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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Immuni, in Veneto i dati dei positivi non sono mai stati caricati

Lo rivela un'inchiesta del 'Corriere del Veneto': la regione avrebbe ammesso il "disguido" spiegando che il servizio sarà effettivamente attivo dalla prossima settimana. La Cgil va all'attacco: "È inaccettabile"

In Veneto Immuni non ha mai potuto avvisare gli utenti che usano la App perché i dati dei positivi non sono mai stati caricati. Lo scrive il Corriere del Veneto riportando il contenuto di una telefonata surreale tra un cittadino che chiedeva di comunicare il suo codice Immuni e l'operatrice della Ulss. "Mi dispiace: non siamo in grado di inserire il suo codice nel database. L’app Immuni non è attiva al momento in Veneto". Com'è possibile? Un blocco momentaneo? Una negligenza dell'operatore? 

Come funziona Immuni

Quando un paziente che ha scaricato Immuni scopre di essere positivo dovrebbe comunicare alla Asl il suo codice personale affinché l'App possa inoltrare la segalazione ai suoi contatti. Il meccanismo però in Veneto sembra essersi inceppato. Secondo i tecnici del numero verde di Immuni non ci sarebbe nessun problema, perché la App funziona regolamente. Anche in Veneto.

Cosa non ha funzionato in Veneto?

A quanto pare però quello segnalato dal quotidiano non era un caso isolato. Il disguido, chiamiamolo così, è stato infatti confermato dalla direttrice della direzione prevenzione della Regione, Francesca Russo, che al 'Corriere del Veneto' ha spiegato che le procedure di attivazione della piattaforma per la gestione di Immuni sono andate per le lunghe e che il servizio sarà effettivamente attivo dalla prossima settimana.

Immuni (ph 7)

La Cgil: "Immuni non attiva in Veneto? Inaccettabile"

Il segretario regionale della Cgil del Veneto, Christian Ferrari, è incredulo e definisce "molto grave" il fatto che, in Veneto, Immuni si scarichi, ma poi non si riesca a fare effettivamente il tracciamento. Anche perché l'app "è stata scaricata da decine, anzi centinaia di migliaia di cittadini veneti, tra i più ligi a livello nazionale".

Persone "convinte di avere in questo modo una tutela in pià e di contribuire al contenimento del contagio", mentre invece non era così, a causa "dell'inefficienza, per non dire lo scetticismo, di chi doveva provvedere a far funzionare il sistema di tracciamento".

Il segretario della Cgil, a questo punto, punta il dito contro il presidente della Regione Luca Zaia, ricordando che "ci ha tenuto a far sapere di non aver scaricato Immuni". La situazione, prosegue Ferrari, "è inaccettabile e va posto immediatamente rimedio. Anche perche' con l'aumento dei positivi e la difficoltà sempre crescente a testare tutte le persone che ne avrebbero bisogno, l'app può dare un contributo fondamentale". 

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