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Sabato, 20 Aprile 2024
La perizia / Trento

Non sarebbe stata l'orsa Jj4 a uccidere Andrea Papi

Una perizia veterinaria forense potrebbe portare alla liberazione immediata dell’orsa su cui pende l'accusa di aver aggredito mortalmente il runner trentino

Una perizia veterinaria forense su JJ4 potrebbe portare alla liberazione immediata dell’orsa accusata di aver aggredito e ucciso Andrea Papi. Aurora Loprete, rappresentante legale della lega antivivisezione LEAL, sarebbe infatti in possesso di un documento che attesta che non è stata l’orsa JJ4 ad aggredire il runner nei boschi del Trentino sopra Caldes lo scorso 5 aprile.

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Sul corpo di Andrea Papi i denti di un orso maschio

"La perizia sulla dentatura dell'animale, che per la medicina veterinaria forense ha lo stesso valore delle impronte digitali umane, smentisce le menzogne raccontate da Fugatti" spiegano dall'associazione ambientalista. Nella relazione si legge che: "Sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto". "Le femmine di orso presentano infatti misure inferiori rispetto ai maschi".

Inoltre secondo la Leal la descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell'avversario. 

"Le ferite riscontrate non sarebbero riconducibili ad una attività predatoria, il corpo, infatti, non presenta segni di consumo. La descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell’avversario" spiega l'associazione.

L'analisi genetica che avrebbe attribuito all'orsa Jj4 l'aggressione mortale a Andrea Papi sarebbe riconducibile non a un errore ma a una constatazione empirica. "Essendo quella trentina una popolazione derivante da pochi soggetti capostipiti, sappiamo che essa è caratterizzata da una limitata variabilità genetica. Se da un lato varie fonti non ufficiali si esprimono con avverbi di non certezza (es.presumibilmente), dall’altro lato, al contrario i provvedimenti prospettati sul destino dell’orso lasciano dedurre che l’identificazione sia avvenuta con elevato grado di certezza".

Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL, dichiara: "Con il deposito presso il TAR delle perizie forensi a firma del dottor Roberto Scarcella e dottoressa Cristina Marchetti, ci batteremo con ancor più forza in tutte le sedi opportune affinché le illegittime ed illogiche ordinanze di abbattimento non possano mietere vittime innocenti. E chiediamo sin da ora l'immediata liberazione dell'orsa".

"Non ha senso abbattere l'orsa Jj4"

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