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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Aveva ragione Boris Johnson? Ora anche in Italia si parla di immunità di gregge

"Il vaccino sarà lento, bisogna far girare il virus lentamente": secondo la nota virologa Ilaria Capua il coronavirus resterà endemico e tra qualche anno sarà come il virus dell'influenza. L'intervista al Corriere della Sera sta generando molte polemiche

"In attesa che si arrivi a scoprire e produrre un vaccino anti-Covid bisogna arrivare all'immunità di gregge facendo girare il virus lentamente". Lo afferma la nota virologa italiana Ilaria Capua in una intervista rilasciata al Corriere della Sera. Parole che stanno facendo molto discutere la Rete anche perché richiamano alla strategia messa in atto a marzo dall'Inghilterra ma poi abbandonata con tanto di scuse da parte del premier Boris Johnson. 

Ma perché si torna a parlare di immunità di gregge? Secondo la virologa italiana, che vive negli Stati Uniti, sono in realtà tre le cose da fare: "In primo luogo, arrivare all'immunità di gregge facendo girare il virus lentamente, perché, se gira troppo velocemente, invece dell'immunità di gregge avremo le pecore morte". In poche parole il suggerimento è contenere l'ondata pandemica cercando di non sovraccaricare la rete ospedaliera, permettendo che tutti coloro che necessitano dei supporti vitali possano accedere ai posti letto in terapia intensiva, che come abbiamo visto, non sono equamente distribuiti in Italia. 

Le (sole) 3 regioni sopra la soglia di sicurezza per i posti in terapia intensiva 

Per mettere un freno di sicurezza alla seconda ondata della pandemia Capua rimarca le solite accortezze: "Bisogna stare lontani e distanziarsi in modo che l'indice di contagio sia basso, mantenere sotto soglia la circolazione virale ed immunizzarsi piano piano".

Coronavirus resterà virus endemico

Ma il vaccino? Per la virologa una volta che inizierà ad essere disponibile "il vaccino darà il suo contributo". L'obiettivo è arrivare al punto in cui l'infezione si sarà endemizzata nel paese. Un discorso non molto diverso da quello fatto da Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di famiglia, all'inizio della pandemia lo scorso marzo. Già allora si era capito che era necessario attrezzare il nostro sistema sanitario per alleggerire la gestione ospedaliera che, purtroppo, deve farsi carico anche di tutte le altre patologie che non sono sparite dall'oggi al domani. "Occorre implementare il trattamento domiciliare" si diceva allora, una accortezza che con colpevole ritardo il governo sta iniziando a recepire solo ora con la nuova gestione dei test rapidi affidati ai medici di famiglia.

"Nel momento in cui si crea questo equilibro tra virus circolante e anticorpi . spiega ancora Capua - il Covid appena entra in contatto con una persona viene bloccato".

"Fra qualche anno, diventerà il nuovo virus del raffreddore".

Cure anti covid, troppo costose

Quanto alle possibili cure Ilaria Capua sottolinea l'esempio di Donald Trump, sottoposto a una grossa dose di anticorpi monoclonali - il Regeneron - più antivirale e cortisone: il problema non è solo che sia una terapia sperimentale ma che costa "un occhio della testa, sull’ordine di centinaia migliaia di dollari".

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