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Venerdì, 26 Aprile 2024
I numeri

Sorpresa! L'Italia è seconda in Europa nelle vaccinazioni

Le polemiche sui ritardi appaiono eccessive. Allo stato attuale delle cose, somministrare più di 70.000 dosi al giorno non è sensato, se si analizza quale sia la produzione di Pfizer e Moderna. Ci sono però preoccupazioni più fondate sui ritardi nelle spedizioni

L'Italia è il secondo paese in Europa per vaccinazioni Covid dietro la Germania. Tra gennaio e marzo avremo di sicuro 8,7 milioni di dosi di Pfizer e 1,3 milioni di dosi di Moderna (approvato ieri dall'Ema). 10 milioni di dosi in tre mesi "certe", mentre le 16 milioni di AstraZeneca sono un punto di domanda, e non essendoci l'approvazione per il siero angloitaliano di Oxford è prematuro parlarne.

L'Italia è seconda in Europa per numero di vaccini somministrati

Nonostante i ritardi segnalati in alcune regioni nei primi giorni di campagna vaccinale, e gli attacchi a volte feroci contro Arcuri ("Prepariamoci al
peggio”, "flop", "figuraccia" sono solo alcuni dei termini usati su quotidiani e da personaggi politici negli scorsi giorni) i numeri dicono che l'Italia sta mantenendo un ritmo di vaccinazioni quotidiane molto elevato. In ogni caso tarato in maniera abbastanza coerente sul numero di dosi che vengono recapitate. Pfizer sta inviando meno di 470.000 dosi settimanali. Significa che per per utilizzarle tutte, ne andrebbero somministrate 67.000 al giorno. Ne sono stati fatti circa 50.000 domenica, 60.000 lunedì, 80.000 martedì. Di fatto siamo in linea per finirle. Ci sono preoccupazioni più fondate sui ritardi nelle spedizioni.

Le polemiche sui ritardi appaiono quindi eccessive. Il tema potrebbe invece essere quella della produzione del vaccino. Ma allo stato attuale delle cose, vaccinare più di 70.000 persone al giorno non sembra essere un'idea sensata. Se e quando saranno approvati altri vaccini oltre a quelli di Pfizer e Moderna, il ritmo dovrebbe accelerare.  Per numero di dosi somministrate, nonostante le furiose polemiche delle scorse settimane, l’Italia in Europa è seconda solo alla Germania (il Regno Unito ha iniziato 20 giorni prima) ed è tra le prime dieci al mondo.

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Sono 321.077 le dosi di vaccino somministrate in Italia

Sono 321.077 le dosi di vaccino somministrate in Italia. Il dato contenuto nel report del commissario per l'emergenza Covid e' aggiornato alle 23,00 del 6 gennaio. I vaccinati sono 195.645 femmine e 125.423 maschi, suddivisi tra 273.184 operatori sanitari, 30.293 unita' di personale non sanitario e 17.600 ospiti di Rsa. La regione che ha somministrato la maggior parte delle dosi ricevute e' il Veneto (84,4%), davanti alla Toscana (79,9%) e al Lazio (67,2). 

L’infettivologo Roberto Ieraci, capo della campagna a Roma, intervistato da Repubblica, suggerisce di prendere Israele (che ha già vaccinato il 10 per cento della popolazione) come modello: "La sfida sta proprio qui: dobbiamo assolutamente arrivare a vaccinare a pieno ritmo, giorno e notte, sette giorni su sette. Negli ospedali, negli studi medici, ma anche nelle palestre, nei gazebi, nelle piazze. La filosofia vincente è quella della decentralizzazione. Occorre fare uno sforzo organizzativo ulteriore. Vaccinare subito tutti gli anziani, anche quelli che hanno avuto il Covid, e poi partire con il resto della popolazione".

Marco Travaglio sul Fatto se la ride di quegli editorialisti che "segnavano burrasca. Luca Ricolfi (Messaggero): “Se il sogno del vaccino alla fine non si avvera”. Antonio Scurati (Corriere): “Le già poche vaccinazioni procedono a rilento e senza certezze”. Carlo Verdelli (Corriere) tuonava contro questo che “non è un governo normale, non lo è mai stato”, infatti abbiamo “le più carenti provviste di vaccini e una delle più basse percentuali di vaccinati del mondo”.

Insomma, chi ha come obiettivo una campagna vaccinale "di massa" può evitare di disperarsi. "Abbiamo un'emergenza sanitaria mondiale da superare e una grave crisi economico-sociale da fronteggiare. Abbiamo appena avviato la campagna di vaccinazione che va portata a termine il prima possibile. Uno sforzo immane, ma i primi risultati - che al momento ci vedono secondi in Europa per numero di vaccini somministrati - sono molto incoraggianti" dice il premier Conte su Facebook.

Per la somministrazione del vaccino Pfizer, il commissario Arcuri invierà da subito 1.500 operatori tra medici e infermieri, a integrazione dei 3.800 già operativi nelle singole regioni. La suddivisione sarà in base alla popolazione. Entro il 7 gennaio sarà comunicato l'elenco del personale individuato per regione alla Agenzie per il lavoro (sono 5 divise per aree territoriali, in base al numero di popolazione) e a partire dal 20 i primi candidati saranno disponibili. Questo quanto deciso durante l'incontro e riferito da Arcuri, che ha fissato come detto gli obiettivi, tra cui quello di sfiorare i 6 milioni di vaccinati in 3 mesi.

Il punto critico appare un altro in questa fase: in questo momento governo e regioni andrebbero criticati per il numero scarsissimo di tamponi effettuati durante le Feste, con il tracciamento dei contatti dei positivi che diventa ormai quasi ovunque una chimera. Un problema ben più reale e impattante sui numeri attuali del contagio. Scendere sotto i 200mila tamponi al giorno per così tanti giorni, come avvenuto di recente, appare un passo falso ben più grave, con i numeri che indicano una possibile ripartenza della curva epidemica.

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