L'inviato di Barbara d'Urso cena in un ristorante "clandestino" e finisce in ospedale

(Qui sopra il video sui "ristoranti clandestini di Milano")

Un inviato della trasmissione "Live - Non è la d'Urso" di Canale 5 è finito in ospedale per un'intossicazione alimentare dopo una cena "clandestina" in un ristorante di Milano che sarebbe dovuto restare chiuso per le norme anti covid in zona arancione. L'inviato del programma di Canale 5, insieme ai colleghi, stava indagando sul fenomeno dei ristoranti aperti di nascosto. Il servizio, andato in onda domenica 31 gennaio, parla di alcuni ristoratori "furbetti" che terrebbero aperti i loro locali di nascosto, facendo entrare clientela selezionata e conosciuta, con tanto di scontrino finale che riporta la dicitura "delivery", permesso dalle regole a patto che sia un delivery vero.

L'inviato di Barbara d'Urso finito in ospedale dopo una cena in un ristorante "clandestino"

Gli inviati di Barbara d'Urso hanno scoperto due di questi ristoranti di Milano e sono riusciti a farsi accettare per cena, dove si sono trovati tra tavole imbandite, camerieri e altri clienti ("c'è pure un calciatore", si sente dire da un inviato). Telecamera e microfono nascosti, tutto oscurato per non far riconoscere luoghi e persone, ma dalle immagini si ha la percezione di serate normali al ristorante. Il "modus operandi" cambia al termine della cena, con la "fuga" dal retro per non dare nell'occhio. Le frasi di alcuni avventori sono inequivocabili: "Alla faccia della zona rossa", "gli altri sotto le coperte a finire Netflix".

Una delle due serate è terminata però, come si diceva, con una disavventura: uno degli inviati di "Live - Non è la d'Urso" è finito al pronto soccorso per intossicazione alimentare. Gli autori del servizio attribuiscono l'episodio a "prodotti non del tutto freschi", probabilmente per le vendite limitate in periodo di restrizioni.

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