Basta politici, la maggioranza degli italiani li vuole sostituire con l'intelligenza artificiale
Più della metà degli italiani preferisce l'intelligenza artificiale ai parlamentari. In realtà, un politico virtuale esiste già e si chiama Sam
L'intelligenza artificiale potrebbe prendere il posto dei politici in un futuro prossimo e pare che gli italiani non si opporrebbero a questo cambiamento. Lo rivela il risultato di uno studio dell'università spagnola Ie University. L'Italia è risultata tra i primi Paesi in Europa favorevole all'avvento dell'intelligenza artificiale in politica, sostituendo di fatto le persone con dei computer, ma nel mondo uno Stato batte tutti gli altri.
Chi vuole l'Intelligenza artificiale al posto dei politici
Lo studio dell'università spagnola si è basato sulle risposte di un campione di circa tremila persone provenienti da 11 paesi diversi. Le domande riguardavano diversi argomenti, dall'intelligenza artificiale al voto via Internet. Nel mondo i cittadini cinesi battono tutti, con il 75 per cento di approvazione. All'apice della classifica europea compare invece la Spagna, dove l'idea raccoglie un sostegno del 66 per cento.
Come i politici usano i social durante la campagna elettorale
A seguirla compare proprio l'Italia con il 59 per cento delle preferenze. Al contrario, la proposta non viene ben vista in Gran Bretagna e Stati Uniti, dove il il 69 e il 60 per cento degli intervistati si sono opposti alla proposta.
L'intelligenza artificiale in politica, per davvero
Sembra fantascienza, ma in realtà esistono già delle applicazioni dell'intelligenza artificiale in politica. Ad esempio, in occasione delle elezioni in Danimarca i partiti storici del paese hanno dovuto sfidare un avversario virtuale. Infatti, come proprio candidato, il Partito Sintetico ha presentato un'intelligenza artificiale, Leader Lars. Programmata per dare voce al 20 per cento della popolazione che non vota, il programma poteva conversare con gli elettori, ascoltare i loro pareri ed evolversi di conseguenza. Non abbastanza, però, per avere i voti necessari a candidarsi.
Negli Stati Uniti invece, la Ong The Society Library ha avviato il progetto "AI politician". Tutto nasce dalla piattaforma "Internet Government", una banca dati per rendere il processo legislativo più veloce e vicino alle aspettative di ogni cittadino. Secondo l'Ong, la raccolta dei dati renderà le elezioni superflue. Bastano pochi click, scrivere le proprie preoccupazioni e idee e il gioco è fatto. Premendo invio, il programma sarebbe in grado di restituire una prospettiva unica e generale, interpretando i bisogni dell'opinione pubblica. "È politica senza la politica, e senza i politici", lo slogan del sito.
"Non dipenderemo più dalla maggioranza - continua l'Ong - ma da un più sofisticato principio matematico che possa determinare quali soluzioni legislative affrontino tutte le preoccupazioni legittime. Non dobbiamo andare d'accordo, ma trovare compromessi e andare avanti".
Sam, il politico virtuale
Un politico virtuale esiste e si chiama Sam. Il primo politico guidato da una intelligenza artificiale della storia è neo-zelandese: presentato nel 2017, comunicava con i cittadini attraverso Facebook Messenger. Con gli anni, in vista delle elezioni del 2020, Sam si è evoluto diventando un programma a tutti gli effetti. "Ciao, sono Sam, il mio obiettivo è intraprendere un dialogo costruttivo con i neo-zelandesi - così si presenta l'intelligenza artificiale -. Vi ascolto e farò del mio meglio per rappresentarvi nel sistema parlamentare. Sono davvero neutrale e tratto equamente ogni cittadino". Se sembra alieno che la tecnologia sostituisca la politica, di sicuro può contribuire a migliorarla.