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Martedì, 19 Marzo 2024
Via il coprifuoco dalla prossima settimana

L'ordinanza di Speranza: tutta Italia in zona gialla da lunedì 17 maggio e le tre regioni verso il bianco

Solo la Valle d'Aosta è in bilico mentre Sardegna, Friuli e Molise hanno un'incidenza di casi settimanali sotto la soglia di 50. La prossima settimana l'ok della Cabina di Regia alle riaperture e il nuovo decreto sul coprifuoco

Tutta l'Italia tranne la Valle d'Aosta punta alla zona gialla oggi dopo il report dell'Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute e le ordinanze del ministro Roberto Speranza. E tre regioni (Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Molise) potrebbero ambire alla zona bianca dalla prossima settimana. Mentre in ballo ci sono il cambio dei parametri per i colori delle regioni e quel coprifuoco che potrebbe essere spostato di un'ora ma solo a partire dalla prossima settimana. 

Aggiornamento: Incidenza e Rt in calo: l'Italia verso la zona gialla dal 17 maggio

La zona gialla in tutta Italia da lunedì 17 maggio e le tre regioni verso il bianco 

Mentre gli ospedali si stanno svuotando e il bollettino del ministero della Salute sull'emergenza coronavirus continua a fornire segnali incoraggianti, oggi il report dell'Iss dovrebbe portare oggi Sicilia e Sardegna in zona gialla lasciando solo la Valle d'Aosta in arancione. C'è però la possibilità che anche la regione alpina torni in giallo: stando all'ordinanza firmata venerdì scorso dal ministro dovrebbero passare altri sette giorni, ma una deroga è possibile. Deciderà Speranza. 

Tutte le altre regioni hanno indicatori da zona gialla e alcune addirittura da bianca: Friuli, Molise e Sardegna hanno un'incidenza dei casi per centomila abitanto sotto la soglia di 50, ma la norma prevede che debbano passare tre settimane per finire nella fascia di minor rischio, come successo alla Sardegna il 28 febbraio, prima e unica Regione finora a finire in zona bianca (per poi però peggiorare rapidamente fino al rosso). Mentre le uniche regioni che, a ieri, avevano un'incidenza superiore ai 150 casi per centomila abitanti (che probabilmente con i prossimi criteri sarà la soglia per finire in arancione) sono proprio la Valle d'Aosta (165) e la Campania (sul filo a 153).  

Sui ricoveri l'Italia torna ampiamente sotto la soglia di rischio per le terapie intensive che hanno soltanto il 22% di occupazione di posti letto (la soglia d'allarme è il 30%), mentre per i ricoveri ordinari la percentuale è del 23% anche se in Lombardia e in Toscana si supera il limite per le intensive e in Calabria per le ordinarie. Certificato anche il calo dei contagi, sceso di quasi un quinto negli ultimi sette giorni dopo che sono passati 18 giorni dal 26 aprile, data del ritorno della zona gialla in Italia. Intanto l'indice di contagio Rt potrebbe essere rimpiazzato a breve come parametro principale per la decisione sui colori delle regioni: la scorsa settimana era in crescita a 0,89, con molte regioni oltre lo 0,9 e a ridosso dell'1 che manderebbe in arancione e che i governatori vogliono cambiare. 

Il monitoraggio dell'Iss, l'epidemia in calo e il prossimo decreto di Draghi

Intanto ieri il presidente della Valle d'Aosta Erik Lavevaz ha scritto una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza chiedendo la zona gialla e sottolineando che "l'indice Rt è sotto la soglia dell'1 da oltre un mese e l'incidenza dei nuovi casi è attorno a 150 su 100mila abitanti". Se questi sono davvero i numeri, però, non c'è bisogno di alcun intervento da parte del ministro e la Regione da lunedì raggiungerà in giallo il resto d'Italia. 

I dati di questa settimana saranno particolarmente importanti perché saranno alla base delle decisioni che il governo prenderà nella cabina di regia politica convocata lunedì dal presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale però ha già fatto capire chiaramente che il coprifuoco rimarrà e che la linea da seguire è quella della gradualità delle scelte e della prudenza.

La novità principale del prossimo provvedimento dovrebbe però essere la sostituzione dell'indice di contagio Rt con quello ospedaliero: il governo punta a renderlo operativo già per il monitoraggio di venerdì 21 maggio ma allo stesso tempo, sottolineano fonti ministeriali all'agenzia di stampa Ansa, non verrà cancellato il sistema d'allerta messo in piedi - compreso il calcolo dell'Rt - per garantire la possibilità di intervenire tempestivamente con misure locali.  

La cabina di regia di lunedì 17 maggio 

In questa ottica la cabina di regia governativa sull'emergenza coronavirus potrebbe dare l'ok allo spostamento avanti di un'ora del coprifuoco. La linea di Speranza ha alla fine prevalso sul centrodestra e su Italia Viva che chiedevano la convocazione per questa settimana e le decisioni in vigore dalla prossima. A metà della prossima settimana potrebbe arrivare quindi il decreto del governo Draghi, che comunque manterrà il pranzo e la cena all'aperto nei ristoranti fino al primo giugno.

Ci sono invece spiragli per portare i centri commerciali alla riapertura già nel week end del 22 e del 23 maggio, mentre il 15 giugno dovrebbe ripartire il comparto dei matrimoni (con green pass?) e potrebbero riaprire anche i parchi a tema. L'Rt, pronostica oggi La Stampa, dovrebbe essere confermato come stabile a 0,90, quindi sotto la soglia di allerta di uno. 

 "Il coprifuoco è una misura che verrà tolta - ha confermato ieri il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri - ma non sappiamo ancora quando". Lunedì la cabina di regia dovrebbe posticipare dal 24 maggio l'orario di rientro alle 23 (anche se il centrodestra spera di riuscire a portarlo alle 24) e definire la data della ripartenza del settore wedding (probabilmente attorno al 15 giugno) e dei centri commerciali nel fine settimana. Scelte che dovrebbero essere tradotte in un decreto dal Consiglio dei Ministri che si dovrebbe tenere mercoledì dopo il ritorno del premier da Parigi. 

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