprile 2024
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Giornata per le vittime del covid, via libera della Camera: il 18 marzo per non dimenticare

Il provvedimento approvato (quasi) all’unanimità con soli tre astenuti (tra cui la no-vax Sara Cunial) ora passa al Senato

Il 18 marzo in Italia, nel pieno della pandemia, gli italiani assistettero impotenti e muti alla colonna dei mezzi dell'esercito che attraversavano Bergamo per trasportare i feretri delle vittime che il cimitero monumentale non riusciva più a gestire verso altre città.

È quella la data scelta per la "Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime dell’epidemia di coronavirus”. La Camera ha dato il via libera al testo del provvedimento che istitutisce la ricorrenza. Un voto arrivato (quasi) all’unanimità, con 418 voti a favore, nessun contrario e tre astenuti: l’ex M5s no-vax Sara Cunial, Renzo Tondo ed Eugenio Sangregorio (tutti e tre del Gruppo Misto). Ora il testo votato a Montecitorio passa al Senato. 

Subito dopo il via libera dall’Aula della Camera, i deputati hanno osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Covid-19 sfociato poi in un lungo applauso.

“Il 18 marzo sarà la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid. È bello che la legge che la istituisce sia stata approvata all'unanimità. Sarà un giorno importante per non dimenticare questa stagione così drammatica e per ricordare tutte le persone che non sono più con noi”, è stato il commento del ministro della Salute, Roberto Speranza. La stessa soddisfazione del ministro Speranza è stata espressa dai rappresentanti dei vari schieramenti.

Giornata per le vittime del coronavirus, il via libera della Camera

“Il 18 marzo è una data che rimarrà scolpita nella mente di tutti con l'immagine straziante dei carri militari che nella mia città, Bergamo, accompagnavano in altri luoghi le salme di tanti, troppi, nostri concittadini. Noi sentiamo ancora il silenzio drammatico di quei giorni, rotto dal suono delle ambulanze a ogni ora del giorno e delle notte. Quel momento e quelle immagini hanno segnato il passaggio di comprensione collettiva dell'immane tragedia che stavamo vivendo. C'è un prima e un dopo, assai diverso, da quella notte". Questo uno degli stralci del discorso che l'ex segretario del Partito democratico Maurizio Martina, ha tenuto in Aula per la dichiarazione di voto del Pd sulla proposta di legge per istituire la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19. "Oggi qui dimostriamo che la politica, nella sua accezione più nobile, non è distante dal dolore, ma ne è parte. Di questo vi ringrazio. Il 18 marzo sarà una giornata nella quale un'intera comunità condividerà un grande dramma. Sarà una giornata di nuova speranza. Sarà una giornata con incontri, momenti di ricordo, trasmissioni radio e televisive, attività e iniziative rivolte soprattutto alle giovani generazioni, anche negli istituti scolastici di ogni ordine e grado”, ha aggiunto.

"Una Giornata, il 18 marzo, in memoria delle vittime del Covid-19 perché tutti abbiamo il dovere di non dimenticare il dolore che ha attraversato l'intero Paese. Ma non dobbiamo soprattutto perdere quel senso di unità e solidarietà che ci ha unito nei giorni terribili del lockdown. Un patrimonio che va preservato”, hanno dichiarato i deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione Affari sociali e Sanità della Camera. "Il nostro Paese ha affrontato con prontezza e rigore un'emergenza incredibilmente difficile - sottolineano i Cinquestelle - e tutti i cittadini si sono stretti attorno a chi soffriva, a chi non ha potuto dare l'ultimo saluto ai propri cari, al personale sanitario che con sacrificio e dedizione non ha mai smesso di operare per il bene della salute pubblica. Ora anche se non siamo definitivamente fuori dall'emergenza causata dal Covid-19, abbiamo il dovere di mettere a frutto tutto quello che abbiamo appreso: la solidarietà, la compassione e l'unità. È finalmente emerso quanto il nostro Servizio sanitario nazionale sia eccellente e fondamentale per il Paese, ma anche quanto sia stato messo a dura prova dai tagli della vecchia politica. E questa pandemia è la conferma che dobbiamo proseguire nella strada degli investimenti e dell'efficienza all'interno del Ssn".

