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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Italiani solidali: dopo 10 anni tornano a crescere le donazioni "ma dobbiamo fidarci di più"

Tornano finalmente a salire, anche se di poco, i gesti di solidarietà (non solo economici). Una ripresa "interessante", anche se ancora "timida", secondo Cinzia Di Stasio dell'Istituto Italiano della donazione, che ha stilato il report "Noi doniamo 2019"

"Quello italiano è un popolo generoso che però deve imparare a fidarsi di più delle associazioni no profit e del terzo settore". A dirlo è Cinzia Di Stasio, segretario generale dell'Istituto Italiano della Donazione, che nel 2018 ha avviato il progetto di un osservatorio permanente sul dono. Il rapporto "Noi doniamo 2019", presentato oggi a Roma, è una fotografia complessiva sul sistema delle donazioni in Italia: chi sono i donatori italiani, quanto donano, a chi e come. Il report aggrega e organizza i dati disponibili sul tema prodotti da vari enti (Istat, BVA Doxa, Gsk e altri) ed è propedeutico alla volontà di favorire la riflessione e il dibattito culturale sul fenomeno delle donazioni. Nell'universo del dono sono tre le componenti fondamentali esaminate: donazioni economiche, donazioni di tempo (ossia il volontariato) e donazioni biologiche (sangue, tessuti, organi).

Dopo anni di costante calo del numero di donatori in Italia, per la prima volta dopo dieci anni si registrano lievi segnali di miglioramento, sia per quanto riguarda le donazioni economiche sia per le altre forme. Secondo l'indagine Sinottica su Donazioni e Lasciti realizzata dal cento di ricerca Gkf, tra il 2007 e il 2017 la percentuale dei donatori economici in Italia è scesa progressivamente passando dal 30% al 18%, per poi risalire timidamente nel 2018, passando al 18,8%. "Possiamo parlare di una ripresa interessante, ma comunque timida, rispetto agli anni precedenti dove sembrava esserci una tendenza a erodere il bacino del numero dei donatori in Italia - dice a Today Cinzia Di Stasio - Se il calo era netto dal 2007 al 2017 senza segni di ripresa, questo è il primo anno in cui sembra esserci un cambiamento di tendenza positivo, che è anche confermato dai dati dell'Istat".

Il popolo dei donatori in Italia: chi, come, dove e quanto

Da chi è composto il popolo dei donatori in Italia? L'Istat registra 7,5 milioni di donatori in Italia con età superiore ai 14 anni, ma, spiega Di Stasio, "possiamo ipotizzare un numero di donatori più alto", visto che l'ente statistico considera soltanto i contributi versati ad associazioni. Guardando anche alle altre indagini realizzate, chiarisce Di Stasio, "si può stimare che non meno di sette milioni e mezzo di persone hanno donato risorse economiche, alle quali vanno aggiunte quelle che cercano di volontariato e quindi fanno donazioni di tempo, di competenze: il volontariato è una forma di attività molto ampia che comprende diverse forme di donazione". Non si tratta ovviamente di un insieme omogeneo (diverse sono infatti le caratteristiche geografiche, sociali e economiche), ma le ricerche prese in considerazione permettono di ricostruire un profilo del donatore tipico.

Nove donatori economici su dieci sono lavoratori attivi (61%) o pensionati (28%). Più di un quinto vive in Lombardia (21%) e addirittura il 59% viene dalle regioni del Nord Italia. Uno su quattro risiede in piccole cittadine e il 43% ha un titolo di studio di scuola media superiore. A donare sono principalmente le donne, soprattutto quelle comprese nella fascia tra i 45 e i 54 anni. Per quanto riguarda invece le donazioni di tempo, è interessante notare che negli incontri delle organizzazioni ecologiste, per i diritti civili e la pace, tra le donne prevalgono le giovanissime della fascia 14-24 anni, trainate da ragazze che hanno ottenuto la licenzia media ma non sono ancora diplomate. Alla data del 2018, il popolo dei donatori di tempo risulta composto da 5,54 milioni di persone dedite ad attività gratuite di volontariato, tra associazioni, sindacati, riunioni di enti ecologisti, per i diritti civili e la pace, con uno su due in media lavoratore attivo. Considerando un impegno medio mensile di 20 ore da parte dei volontari - il dato più recente disponibile, elaborato nel 2015 - si perverrebbe a una stima grossolana di 2,162 miliardi di ore donate all’anno dagli italiani.

Per quanto riguarda poi le donazioni biologiche, In Italia, nel 2018, 1.682.724 persone (ossia poco più del 4% della popolazione residente tra i 18 e i 70 anni) hanno donato il sangue almeno una volta. La grande maggioranza di essi, circa il 92%, è iscritta a un’associazione di donatori volontari. Nel 2018 in Italia sono stati eseguiti 3.719 trapianti di organi, di cui 312 da donatore vivente. I donatori deceduti utilizzati sono stati 1.370.

Donazioni e fiducia

Dai risultati 2018 dell'analisi di BVA Doxa sugli "italiani solidali" è stato possibile registrare anche le motivazioni di chi non dona. Secondo questa fonte, i non donatori non lo fanno non perché sprovvisti di risorse economiche ma perché non si fidano delle associazioni di terzo settore, lamentando poca trasparenza nella comunicazione. "Si tratta di non donatori per scelta, che però potrebbero essere convinti a donare – dice Di Stasio - Siamo un popolo di generosi che però deve essere anche educato. Da un lato gli italiani devono imparare a fidarsi, dall'altro però anche le associazioni di terzo settore devono comunicare in un modo più trasparente quello che fanno con le risorse raccolte e iniziare ad ascoltare le esigenze del donatore per rispondere in modo adeguato".

Di Stasio rilancia l'importanza dell'osservatorio sul dono, "con l'obiettivo di raccogliere attorno al tema del dono altri enti e istituzioni che vogliano unirsi per riuscire creare un tavolo di lavoro e un comitato scientifico permanente, per individuare anche una metodologia comune per l'indagine del fenomeno, visto che abbiamo diversi mezzi, numeri diversi". Un obiettivo "ambizioso", ammette Di Stasio, che mira a rendere più "omogenea" la ricerca sul dono in Italia.

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