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Mercoledì, 24 Aprile 2024
il caso

Indagato un giovane estremista di destra andato a combattere in Ucraina

Il giovane, che al momento dovrebbe trovarsi nella regione del Donbass, rischia una condanna da due a sette anni

Un cittadino italiano è indagato per essere andato a combattere in Ucraina con la resistenza. L'accusa che pende su un genovese di 19 anni, Kevin Chiappalone, simpatizzante del movimento di estrema destra CasaPound, è di essere un mercenario arruolato nella Brigata internazionale ucraina. E' il primo cittadino del nostro paese che finisce nel registro degli indagati. Almeno è il primo di cui si sa con certezza dell’inchiesta nei suoi confronti. Il giovane, che al momento dovrebbe trovarsi nella regione del Donbass, rischia una condanna da due a sette anni.

Il sostituto procuratore Marco Zocco della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo genovese si è messo sulle tracce del giovane dopo le dichiarazioni rilasciate da quest'ultimo al settimanale Panorama, in cui annunciava di volere partire per difendere l'Ucraina dopo avere sentito Putin che parlava di "denazificare il Paese". 

Il viaggio

Senza alcuna esperienza in ambito militare o nell'uso delle armi, il 19enne, è partito a maggio ed è entrato in Ucraina attraverso il confine polacco. Prima di arrivare nel paese devastato dalle bombe del Cremlino, il 19enne ha seguito per un breve periodo una fase di addestramento in compagnia di altri mercenari italiani. Anche su questi ultimi si concentrano le attenzioni della Digos, che ha intervistato diverse persone, tra cui membri di CasaPound, per comprendere se è attiva o esiste una rete di reclutamento.

Le indagini sui mercenari italiani

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, Chiappalone avrebbe organizzato da solo il suo viaggio tramite internet: la partenza in aereo per arrivare in Polonia e da lì in pullman ha raggiunto il fronte di guerra. Non è la prima volta che la Procura di Genova si occupa di mercenari in Donbass: una inchiesta su un giro di mercenari filorussi, partiti dopo il conflitto del 2014. Tra questi figura Andrea Palmieri, "il generalissimo": per l'Italia è un latitante che deve scontare cinque anni per aver fatto da reclutatore. Ex capo ultrà dei Bulldog della Lucchese, estremista di destra, è in Donbass. Altri veterani del Donbass sono Massimiliano Cavalleri detto 'Spartaco', e Gabriele Carugati, soprannominato 'Arcangelo', un ex addetto alla sicurezza di un centro commerciale in Lombardia figlio di Silvana Marin, ex dirigente della Lega a Cairate. Dovrebbero essere ancora lì a combattere al fianco dei russi.

Tra i filo ucraini invece c'è Giuseppe Donini, 52enne di Ravenna che era con il battaglione Azov. Con lui c'era Valter Nebiolo, che invece è rientrato in Italia. Nei conti degli italiani rientra anche Volodymyr Borovyk, che dal 2004 vive a Roma dove lavora in un Caf. Il trentottenne, moglie e tre figli piccoli nati nella capitale, è tornato nel suo paese, a Chernivtsi, e si è arruolato nella difesa territoriale. A fine aprile era tornato in Italia Ivan Luca Vavassori, l'ex calciatore di 29 anni andato a combattere nelle brigate internazionali, a fianco dell'esercito di Kiev.

Illegale arruolarsi per combattere in un esercito straniero

Perché il giovane genovese è indagato per essere partito al fronte di guerra? Arruolarsi per combattere in Ucraina non è legale. In democrazia soltanto i poteri regolarmente costituiti hanno la facoltà di decidere sull'eventuale uso della forza. 

Arruolarsi per andare a combattere in Ucraina è legale?

A compiere un crimine non è solo chi decide di partire per combattere in Ucraina, ma anche chi lavora per l'arruolamento di italiani senza l'autorizzazione del governo. L'articolo 288 del Codice penale infatti recita: “Chiunque nel territorio dello Stato e senza approvazione del Governo arruola o arma cittadini, perché militino al servizio o a favore dello straniero, è punito con la reclusione da quattro a quindici anni. La pena è aumentata se fra gli arruolati sono militari in servizio, o persone tuttora soggette agli obblighi del servizio militare”. L'arruolamento è illegale e per autorizzarlo il governo italiano dovrebbe dare un via libera, che oggi non c'è. Quindi, chi parte per andare a combattere in Ucraina senza formale autorizzazione governativa si ritroverebbe a compiere dei crimini.

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