"Il 18 marzo 2020 resterà per sempre impresso nella nostra vita, attraverserà i confini del tempo della memoria. Quel giorno lì, quella notte, quando abbiamo assistito al tragico corteo dei carri militari che scortavano 65 feretri fuori da Bergamo verso altre città, ci siamo uniti con il cuore ai genitori, alle mogli, ai mariti, ai figli, ai nonni che non hanno potuto trovare la consolazione neppure nell'ultima carezza, nell'ultimo sguardo. Un dolore troppo grande per non essere onorato in quest'Aula, tra queste mura che ci dicono chi siamo, rappresentano la nostra storia e la nostra memoria”, ha detto Giorgio Mulé, deputato e portavoce dei gruppi di Forza Italia di Camera e Senato, intervenendo in dichiarazione di voto. "Oggi qui dimostriamo che la politica, nella sua accezione più nobile, non è distante dal dolore, ma ne è parte - ha aggiunto Mulé - Di questo vi ringrazio. Il 18 marzo sarà una giornata nella quale un'intera comunità condividerà un grande dramma. Sarà una giornata di nuova speranza. Sarà una giornata con incontri, momenti di ricordo, trasmissioni radio e televisive, attività e iniziative rivolte soprattutto alle giovani generazioni, anche negli istituti scolastici di ogni ordine e grado". "La legge che stiamo per votare ci dice due parole: non dimentichiamo. Facciamolo anche dopo il voto finale, se la presidenza e i gruppi sono d'accordo, con un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime del Covid. Sarà un modo per stringere idealmente quelle mani che ci sono sfuggite, riprendere sulle spalle chi abbiamo dovuto abbandonare e accarezzare l'anima di chi non c'è più", ha concluso.

Giornata mondiale delle vittime del Covid, la polemica sugli astenuti alla Camera

"Istituire una giornata in memoria delle vittime è doveroso per tenere alta l'attenzione e fare in modo che non succeda più quello che abbiamo vissuto. Cosa penso dei tre deputati che si sono astenuti? Sono senza parole…”, è il commento di Francesco Passerini, sindaco di Codogno, rilasciato all'AdnKronos. “Su certe cose dovremmo smetterla di guardare al cappellino politico, alla bandierina. Dovrebbero essere valori comuni, di tutti. Non so chi siano i tre, ma spero che si siano astenuti perché preferiscono un'altra data", ha aggiunto Passerini. La giornata del 18 marzo si aggiunge a quella già promossa dal Comune di Codogno e dalla Provincia di Lodi.  "Ci eravamo già mossi come amministrazione locale - ha spiegato il sindaco - in accordo con la Provincia, per istituire il 21 febbraio come giornata di ricordo delle vittime: è la data in cui tutto è iniziato. Stiamo anche preparando un memoriale, un luogo fisico che diventi simbolo del ricordo. È positivo comunque che anche a livello nazionale si facciano iniziative come questa, quello che è successo non deve essere dimenticato: tenere alta l'attenzione è un dovere". 

Codogno non dimentica le sue ferite ma vuole andare avanti. "Di ferite siamo pieni - ha detto Passerini - Come comunità, anche seguendo un po' quello che è lo spirito lombardo, stiamo cercando di guardare avanti. Ci vuole tempo, ma dobbiamo ripartire anche per rispetto di chi non c'è più, cercare di tornare più forti di prima. L'8 agosto faremo un evento musicale in piazza, stiamo cercando anche di sostenere il tessuto economico". 

"Rispetto al 21 febbraio è cambiato il mondo, la gestione del paziente è molto diversa, c'è un lavoro preventivo differente. Noi a Codogno siamo a zero nuovi contagi da diverso tempo, abbiamo già fatto scorte di mascherine e altri sistemi di prevenzione, siamo più pronti. Sono speranzoso", ha aggiunto Passerini.

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