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Martedì, 23 Aprile 2024
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Cinque cose da sapere sulla guerra in Ucraina oggi

I russi avanzano nell'Est Ucraina, Zelensky punta sui rifornimenti di armi, la diplomazia cerca di muoversi: cosa sta succedendo in Ucraina

La guerra in Ucraina è arrivata al suo 95esimo giorno di combattimenti. Le battaglie si sono spostate a Est, nel Donbass, dove la Russia ha iniziato, seppur lentamente, a conquistare porzioni di territorio. Per la prima volta le truppe ucraine sono in difficoltà di fronte a quelle russe, che pare abbiano imparato da precedenti errori migliorando diversi aspetti delle loro strategie e tattiche (a partire dall'aspetto logistico). Dal canto suo, il presidente Zelensky cerca di mantenere alto il morale della resistenza, sperando nei rifornimenti di armi dell'occidente. Nel frattempo, la diplomazia prova a dare il suo contributo.

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Come sta andando la guerra, sul campo

Nel Donbass continua la lenta avanzata russa: le truppe ucraine potrebbero ritirarsi da Severodonetsk, la città più a est ancora in loro controllo ma ormai accerchiata dall'esercito russo."È possibile che, per non farsi circondare, siano obbligate ad andarsene", ha detto il governatore della regione Lugansk, Sergey Gaidai. "I bombardamenti continuano con ogni sorta di arma, l’esercito russo sta distruggendo la città: le truppe di Mosca sono entrate nei sobborghi, non riusciamo a ricacciarle ma hanno comunque parecchi morti". 

mappa offensiva russa donbass oggi 29 maggio 2022-2

Severodonetsk è una città industriale e la sua conquista può aprire la via verso l'avanzata in direzione di due città importanti situate proprio al centro del Donbass, Sloviansk e Kramatorsk. 

A Mariupol i russi consolidano il controllo del porto: una nave russa è entrata nel porto per la prima volta da quando la Russia ha conquistato la città per caricare 3mila tonnellate di prodotti siderurgici e portarli a Rostov, sul Don. Lo ha reso noto su Telegram la commissaria per i diritti umani del parlamento ucraino, Liudmyla Denisova: "Il saccheggio da parte dei russisti nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina continua. Dopo il furto del grano ucraino, gli occupanti sono ricorsi all’esportazione di prodotti in metallo da Mariupol. Per fare ciò, hanno sminato parte del porto marittimo della città", ha detto Denisova, spiegando che prima dell’occupazione nel porto c’erano fino a 200mila tonnellate di metallo e ghisa per un valore di 170 milioni di dollari.

L'Unione Europea vuole scortare il grano ucraino fuori dai porti di Odessa

L'Ucraina resiste in attesa di nuove armi

"Finora ci sono stati dati così tanti missili Harpoon che possiamo affondare l’intera flotta russa nel Mar Nero". Lo ha detto il portavoce dell’amministrazione militare di Odessa Sergey Bratchuk, citato dall’agenzia Unian. Nei giorni scorsi il ministero della Difesa ucraino aveva annunciato l’arrivo dei missili anti nave Harpoon forniti da Danimarca, Regno Unito e Olanda e di obici semoventi da 155 mm. Gli Harpoon sono missili anti-nave sviluppati dagli Stati Uniti a guida radar che hanno la possibilità di mantenere un volo radente e poi alzarsi in prossimità del bersaglio per piombarvi sopra. Questa caratteristica, oltre ad una testata con 225 kg di esplosivo, rende queste armi particolarmente efficaci nell'attacco a navi avversarie.

"Ogni giorno lavoriamo a rafforzare la nostra difesa. Si tratta principalmente di fornire armi. Ogni giorno ci avviciniamo al momento in cui il nostro esercito supererà gli occupanti dal punto di vista tecnologico e della forza. Certo, molto dipende dai partner, dalla loro disponibilità a fornire all'Ucraina tutto il necessario per difendere la libertà. E mi aspetto buone notizie su questo già la prossima settimana" ha detto il presidente ucraino Zelensky.

