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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lo scandalo / Ravenna

Medico arrestato per i falsi Green Pass: "Vaccino anti-Covid pericoloso, un guaritore mi mandava le persone"

Sequestro d'urgenza di altri cinque certificati che si aggiungono ai 79 già sequestrati nell'ambito dell'indagine che ha portato all'arresto del medico vaccinatore 64enne Mauro Passarini, che nega di aver mai chiesto o ricevuto soldi. Il presunto scandalo si allarga: anche un medico del reparto infettivi con la certificazione falsa

Il presunto scandalo si allarga. La Procura di Ravenna ha disposto il sequestro preventivo d'urgenza di altri cinque Green pass che si aggiungono ai 79 già sequestrati nell'ambito dell'indagine che ha portato all'arresto del medico vaccinatore 64enne Mauro Passarini. Si tratta, come riportato dai quotidiani locali, di certificati verdi di operatori delle sanità nella città romagnola: un medico del reparto Infettivi dell'ospedale di Ravenna e altri quattro sanitari, tra cui due infermieri dell'ospedale ravennate e una ostetrica di un consultorio. I loro nomi si vanno ad aggiungere a quelli di una psichiatra e di un oculista sempre ravennati che si erano già ritrovati con i Green pass sequestrati, nell'ambito dell'indagine della Polizia.

Mauro Passarini, il medico arrestato per i falsi Green Pass

Nell'interrogatorio di garanzia di ieri mattina il medico - di origine bolognese ma da tempo residente a Marina di Ravenna dove mercoledì sera la polizia gli ha notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere - ha negato di avere mai ricevuto denaro. Per quanto riguarda i 1.550 euro trovati in tasca al momento della prima perquisizione della squadra Mobile, il 17 ottobre, sostiene di averli dimenticati dopo averli prelevati giorni prima per pagare un corso di meditazione.

Il medico respinge per sé la  definizione di no vax: "Mi sono auto-vaccinato", ha detto al giudice, tuttavia spiega di essersi prestato a sottoscrivere quei certificati perché ritiene il vaccino "pericoloso e nocivo". Ha però ammesso che si prestava a simulare la vaccinazione dei quei no vax che andava da lui e glielo chiedevano: con la lista dei 79 Green pass sotto, ha indicato chi effettivamente è andato per vaccinarsi (circa solo un terzo del totale) e chi per simularlo.

Un guaritore-pranoterapeuta gli mandava persone

L'uomo ha anche indicato in un guaritore-pranoterapeuta di una città veneta che aveva conosciuto in occasione di seminari, la persona che avrebbe fatto il suo nome a diversi no vax del Nord (soprattutto dalla provincia di Belluno ma nella lista ci sono arrivi pure dalle province di Venezia, Udine, Torino e Rovigo) giunti poi ai suoi due ambulatori.

Secondo l’ipotesi accusatoria il sanitario, in qualità di medico vaccinatore, avendo la disponibilità di vaccini antiCovid se ne sarebbe appropriato. In particolare avrebbe ritirato, nei primi giorni di ottobre, 15 flaconi di vaccino “Pfizer-Biontech” (per corrispondenti 90 dosi circa) del sistema sanitario nazionali, dei quali 13 flaconi, anziché utilizzarli per inoculare il vaccino a pazienti che certificava falsamente come vaccinati, rendeva inservibili conservandoli a temperatura ambiente. Inoltre, utilizzando l’applicativo “SoleWeb”, avrebbe inserito false certificazioni anticovid, aggiornando falsamente i relativi certificati vaccinali e inducendo in tal modo in errore il Ministero della Salute che, sulla base di questa certificazione, rilasciava Green Pass basati su pressuposti falsi.

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