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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Giuseppe, l'infermiere eroe che ha rischiato la vita per salvare quella di un paziente

La testimonianza di Giuseppe Falcone, che ha salvato la vita di un paziente che voleva suicidarsi lanciandosi giù dal quarto piano

Giuseppe Falcone ormai è per tutti "l'infermiere eroe". Il 10 settembre scorso ha salvato un uomo, un paziente degli Ospedali Riuniti di Foggia che voleva lanciarsi dal quarto piano. 

Una storia nella storia, scrive Massimiliano Nardella di FoggiaToday, che ha intervistato Falcone. Da un parte infatti c'era la disperazione di un paziente per quel dolore psicologico che lo ha spinto a tentare per ben due volte il suicidio (la prima volta aveva provato ad ingerire dell'acido muriatico); dall'altra quella dell'operatore sanitario del nosocomio foggiano, del suo istinto e coraggio, della sua determinazione, della capacità di convincere una persona fragile a desistere dal tentativo di farla finita.

La scena è stata ripresa in un video concitato: una mano aggrappata alla finestra e l'altra ad un lenzuolo avvolto sul corpo dell'uomo in fase di caduta ("tenerlo era difficile, sollevarlo sarebbe stato impossibile"). Eppure, dice Giuseppe, "così mi sono messo in sicurezza".

Salva la vita a un paziente che voleva lanciarsi dal quarto piano

Poi l'arrivo dei colleghi, il rischio di precipitare giù, di non rivedere mai più le sue figlie, le parole di conforto: "Mi diceva che voleva morire e che non aveva senso continuare a vivere, ma io non ho mollato e ho cercato di tranquillizzarlo", rivela l'infermiere eroe a FoggiaToday. 

Giuseppe e Rodolfo Maria (nome di fantasia), sono lì, uno aggrappato all'altro, giù c'è il vuoto. "Gli ho detto che la vita andava avanti, che non era arrivato ancora il suo turno e che non ne valeva la pena per nessuna cosa al mondo, che tutto si sarebbe sistemato".

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Parole importanti, ma i secondi passano, la fatica comincia a farsi sentire, arrivano vigili del fuoco e forze dell'ordine. I passanti, increduli, riprendono la scena e a momenti sembra che tutto debba venir giù. I loro corpi e la speranza. Poi il paziente che cambia idea, torna su, scoppia in lacrime e abbraccia il suo eroe: "Grazie, grazie". "Una scena commovente" sospira al telefono Giuseppe.

Alla domanda se lo rifarebbe, Giuseppe ha risposto: "Guardi, in quel momento non mi è passato nulla per la testa, ho pensato solo di salvare la vita di quell'uomo, di fare quello che ritenevo giusto e opportuno fare. Il giorno successivo mi sono svegliato e ho riflettuto sull'accaduto. Ho ripercorso quei momenti e solo allora mi sono accorto del rischio che ho corso. A mentre fredda le dico che non lo rifarei, ma a caldo sono certo che agirei alla stessa maniera". 

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