Le forze ucraine hanno annunciato di aver distrutto oltre il 30% dei moderni carri armati russi dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio scorso: "Prima della guerra contro l’Ucraina, la Russia aveva circa 3mila carri armati moderni e oltre il 30% di essi è stato distrutto dai nostri difensori in tre mesi di guerra. Tra sei mesi questa cifra potrà solo aumentare", ha detto il consigliere del ministro dell’interno ucraino, Viktor Andrusiv, nel corso di un’intervista a Canale 24, confermando che Mosca è stata costretta a rimettere in servizio i vecchi carri armati di progettazione sovietica T-62, risalenti agli anni ‘70.

La diplomazia ci prova: Macron, Scholz e Putin manterranno i contatti 

Vladimir Putin, Emmanuel Macron e Olaf Scholz hanno concordato di continuare a mantenere contatti telefonici. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta la Tass. Ieri, i leader di Francia e Germania, Macron e Scholz, hanno chiamato Putin per 90 minuti: gli hanno chiesto di avviare negoziati "seri" con Zelensky, di cessare il fuoco e di permettere al grano ucraino di lasciare i porti. Putin ha risposto di essere pronto a sbloccare il grano per evitare una crisi umanitaria globale, ma a fronte della revoca delle sanzioni occidentali.

Cosa ha detto Putin a Scholz e Macron nella telefonata durata 90 minuti

"La domanda non è cosa voglio negoziare con Putin, la questione è che non c’è nessun altro con cui negoziare. Ha costruito uno stato in cui nessuno decide nulla. Pertanto non importa che cosa dica il ministro degli Esteri. Non importa se manda una delegazione a parlare con noi. Tutta questa gente non è nessuno, purtroppo" ha invece detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’emittente olandese Nieuwsuur, a proposito di eventuali colloqui diretti con il presidente russo.

Putin rafforza l'esercito

Uno stipendio mensile di 220mila rubli - circa 3mila euro - e un bonus una tantum di 250mila rubli a chi accetta di arruolarsi nell’esercito russo. A San Pietroburgo è in corso la campagna di arruolamento e secondo quanto riportato nelle chat telegram, per i nuovi arruolati sono anche previsti 8mila rubli al giorno per i rimborsi. In caso di morte, ai familiari vengono rimborsati oltre 13milioni di rubli, in caso di ferite gravi 3,296 milioni e in caso di ferite leggere 3,074 milioni di rubli.

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Le sanzioni alla Russia

"Il tentativo della Russia di ottenere una riduzione della severità delle sanzioni internazionali evidenzia il peso imposto dalle sanzioni stesse sul regime": è l’osservazione dell’intelligence militare britannica sulle ultime richieste russe nei dialoghi diplomatici degli ultimi giorni, circa un alleggerimento delle sanzioni in cambio di lasciapassare alle navi ucraine che trasportano grano. Intanto, gli Stati Uniti hanno sospeso la norma che permetteva le esenzioni sui pagamenti dei titoli di stato russi, fatto che dovrebbe causare un default russo su debito estero sovrano. Ora l'attenzione si sposta sull'Unione Europea: come ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Europea Margrethe Vestager Bruxelles ha peccato di "avidità" nei suoi rapporti con Mosca e deve, ora, accelerare i tempi per nuove sanzioni. Sempre in ballo la proposta di un embargo "graduale" sul petrolio, avanzata dalla Commissione già a inizio mese, ma in stallo da settimane che potrebbe risolversi positivamente, o naufragare, nel Consiglio europeo del 30-31 maggio.  

A tenere sotto scacco la situazione è sempre l’Ungheria di Viktor Orbán, che si oppone all'embargo totale sull'import di petrolio russo: dal suo punto di vista, il presidente ungherese non vuole allinearsi agli altri stati membri per timore di ricadute negative sulla sua economia nazionale, dipendente più di altre dalle risorse di Mosca. Lo stallo potrebbe essere superato da un compromesso che favorisca l'Ungheria, probabilmente sotto forma di un bando alle importazioni che si limiti al petrolio trasportato via mare, estromettendo quello importato con gli oleodotti. 

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