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Sabato, 20 Aprile 2024
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"Un italiano su 10 potrebbe aver preso il coronavirus''

Secondo una ricerca condotta da Giuseppe Arbia, del Dipartimento di scienze statistiche della Facoltà di economia, Università Cattolica, sarebbero oltre 5 milioni gli italiani entrati in contatto con il Sars-Cov-2

I cittadini italiani che hanno contratto il nuovo coronavirus potrebbero essere molti di più di quanto dicano i numeri ufficiali. Tenendo conto degli asintomatici, sempre difficili da individuare, delle persone con sintomi lievi e dei casi che restano nell'ombra, potrebbero essere oltre 5 milioni, pari a circa il 10% della popolazione italiana, le persone entrate in contatto con il Sars-Cov-2.

A fornire questa nuova fotografia della situazione epidemiologica in Italia sono i dati contenuti in uno studio pubblicato sulla rivista 'Science of the Total Environment' e condotto da Giuseppe Arbia, del Dipartimento di scienze statistiche della Facoltà di economia, Università Cattolica, campus di Roma, in collaborazione con Francesca Bassi, dell’università di Padova, e Piero Demetrio Falorsi dell’Istat.

Coronavirus, alla ricerca di asintomatici e paucisintomatici

Secondo lo studio, cambierebbe anche l'età mediana dei contagiati, che salirebbe a 46 anni contro la stima di 41 anni, il dato del ministero della Salute calcolato sulla analisi dei tamponi effettuati.

Con i dati attualmente a disposizione, spiega Arbia, non è possibile avere una stima precisa del numero di persone entrate finora in contatto con Sars-Cov-2 e, dunque, della letalità del virus, che si calcola facendo il rapporto tra il numero di decessi e il numero di persone contagiate. Considerando infatti i criteri con cui vengono effettuati i tamponi, risultano sovra-rappresentate le persone infette e con sintomi e, di contro, sottorappresentati gli asintomatici e i paucisintomatici.

Lo studio: ''Un italiano su 10 ha incontrato il coronavirus''

"In questo lavoro - prosegue - abbiamo tentato di ovviare a questa distorsione proponendo un modello statistico attraverso cui i dati ufficiali vengono 'pesati', sulla base della struttura per sesso ed età della popolazione italiana. In altre parole, ad esempio, dato che gli individui più giovani rientrano raramente nei dati ufficiali in quanto più spesso asintomatici, nel nostro modello vengono pesati maggiormente".

Il risultato "è una stima delle persone entrate in contatto col virus di molto superiore ai dati ufficiali e pari a circa 5.263.000, un po’ meno del 10% della popolazione, contro una stima di 381.602 ottenuta con i dati ufficiali della Protezione civile, e 1.482.000 emersa dall'indagine sierologica condotta dall'Istat", sottolinea Arbia. Un dato "in linea con le stime dell'Imperial College di Londra e con quelle diffuse da Mike Ryan dell’Organizzazione mondiale della sanità, che convergono nell’affermare che i contagiati sarebbero, appunto, il 10% circa della popolazione mondiale".

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