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Giovedì, 25 Aprile 2024
La fake news anti vaccino / Stati Uniti d'America

I pericolosissimi effetti collaterali della fake news sull'Ivermectina contro il Covid

Sempre più cittadini americani, sobillati da teorie no-vax e cospirazioniste, hanno iniziato ad assumere antiparassitario per equini con conseguenze anche molto gravi, di cui non sembrano tra l'altro neanche rendersi conto

Seriamente, a tutti. Smettetela”: è questo il drastico appello rilanciato via Twitter dalla Fda, la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. E che nei giorni scorsi si è vista costretta a mettere in guardia molti cittadini americani contro l’uso dell’Ivermectina, un farmaco veterinario usato per trattare infestazioni parassitarie in cavalli e mucche.

L’Ivermectina è stata infatti promossa su diversi gruppi social, spesso no vax, che propongono assurde (e pericolose) cure domiciliari alternative contro il coronavirus: secondo alcune bizzarre teorie, l’assunzione di questo antiparassitario sarebbe efficace nel prevenire l’infezione da Covid-19. E poco importa che la Covid-19 sia causata da un virus, e non da un parassita: parecchie persone hanno deciso di seguire il pericoloso consiglio iniziando ad assumere Ivermectina, con conseguenze in alcuni casi molto gravi e alimentando tra l’altro un’altra fake news, e cioè l’espulsione di quelli che avrebbero identificato come “vermi”, e cioè effettivi parassiti.

La (rischiosa) fake news sui vermi espulsi

Anche in questo caso, nulla di più vero. Perché l’assunzione di un farmaco come l’Ivermectina può in realtà provocare l’espulsione di pezzi di intestìno: il materiale che compare nelle feci non sono affatto vermi, ma parti di intestino, che reagisce all’intossicazione causata dall’Ivermectina liberandosi delle mucose. Peccato che a un occhio inesperto e a orecchie pronte pronte ad accogliere ogni teoria cospirazionista e anti-vaccino, la presenza di questi “vermi” che vermi non sono (ma pezzi di intestino, va ribadito) sia invece la conferma che questo antiparassitario ad ampio spettro starebbe funzionando.

Da qui l’alert della Food & Drug Administration, che ha osservato un preoccupante aumento di casi di avvelenamento da Ivermectina: i sintomi vanno dalla diarrea al vomito sino al tremore, alla febbre, vesciche e orticaria, oltre naturalmente alle reazioni dell’intestino. Secondo un monitoraggio dal Cdc statunitense (il centro per il controllo e la prevenzione delle malattie), nel mese di agosto l’uso dell'antiparassitario è aumentato di 28 volte ad agosto rispetto ai livelli prepandemici, e le segnalazioni arrivano sempre più numerose.

“La Fda non ha approvato l’uso dell'ivermectina nel trattamento o nella prevenzione della Covid-19 negli esseri umani - sottolinea la stessa Fda - Le compresse di ivermectina sono approvate a dosi molto specifiche per alcuni vermi parassiti e esistono formulazioni topiche (sulla pelle) per pidocchi e condizioni della pelle come la rosacea. L'ivermectina non è un antivirale (un farmaco per il trattamento dei virus), e l’assunzione di grandi dosi di questo farmaco è pericolosa e può causare gravi danni”. “I prodotti a base di ivermectina per animali sono diversi dai prodotti per le persone - conclude la Fda - I farmaci animali sono spesso altamente concentrati perché sono usati per animali di grossa taglia come cavalli e mucche, che possono pesare molto più di noi, una tonnellata o più. Tali dosi elevate possono essere altamente tossiche negli esseri umani.

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