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Giovedì, 25 Aprile 2024
Nuovi affari

L'Italia cerca un aiuto sul gas da Israele

Roma infatti punta sul progetto per un gasdotto da Israele all’Italia, che era già stato approvato: si tratta del EastMed-Poseidon

Il 'whaterver it takes' di Mario Draghi torna a risuonare anche nella missione in Medio Oriente dell'ex numero uno della Bce. E' lo slogan, che ha permesso di salvare l'euro nel 2012, pronunciato dal primo ministro israeliano Naftali Bennett durante l'incontro con il presidente del Consiglio italiano per spingere l'Italia a sganciarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia. Roma sta infatti perseguendo una politica d’emergenza per la diversificazione delle fonti di energia a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.

Verso nuovi accordi

Il faccia a faccia è stata l'occasione per rilanciare la cooperazione bilaterale. Per il premier Bennett, Israele deve rafforzare le relazioni con l'Italia ''ad ogni costo'' ed è per questo pronta prestare soccorso affinché si lasci alle spalle la dipendenza energetica da Mosca. ''Lavoriamo insieme nell'utilizzo delle risorse di gas del Mediterraneo e per lo sviluppo di energia rinnovabile'', scandisce un Draghi sorridente, dopo un bilaterale durato circa un'ora.

Tra strette di mano e sorrisi, i due capi di governo ritrovano l'intesa dopo il freddo sceso negli ultimi anni. Bennett si mostra sereno anche se la sua risicata maggioranza vive momenti complicati: il governo sembra essere ormai giunto al capolinea, e il timone dell'esecutivo potrebbe passare a Yair Lapid, l'alternate minister.

Ma al netto dei difficili equilibri interni e della sopravvivenza stessa del governo israeliano, l'interesse di Israele a fornire gas all'Europa dovrebbe rimanere saldo. L'intenzione è quella di garantire la fornitura di gas liquefatto pronto per essere spedito via nave sulle nostre coste. Sono però tante le rotte energetiche che passano per il Medio Oriente: in ballo ci sono diverse ipotesi di gasdotti che portano al vecchio continente, attraverso la Grecia e Cipro, la Turchia e l'Egitto, ma ognuno di essi presenta delle incognite.

Roma infatti punta sul progetto per un gasdotto da Israele all’Italia, che era già stato approvato: si tratta del EastMed-Poseidon e la pipeline collegherà il Bacino Levantino, nelle acque tra Cipro, Israele ed Egitto, con la Grecia e poi con l’Italia. 

Occhi sempre puntati sull'Ucraina

Il dossier energetico va di pari passo con quello del conflitto ucraino, su cui Draghi non cala mai l'attenzione. Anche durante la commossa visita al Memoriale dell'Olocausto il premier richiama il dramma del popolo afflitto dal conflitto voluto dalla Russia.

Draghi rilancia l'impegno per scongiurare "la catastrofe alimentare", a due giorni dal viaggio a Kiev con il cancelliere tedesco Olaf Sholz e il presidente francese Emmanuel Macron. "Abbiamo pochissimo tempo" è il grido d'allarme che lancia il premier italiano per scongiurare una catastrofe che potrebbe colpire i paesi più poveri del mondo. Draghi sa che Israele può avere un ruolo decisivo nella costruzione di un difficile percorso di pace, complice il rapporto privilegiato che la lega a Mosca, e per questo ringrazia il governo israeliano "per lo sforzo di mediazione".

Draghi non dimentica dove si trova e non si tira indietro davanti al difficile dossier della pace con la Palestina. A Ramallah i due hanno siglato sei accordi di cooperazione da 17 milioni di euro, in settori come l'occupazione giovanile e la sanità. Una firma che testimonia anche l'impegno dell'Italia nel processo di pace tra Palestina e Israele. 

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